Sono stato a Bosa sabato scorso. Vi ero già stato durante una gita delle elementari, perciò avevo un ricordo piuttosto vago seppur molto bello.
Bosa è una cittadina molto carina. Si trova sulla costa occidentale della Sardegna poco più a sud di Alghero, a circa un’ora di distanza in macchina da quest’ultima.
La caratteristica principale è di svilupparsi lungo un fiume (raro in Sardegna), ovvero lungo la valle del Temo vicino alla sua foce sul Mar di Sardegna fin sopra al vicino colle di Serravalle in cima al quale è stato edificato un Castello che prende il nome dal colle stesso.

La città di Bosa ha origini antiche risalenti al periodo fenicio-punico. Sviluppata in periodo romano fu con l’arrivo dei Marchesi Malaspina, che costruirono il castello nel 1100, che la città visse un maggior sviluppo. Successivamente durante tutto il Medioevo fu terreno di scontro tra i Malaspina e gli Arborea terminata con una soluzione pacifica tra le due famiglie.

Gli oliveti vicino al Castello verso i monti

Meta irrinunciabile di una gita a Bosa è senza dubbio il Castello di Serravalle che è raggiungibile in macchina o a piedi per i più intrepidi. Dal Castello è possibile ammirare un bellissimo panorama su Bosa, il Temo, il mare e i colli circostanti. Purtroppo quando ci sono andato io qualcuno aveva manomesso il lucchetto del cancello di ingresso la notte prima e i custodi non hanno potuto aprirlo…

Bosa è ben inserita nel suo contesto ambientale e oltre al castello e al fiume, si distingue da altri centri della Sardegna per la particolarità delle facciate colorate delle sue case: colori piuttosto accesi e diversi (rosa, arancione, azzurro) sono stati accostati tra loro quasi per realizzare una piccola Burano.
Molto belli sono anche gli edifici storici in trachite rosa e i davanzali in marmo retti da una struttura metallica.

I particolari davanzali in marmo e ferro battuto

 

Lungo gli argini del fiume si ritrovano da un lato case storiche, dall’altra antiche concerie (Sas Conzas), dedicate dal ‘700 alla concia delle pelli, ora esempio di archeologia industriale tanto da essere nominate monumento nazionale nel 1989. Alcune di queste sono state restaurate e ospitano il Museo delle Conce.
Il fiume è navigabile e per i turisti sono disponibili piccole gite in barca.
Il centro storico si sviluppa lungo Corso Vittorio Emanuele II dove si trova il Museo Civico Casa Deriu e la Pinacoteca Antonio Atza, e lungo il quale si incontra  l’Oratorio del Rosario, con il particolare orologio sulla facciata, e il Duomo.

 

L’Oratorio del rosario del XVIII secolo
Il Duomo di Bosa dedicato all’Immacolata Concezione

Quest’ultimo costeggia il fiume Temo dove si trova l’ottocentesco ponte in trachite che collegando il centro storico con le concerie e il lungo fiume adornato di palme crea una suggestiva cornice paesaggistica.

Il Ponte in trachite

A Bosa è possibile degustare un’ottima Malvasia nonché conoscere l’antica arte del Filet, nato proprio dalle reti dei pescatori sulle quali si è espressa la creatività femminile ottenendo ottimi capolavori della tessitura sarda.

Sarà la stagione non ancora turistica ma ho trovato Bosa meno viva di quanto me lo aspettavo. Bosa mi ha dato l’impressione di una cittadina carina e diversa da altri centri dell’isola sarda, un piccolo gioiello che ancora deve essere valorizzato molto da un punto di vista turistico culturale.

Qui un sito ricco di informazioni turistiche sulla città. Di seguito altre foto.

Piazza Costituzione

 

Vista delle cappelle del Duomo dal Temo

 

Il fiume Temo con le antiche concerie

 

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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