Qualche giorno fa ho fatto una lunga passeggiata costeggiando i binari della strada della Ferrovia Tempio – Palau. Non vi preoccupate: sebbene questa strada ospiti ancora i binari, a contrario della strada della Ferrovia Tempio – Monti di cui vi ho parlato qualche giorno fa, non vi passano treni, soprattutto in questo periodo di scarso flusso turistico.

Ho trovato una Conca Fraicata di cui ignoravo l’esistenza. In dialetto gallurese con il termine Conca Fraicata si intende una grotta naturale creata in un monolite dall’erosione delle acque meteoriche. Anticamente questo tipo di grotte venivano chiuse con pareti di blocchetti di granito in modo da ottenere una sorta di edificio che veniva utilizzato a scopo di abitazione o riparo per le famiglie o le singole persone dedite all’attività agropastorale.
In Gallura se ne trovano diverse e una delle più famose è quella situata sulla strada SS 127 nel tratto di collegamento Calangianus – Telti, a circa 500 metri dall’ingresso nel paese di Calangianus (foto qui sotto).

Quella da me individuata si trova invece lungo i binari della ferrovia per Palau e può essere raggiunta con la macchina prendendo la vecchia strada per Sant’Antonio di Gallura che inizia dalla via omonima a Calangianus. Dopo qualche chilometro si incontra un bivio al quale bisogna prendere la strada a sinistra. Quando questa incrocia i binari occorre lasciare la macchina e incamminarsi sui binari verso ovest e dopo circa 300 metri (dopo un bellissimo ponte detto “Ponte dell’allegria”) si raggiunge la costruzione.

 

 

Perché vi sto parlando di tutto questo? Perché ho scoperto che proprio qui nel 1966 venne girata una (o più) scene di “Una questione di Onore“, film di Luigi Zampa ambientato in Sardegna e con protagonista Ugo Tognazzi.
In realtà il film è ambientato nela zona di Orosei ma la scena che qui sotto vi riporto è stata girata proprio in questa Conca Fraicata. Si tratta dell’incontro tra Tognazzi e una prostituta che abita lì ospitando i suoi clienti che si recano da lei sfruttando il treno che passa proprio lì davanti (vi farei notare che il treno presente nel film è lo stesso che passa ora per i turisti…).
Nel 1966 la Sardegna era un altro mondo (pensate che la Costa Smeralda stava appena nascendo) e l’attività economica dei sardi era ancora molto legata al mondo agropastorale e artigianale del sughero. Dopo quasi cinquant’anni anche il paesaggio attorno alla Conca Fraicata è cambiato. Dalla Conca i binari non si vedono quasi più e tra la ferrovia e la costruzione ci sono alcuni alberi e tanti arbusti che ne rendono difficile l’accesso.
La conca è in stato di abbandono. Rimane la porta di ingresso originaria ma all’interno non è facile accedervi a causa della presenza di escrementi di animali… L’interno è vuoto ma a fianco all’ingresso si trovano i resti di un piccolo caminetto in granito di cui all’esterno restano ancora le tracce di fuliggine.
Anche gli scalini di accesso sono ricoperti da rami.

La difficile accessibilità non ne permettono una valorizzazione da un punto di vista turistico ed è anche per questo che non è visitata.

 

E’ bello scoprire qualche piccola curiosità del tuo paese e dei tuoi luoghi natii. Qui ogni strada, ogni pietra avrebbe da raccontare tante storie di uomini che hanno vissuto e lavorato in questa terra. E ogni tanto capita di scoprire, anche per caso, qualche curiosità e un po’ di storia.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

2 Comments

  • Adoro la Sardegna e quel film, non so come hai fatto a trovarla, ma sei stato veramente bravo, bei posti, fuori dal clamore e dal divertimentificio della CS, COMPLIMENTI !!!

  • Ciao Anonimo,
    grazie mille per i complimenti, ho trovato questo posto in una giornata di cammino lungo la vecchia ferrovia Tempio Palau, davvero una bella scoperta!

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