Non ci sono solo Casa Batllò e La Pedrera a Barcellona! Le opere architettoniche a Barcellona di Gaudì, il geniale architetto catalano, sono molto di più. Eccone tre che forse non conosci ma che vale la pena visitare.

Palazzo Güell

Non esiste solo il Parco Güell ma anche questo Palazzo che un tempo fu la prima residenza della famiglia Güell, commissionato nel 1885 nel quartiere del Raval.

L’edificio colpisce per il suo aspetto dai forti contrasti, già evidenti nella facciata ma maggiormente presenti all’interno. Nella facciata fanno sfoggio di sé i cancelli degli archi di catenaria lavorati in ferro battuto con elementi del mondo vegetale e animale.
Si accede all’interno da un grande scalone che immette nelle stanze di rappresentanza del primo piano, la “sala dei passi perduti” con affaccio sulla strada principale e il salone principale con la piccola cappella. Attraverso una scala si accede agli altri piani e alle stanze private dove si conservano alcuni degli arredi originali.

L’interno è molto particolare per la presenza di arredi in legno dal gusto ricercato e la presenza di numerose lavorazioni in ferro battuto.

Sui tetti si riconoscono i tipici comignoli di Gaudì realizzati con la tecnica del troncadis ovvero un mosaico con pezzi di piastrelle, che fanno collegare la costruzione con le altre architetture di Gaudì.

Casa Vicens

Quest’a architettura ‘opera di Gaudì è forse una delle meno note. Si tratta della prima casa realizzata da Gaudì. Nel 1885 è il primo progetto architettonico nel quale possiamo già notare alcune caratteristiche del suo stile, come la ricercatezza delle forme, i colori, l’ispirazione all’arte islamica e, soprattutto, alla natura. La casa fu per dieci anni la casa della famiglia di Manel Vicens, agente di borsa e cambio, è stata riconosciuta patrimonio mondiale Unesco e aperta al pubblico solo nel 2018.

La facciata, ad esempio, si distingue per il forte colore arancio, è decorata con piastrelle a tema floreale mentre l’inferriata è realizzata con animali e foglie di palme.

Purtroppo, non si sono salvati i giardini originali, la cascata e la cappella di santa Rita, ma se ne può percepire l’aspetto accogliente grazie alla parte di giardino rimasta, alle ricostruzioni e le fotografie in mostra.

casa vicens

È possibile visitare Casa Vicens tramite un’audioguida fruibile gratuitamente online con il proprio smartphone (devo ammettere che ho avuto qualche problema nell’ascoltarle). Il museo ha ingresso gratuito con la Barcellona City Card.

Si inizia la visita dal piano terra principale dove una grande sala da pranzo presenta una boiserie in legno che contiene al suo interno diversi dipinti raffiguranti paesaggi e ritratti, di pittori dell’epoca. Da qui si accede alla terrazza che dà sul giardino. In questi ambienti tutte le superfici sono decorate e si può notare la creatività di Gaudì nel riuscire a combinare materiali diversi tra loro come stucchi, pietre e ceramiche.

Al primo piano si trovano le stanze da letto, i bagni e un soggiorno, tutti ambienti anch’essi riccamente decorati.

Al secondo piano gli spazi, un tempo dedicati alle attività domestiche ospitano il percorso con plastici e teche, sulla storia della prima casa progettata da Gaudì

Al primo e secondo piano potete seguire un filmato e ammirare i modelli di altre architetture coeve alle quali si ispirò Gaudì. Al secondo piano, invece, un riepilogo delle diverse fasi costruttive della casa e l’esposizione dei materiali decorativi, tra quali le pregevoli piastrelle dipinte a mano.

Infine si arriva al tetto, che come tutte le architetture di Gaudì, è un ulteriore spazio da vivere. Qui si può notare molto bene l’influenza dell’oriente con le ceramiche dei comignoli e delle piccole torri.

Torre di Bellesguard

Anche questa villa merita una visita, pur essendo meno nota tra le architetture di Antonio Gaudì. Si trova in cima ad un colle più lontano dal centro della città rispetto ad altri monumenti e raggiungibile dopo circa 20 minuti a piedi dalla stazione metro.

Si tratta della casa Figueras, più nota come Bellesguard (bella vista). Fu costruita a inizio ‘900 da Gaudì sul luogo dove si trovava il castello utilizzato come residenza estiva dell’ultimo re della dinastia catalana Martino I di Aragona, noto come l’Umano (XV secolo). Il suo aspetto è ancora oggi quello di un castello con mura e feritoie, elementi in ferro battuto e una torretta sul corpo principale dell’abitazione.

Si visita in compagnia di un’audioguida attraverso la quale è possibile conoscere la storia della villa e scoprire tutti i dettagli come le decorazioni in stile gotico e quelle in che omaggiano Martino l’Umano.

Dopo aver visitato i giardini si inizia la visita all’interno, concessa ogni mezz’ora. L’interno si caratterizza per la scala che va sempre più restringendosi proprio come le torri medioevali. All’ingresso colpiscono il lampadario in vetro colorato e la vetrata che colora le scale in modo diverso a seconda della posizione del sole.

Purtroppo non è possibile visitare tutti gli ambienti interni ma solo l’ingresso, la scala e le due ultime sale all’ultimo piano. Di queste due la più grande è nota come “stanza dei mattoni” , per l’assenza di intonaci e decori; ci permette di capire le modalità di costruzione delle architetture di Gaudì mediante archi. Date un’occhiata ai lampadari che ricordano la forma di una corona regale rovesciata. Dal tetto, che si caratterizza per la presenza di alcuni piccoli corridoi, si può ammirare un bel panorama. Si ammira da vicino la particolare guglia realizzata con la tecnica del troncadis, la cui forma si ispira al frutto del cipresso.

Uscendo, attraversate la strada per notare un’altra opera di Gaudì, la costruzione di arcate per sostenere la strada di fronte all’ingresso della villa, che anticipa quelle del Parc Guell.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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