In Ogliastra, nella Sardegna centro-orientale, c’è un paese completamente disabitato. È Gairo Vecchio il cui nome, che significa letteralmente “terra che scorre” suggerisce la storia di questo territorio soggetto a frane e smottamenti.

Dopo violenti nubifragi nell’800, Gairo Vecchio fu abbandonato nel 1951 a seguito di un disastroso alluvione. Per gli evidenti problemi idrogeologici del terreno su cui era stato costruito il paese si decise di ricostruirlo altrove. Nacquero così Gairo Sant’Elena (l’attuale Gairo, più vicina al vecchio borgo), Gairo Taquisara, vicina alla stazione ferroviaria, e Gairo Cardedu (nella piana vicino al mare).

borgo gairo vecchia

A proposito del nome pare che derivi, in realtà. dalla città dei Galilenses, Galilium, i cui abitanti in antichità risiedevano in questo territorio (Fonte: Comune di Gairo).

Oggi Gairo Vecchio è definito un paese fantasma, grande paese completamente vuoto e disabitato. Le case sono diroccate, con la maggior parte dei tetti caduti giù, e gli interni aperti, ma si capisce come doveva essere questo borgo: un grazioso paese costruito sul fianco del monte Armidda dove ancora oggi si identificano viuzze e scorci.

blogger gairo

Senza dubbio questo borgo è da suggerire a chi ama i luoghi abbandonai e disabitati. Avvicinandosi al borgo, si nota il paese già da lontano per il suo particolare inserimento nel paesaggio. Passeggiando per le vie di questo borgo senza vita si ha anche la possibilità di riflettere sulla fugacità della vita, sull’intervento umano nel paesaggio e sul futuro dei nostri borghi.

Fa una strana sensazione passeggiare per queste strade dove un tempo camminavano tranquilli i suoi abitanti. Sembra quasi una scenografia di un film lasciata lì per tanti anni. Gli abitanti non ci sono più da 70 anni e oggi un grande silenzioso avvolge tutto.

strada gairo

Colpiscono le dimensioni dei palazzi, piuttosto signorili e intonacati, alti anche tre o quattro piani. Queste abitazioni furono costruite in granito e altre piste locali unite insieme da calce prodotta nel vicino forno di Taquisara. Da ammirare anche alcuni dettagli architettonici e i colori delle pareti interne spesso decorate con colori vivaci come il tradizionale azzurro ceruleo. Si può ammirare anche qualche interno, il suo caminetto e le scale di ingresso ai piani superiori. Qua e là qualche orto ancora coltivato e un pollaio. Le case si confondono con la vegetazione che negli anni si è riappropriata di quelli che un tempo erano suoi spazi.

Cosa vedere a Gairo Vecchio?

Non ci sono particolari monumenti o un museo. È possibile passeggiare liberamente tra le vie dell’antico borgo scoprendo l’architettura della antiche abitazioni, mantenendo le opportune distanze di sicurezza dagli edifici.

Che fine ne sarà di questo borgo? Nessuno lo sa. Sarebbe auspicabile una qualche forma di valorizzazione ( un percorso guidato, un presepe vivente). Attualmente il paese rivive durante il carnevale tradizionale gairese chiamato Su Maimulu, rifatto in estate con “Su Maimulu torna a casa”. Durante si ripetono riti antichi e partecipano maschere tradizionali quali Su cuadderi (vestito da cavallo), Su poddinaiu  (figura vestita da donna), Is maimulus con pelli, teste di animale e campanacci.

Si accede al borgo gratuitamente. Non ci sono biglietterie ne guide. Il borgo è completamente disabitato e non è organizzato con un servizio turistico a causa dei problemi di sicurezza.

Attenzione: il paese di Gairo è completamente abbandonato, il sito non è curato e non sicuro. Consiglio di stare distanti da muri, di non avvicinarsi e non addentrarsi dentro gli edifici che sono a rischio crollo.

È consigliabile lasciare l’auto nello spazio all’ingresso del paese; qualcuno si muove al suo interno anche in moto ma a mio parere non è molto sicuro.

Potete visitare Gairo Vecchio durante la manifestazione Primavera in Ogliastra in programma a Gairo a inizio giugno.

un sardo gairo

Come raggiungere Gairo vecchio

Il borgo di Gairo Vecchio si trova in Ogliastra sulla strada statale SS198 di Seui e Lanusei, sotto il paese nuovo di Gairo Sant’Elena e vicino (Gairo) Taquisara. Lungo i tornanti che scendono da Gairo troverete una strada sterrata sulla sinistra dalla quale accedere al borgo.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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