Ci sono tanti paesi in Sardegna ognuno dei quali conserva centri storici e monumenti che testimoniano una storia e una cultura antica e che per questo degnano una visita. Si può dire che da circa vent’anni c’è una piccola rinascita di tanti paesi dell’interno della Sardegna che hanno iniziato a riscoprire il proprio patrimonio architettonico, artistico ed archeologico riuscendo pian piano ad attirare nell’entroterra sempre più turisti dalle coste e combattendo così il loro spopolamento. Così anche in Gallura potete muovervi dalle spiagge di Olbia Golfo Aranci e la Costa Smeralda verso l’entroterra ,alla scoperta della storia, delle tradizioni e dei sapori del territorio.

La Sardegna è innanzitutto il suo interno. La sua cultura è custodita in questi paesi che oggi puntano in gran parte al turismo. Lasciate da parte per un momento i tour nelle grandi città, i grandi musei, le grandi cattedrali. C’è tutta una Sardegna che vi aspetta nei suoi piccoli borghi. Un patrimonio diffuso su un territorio ampio e variegato che desidera essere scoperto grazie al racconto dei suoi abitanti.

panorama Calangianus

Sono sempre più numerosi, infatti, i musei delle civiltà contadine o degli antichi mestieri e associazioni, cooperative e professionisti che offrono visite guidate alla scoperta dei luoghi storici.

Calangianus è uno di quei paesi che negli ultimi anni sta pian piano accettando la sfida del turismo dell’interno, puntando,  con l’impegno di alcuni di mostrare il meglio di sé al turista vacanziero, in particolare durante alcuni eventi. Calangianus ha una storia antica. Le pietre dei suoi edifici raccontano un paese costruito in blocchetti di granito a partire da più di due secoli fa. Un piccolo borgo arroccato su tre monti granitici: Lu Casteddu (sud), Bozzigu (est) Lu Colbu (nord). Piccole case si affiancano ad edifici signorili a più piani che si affacciano su strade pavimentate con lastroni di granito.

Calangianus guarda i monti del Limbara. Arrivando dalla strada di Olbia passante per Priatu si può ammirare il paese disposto lungo i colli e “affacciato” verso i Monti del Limbara che in parte fanno parte del comune di Calalangianus. Visitando il paese non si può non notare l’affascinante paesaggio montuoso nelle vicinanze. Se volete scoprire una Sardegna insolita spingetevi verso queste montagne poco conosciute: dalle loro vette potrete scoprire un paesaggio insolito, fatto di pini, lecci e arbusti profumati e ad ammirare tutta la Gallura, fino al mare.

Il Museo del Sughero

E’ forse il luogo attualmente più visitato del paese. Da alcuni anni il museo riesce ad attrarre tanti turisti che vengono in vacanza in Sardegna. Il Museo racconta la lavorazione artigianale ed industriale del sughero, in particolare la produzione del tappo da vino. Proprio Calangianus, infatti, può vantare una tradizione più che centenaria nell’estrazione e trasformazione di questo materiale naturale, un prodotto abbondante offerto dalle querce da sughero, numerose in Gallura.

Il chiostro dell’antico Convento © Un sardo in giro

Il Museo racconta tutte le fasi di lavorazione fino a mostrare altri utilizzi del sughero in edilizia, moda e hobbistica. Se volete scoprire di più sul Museo leggete il post con il mio racconto di visita. Volete scoprire da vicino come si realizzano un tappo o una borsa in sughero? Chiedete allo staff del Museo e vi saprà dare tutte le indicazioni!

Il Museo è allestito nei locali dell’ex Convento dei Frati Cappuccini (1705 -1866), un edificio in pietra sviluppato attorno ad un chiostro centrale con pozzo. A fianco al Museo si trova la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, un tempo la Chiesa del Convento, decorata nel 1948 con dipinti di Carlo Armanni, soldato in Gallura, raggiguranti scene della vita di San Francesco.

Il centro storico e la Chiesa di Sant’Anna

Vale davvero la pena visitate il centro storico del paese. Come un po’ tutti i paesi dell’alta Gallura l’antico borgo conserva antiche abitazioni realizzate con blocchi di granito ed edifici più signorili a più piani spesso con balconi decorate con bellissime ringhiere in ferro battuto e ricercai dettagli architettonici. Troverete facilmente la piccola chiesa di Sant’Anna nel cuore del centro storico.

La Chiesa di Sant’Anna risalente al XVII secolo ma ha subito alcuni interventi come quello nel 1811, indicato nell’architrave dell’ingresso principale, e nel 1987. La chiesa è realizzata interamente in granito. Presenta un’unica navata con volte a botte in mattoni rossi ed un altare che conserva un dipinto su tela che raffigura la santa, del pittore Giovanni Marghinotti. All’esterno si notano il campanile che sormonta la facciata principale e due archi laterali.

La Chiesa Parrocchiale Santa Giusta

Risalente alla prima metà del 1700, la chiesa si erge dominante rispetto alle abitazioni circostanti co la sua facciata in granito. Dovete sapere che per necessità di capienza la Chiesa è stata ampliata negli anni ’60, aggiungendo una campata e fa cenno avanzare la facciata e eliminando in questo modo una grande scalinata. L’esterno è stato  restaurato alcuni anni fa dando origine ad una nuova scalinata, più piccola. La Chiesa di Santa Giusta fa parte di un complesso di tre chiese. E’ infatti affiancata alla Chiesa di Santa Croce, dove un tempo faceva riferimento una Confraternita (recentemente rimessa in vita) e all’Oratorio del Rosario.

Alla fine del 1800 fu il locale Padre Bonaventura a ristrutturare la Chiesa chiamando a lavorare il pittore Antonio Dovera e lo scultore Lorenzo Caprino. Una lapide marmorea sul lato destro della chiesa ne ricorda l’impegno (1900).

santa giusta

La Chiesa di Santa Giusta è senza dubbio unica nel panorama delle chiese in Gallura. E’ difficile infatti trovare chiese così maestose, interamente decorate nelle pareti e nelle volte. Le pitture del Dovera, in parte recentemente restaurate, rappresentano nella parte più alta della volta a botte le scene del vangelo (tra cui l’Assunzione e la Sacra Famiglia) e tutti gli apostoli nella parte inferiore. Santa Giusta e San Giacomo sono raffigurati nell’arcata dell’altare. L’altare, in posizione rialzata rispetto alla navata, è completamente in marmo e decorato da putti scolpiti, ospita la statua della santa patrona. Dietro l’altare un antico coro ligneo al di sopra del quale è dipinto un cielo stellato fa da sfondo ad un coro di angeli.

Da ammirare anche il pulpito in marmo, sulla parte destra della navata e il fonte battesimale nella prima cappella laterale destra.

Il Museo Diocesano della Parrocchia Santa Giusta

Adiacente alla Chiesa parrocchiale si trova l’Oratorio di Nostra Signora del Rosario oggi una delle sedi del Museo Diocesano di arte SacraMuseum” della Diocesi di Tempio Ampurias (le altre sedi sono Castelsardo, La Maddalena, Martis, Nulvi e Perfugas). Un museo diffuso sul territorio della Gallura e dell’Anglona che raccoglie documenti ed oggetti sacri della vita religiosa di un tempo.
L’Oratorio del Rosario è stata restaurato per diventare nel 2001 sede di questo piccolo museo. Vi si trova un’interessante collezione di argenti sacri, del XVI-XVIII secolo, un porta-reliquie in stile architettonico, dipinti e sculture. Scoprirete le storie degli ecclesiastici che hanno contribuito a questo importante patrimonio religioso come ad esempio Fra Bonventura Corda, importante mecenate nel paese. Padre Tommaso, fu invece un frate cappuccino che visse in missione a Damasco, morto in circostanza misteriose nel 1840 nel ghetto ebraico. Il Museo si visita su appuntamento.

Ulteriori informazioni sul sito di Museum.

Lu Pultoni di Lu Frati e la tomba di Padre Bonaventura

Come accennato, fu Padre Bonaventura a volere la decorazione dell’interno della Chiesa di Santa Giusta. Possiamo definirlo un importante mecenate dell’arte nel XIX secolo seppure la sua vita e la sua ricchezza siano rimaste avvolta da un’aura di mistero. Della sua presenza rimane oggi anche “Lu pultoni di Lu Frati“, antico e signorile cancello di accesso alle proprietà agricole, oggi divenute un quartiere residenziale. Lo trovate su Via Olbia, a poca distanza da Piazza La Madonnina.

Curiosità: anche Grazia Deledda, nomina Padra Boaventura nel suo “Canne al Vento”, parlando di «quel frate che sta a Calangianus ,in Gallura, un frate che ha trecento scudi di rendita al giorno».

Anche la sua sepoltura è un vero e proprio nocumento funebre: Una cappella in marmo con interessanti opere scultoree in marmo. Si trova nel cimitero comunale, uscendo dal paese verso Luras.

La Conca Fraicata

conca fraicata
Conca Fraicata – Un sardo in giro

Poco fuori dal paese, sulla strada che da Calangianus porta a Telti (SS 127) si trova la Conca Fraicata, una cavità naturale un tempo utilizzata come rifugio da pastori e passanti. In Gallura ci sono diverse di queste costruzioni, che in passato sono spesso diventate delle vere e proprie abitazioni semplicemente costruendo un muretto, o una parete in blocchetti di granito e addossandoci una porta di ingresso.

Una passeggiata lungo la Strada dell’ex ferrovia Tempio – Monti

Non lontano da questo monumento naturale si trova l’accesso alla strada dell’ex ferrovia Tempio – Monti. La strada è stata ripulita alcuni anni fa. I binari del treno che un tempo permettevano a Calangianus di avere una seconda linea ferroviaria non ci sono più. E’ rimasta però questa strada sterrata completamente immersa nel verde della Gallura. Potrete ammirare la bellezza delle sugherete di questo tratto di Gallura che si affaccia proprio davanti ai Monti del Limbara.

strada ex ferrovia

Il panorama varia al variare del percorso della strada. In alcuni tratti potrete ritrovarvi su alcuni ponticelli originali realizzati con blocchi di granito o ritrovarvi in piccoli canyon scavati nelle rocce. Ammirate come i profili delle rocce granitiche del Limbara variano lungo il percorso. vi capiterà di scovare qua e là grotte naturali, orme bizzarre che spesso sembrano animali. E state attenti se in estate notate delle querce col fusto arancione: significa che il sughero è appena stato estratto. Se ci trovate un numero dipinto sopra quello indica l’anno dell’ultima estrazione.

Potrete fare una passeggiata, una corsa, una gita in bici, usufruendo anche di alcune strutture in legno installate per esercizi all’aria aperta. La strada è frequentata da molti calangianesi e galluresi di altri paesi. Per un primo tratto (alcuni chilometri) la strada è anche illuminata durante la notte.

La Chiesa di Nostra Signora delle Grazie 

Un bell’edificio in blocchetti granitici erge ad alcuni chilometri dal centro abitato di Calangianus. “Le Grazie”, così come la chiamano i Calangianesi è sempre stata una delle chiese campestri più amate e meta di frequenti pellegrinaggi dal paese. Ancora oggi qualcuno fa questa strada affidando le sue richieste alla Madonna.

Alla chiesa si accede lateralmente. E’ costituita da un unica navata con altare con tre nicchie occupate da statue di santi. La Chiesa si trova tra rocche granitiche e sugherete e a fine aprile è tradizione la festa con pranzo al sacco all’aperto. A fine agosto si svolge la Festa e l’Agliola

La Chiesa di San Sebastiano

Un’altra chiesa molto carina per il suo inserimento paesaggistico è la Chiesa di San Sebastiano risalente al XVIII secolo. Anch’essa costruita completamente in granito si raggiunge percorrendo la strada che da Calangianus porta a Tempio Pausania in vicinanza di alcune fabbriche di sughero e terreni agricoli. Superata la rotonda all’ingresso di Calangianus svoltare per Tempio Pausania e proseguire per circa 500 metri fino all’indicazione sulla destra per la Chiesa.

La Chiesa di San Sebastiano è una tipica chiesa campestre in granito immersa una sughereta e in vicinanza di alcuni terreni privati.

vista sul limbara

La Tomba dei Giganti di Pascaredda

Sulla strada verso Tempio Pausania, svoltando a sinistra in corrispondenza al bivio del paese di Nuchis percorrendo una breve strada di campagna si giunge alla Tomba dei Giganti. Lasciata la macchina in un’area adibita al parcheggio si seguono le indicazioni per proseguire a piedi per circa 5 minuti. Ci si ritrova in piena campagna, sulla riva destra del Rio Badu Mela, le cui acque sono coperte da diversi alberi cresciuti nelle vicinanze.

Proprio lì si trova la Tomba dei Giganti di Pascaredda, un sito archeologico importante per il territorio di Calangianus che identifica l’esistenza in antichità di un villaggio nuragico, così come testimoniato da altri siti nuragici delle vicinanze, purtroppo  in stato di semi-abbandono e non aperti alla libera fruizione. Si tratta del Nuraghe Agnu e della fonte nuragica Li Paladini.

tomba pascaredda

La tomba dei giganti era un’antica sepoltura funeraria dedicata al seppellimento di tutta la comunità nuragica locale. La struttura tipica era un corridoio sormontato da grossi massi paralleli e da un’esedra costituita da grossi massi litici verticali degradanti verso l’esterno. Al centro una grosse stele (purtroppo mancante della parte superiore) è lavorata in modo da sembrare un grosso portale stando proprio a significare il passaggio dalla vita terrena all’aldilà. In basso una piccola apertura serviva a depositare le offerte ai defunti

La Tomba dei Giganti di Pascaredda segue l’architettura tipica di tante altre Tombe dei giganti che si trovano in Gallura come quelle di Arzachena. contrariamente ad altre tombe ancora si conserva il cumulo di terra cha copre le pareti laterali del corridoio, oggi andato perso in diverse tombe.

Come in diverse costruzioni antiche di età nuragica colpisce la precisione di alcuni dettagli e l’abilità nel movimentare in antichità massi di pietra molto pesanti.

Feste e Sagre da non perdere

sagra bovino

14 maggio: Festa Patronale di Santa Giusta: tradizionale la santa messa e processione della statua della Santa per le vie del paese con l’accompagnamento della Banda Musicale Michele Columbano.

Terza domenica di settembre: Festa di San Lorenzo Da Brindisi (sabato), Sant’Isidoro (domenica) e San Francesco D’Assisi (lunedì). La festa in onore dei tre santi è caratterizzata da una santa messa con processione del santo per le vie del paese con la musica della Banda Musicale. In particolare per Sant’Isidoro è tradizione la presenza di un carro a buoi decorato con spighe di grano che vengono poi distribuite ai partecipanti, e per San Lorenzo alcuni figuranti a cavallo. Partecipano anche uno o più gruppi folkloristici.

Un sabato di luglio o agosto: Giornata del Tappo di Sughero. Evento per sensibilizzare all’uso del tappo di sughero e far conoscere l’attività di estrazione del sughero dalla quercia e come nasce un tappo di sughero.

Un sabato di luglio: Sagra della Paranza, una serata per gustare i prodotti del mare nella cornice del paesaggio gallurese.

Ultimo sabato di luglio: Sagra del Bovino, una grande festa per conoscere e gustare la carne bovina locale di razze Charolais e Limousine allevate in Gallura.

Ultimo sabato di Agosto: Festa de l’Agliola, l’antica festa della fine della trebbiatura è oggi un pranzo comunitario nelle sugherete in località Le Grazie. Vengono offerti gnocchetti alla sarda e la pecora in cappotto. In concomitanza si svolgono una gara di corsa campestre e balli in fisarmonica.

Durante il periodo natalizio: Pasca di Natali. Il 26 dicembre e il 6 gennaio il centro storico di Calangianus diventa un presepe vivente con ricostruzioni degli ambienti domestici di una volta e figuranti in abiti tradizionali rappresentanti i mestieri di una volta. Durante l’evento sono esposti mercati di artigianato locale ed è possibile gustare piatti tipici locali.

querce da sughero

Dove dormire a Calangianus

Nel paese è attualmente possibile alloggiare presso:

  • Affittacamere Gallurà – Vico Niccolò Ferracciu ,2a Calangianus Tel. 328-8028172 – 345-9331713
  • B&B Lu Fungoni, Via Corsica, 6 Calangianus Tel. 345-1010253
  • B&B La Vecchia Posta, Via Unione 14, Calangianus Tel. 340-498131

Altri Bed & Breakfast, case private ed hotel sono disponibili nel territorio circostante o nei paesi limitrofi.

Dove mangiare a Calangianus

Il Ristorante Tirabusciò in via Ninio bivio 5, a pochi passi dalla piazza centrale del paese propone un locale piccolo e accogliente dove poter gustare i piatti tradizionali come la zuppa gallurese, il maialetto arrosto, e primi come chiusonj, fiuritti, ravioli dolci e culurgiones. La cucina propone piatti rivisitati della cucina sarda e italiana in generale. Molto interessanti le proposte di antipasti con diversi assaggi.

Dallo scorso autunno è disponibile una più ricca scelta di vini e birre artigianali sarde ed possibile anche acquistare prodotti tipici come confetture, miele, verdure sott’olio.

Consiglio di prenotare telefonando al numero 079-661849.

La Gastronomia della Carne è invece un locale più giovane ma che propone un’ampia scelta di piatti. Non solo panini ma anche primi, polpettoni, panadas, trippa, pollo arrosto, parmigiana di melanzane, insalate e tanto altro! Il locale si trova in Via Vittorio Emanuele 29, a pochi passi del Museo del Sughero.

La Mesenda. Nell’edificio che ospita l’esposizione dell’Artigianato Pasella si trova questo locale rustico ma accogliente dove poter gustare un’ampia varietà di piatti tipici. Si trova sulla strada SS 127, subito dopo il passaggio a livello.

Pizzerie: se volete gustarvi una pizza in paese ci sono diverse pizzerie:

Pizzeria Pino’s, Piazza del Popolo, Tel. 079 660253

Pizzeria XXI Secolo, Via Angioy 25, Tel. 079 660918

Pizzeria Bar La Siesta, Via Olbia, Tel. 079 661670

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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