Dopo un po’ di anni dalla mia prima visita, sono tornato a vedere la mostra storica dal titolo “Diavoli Rossi – La Brigata Sassari nella Grande Guerra“, a Tempio Pausania. Se capitate da queste parti vi consiglio di visitarla, soprattutto se siete appassionati di storia o se avete sentito parlare della Brigata Sassari ma non ricordate bene perché.
L’esposizione è oggi un vero e proprio museo storico, nato da un progetto inaugurato nel 2001 a Milano e divenuto una mostra itinerante in tutta Italia fino ad arrivare nel 2017 nella sua sede definitiva presso la Stazione Vecchia di Tempio Pausania.
Perché Tempio Pausania? Perché proprio da questa stazione della linea ferroviaria che un tempo collegava Tempio Pausania a Monti, partì la Brigata per partecipare ai combattimenti della Grande Guerra. Inoltre la Brigata Sassari nacque nel 1915 dall’unione dei reggimenti di fanteria n° 151 di Sinnai e 152 di Tempio Pausania diventando di fatto l’unica delle formazioni dell’esercito italiano costituita su base regionale.
Perché Diavoli Rossi? Il nome “rote teufel” dato dai nemici deriva probabilmente dal colore delle mostrine della divisa nonché dal coraggio e dalla violenza dei soldati nei combattimenti corpo a corpo.
La mostra è curata dal luogotenente Antonio Pinna, studioso appassionato, nonché titolare dei beni della collezione del museo, al quale occorre riconoscere il lavoro di questa rassegna molta approfondita che racconta una storia importante per i sardi e tutti gli italiani.
L’esposizione permette di conoscere tutta la storia della Brigata Sassari e il suo decisivo ruolo nelle battaglie della Prima Guerra Mondiale. Ha un forte carattere didattico e ben si adatta alle visite scolastiche. La mostra si sviluppa sui due piani – più un terzo soppalcato – dell’edificio della vecchia stazione, e si arricchisce di numerosi materiali originali, armi, oggetti di uso quotidiano, documenti e fotografie in parte appartenenti al Tenente Alfredo Graziani.
Visitando la mostra sui “Diavoli Rossi”, infatti, sono rimasto colpito dalla ricchezza di testimonianze presente, che invitano a ritornare più volte per scovare nelle teche qualche dettaglio nascosto. Ciò è indice di un lavoro di ricerca e documentazione accurato. Sono rimasto colpito anche dalla ricchezza di informazioni storiche che le diverse sale offrono al visitatore attraverso i diversi pannelli didascalici.
Si inizia dalla prima sala dove è ricostruita parte della sala d’aspetto della stazione. Per avere un’idea di come doveva essere potete recarvi alla vicina Stazione Ferroviaria ancora oggi con gli arredi lignei d’epoca e i dipinti di Giuseppe Biasi.
Si viene poi introdotti al racconto della Grande Guerra attraverso la ricostruzione delle trincee che come sappiamo hanno caratterizzato i combattimenti di questo grande evento storico. Successivamente si inizia a conoscere la storia della Brigata Sassari, della loro vita in trincea, inclusi il loro modo di vestirsi, le loro divise e l’assistenza ai feriti.
Il percorso continua con il racconto dettagliato della presenza dei soldati della Brigata Sassari nelle trincee sulle linee di confine e i diversi campi di battaglia sul Carso, ad Asiago, Bainsizza, Caporetto, Sette Comuni fino alla nota battaglia vittoriosa del Piave. Colpiscono le fotografie d’epoca che ci mostrano la dura realtà della vita nelle condizioni di guerra.
Nella mostra vengono presentati anche gli eroici protagonisti della Brigata Sassari tra cui il noto Capitano Emilio Lussu da Armungia (autore del libro “Un anno sull’altipiano”), il Maggiore Giuseppe Musinu da Thiesi e il Tenente Alfredo Graziani da Tempio Pausania. Una sala è dedicata all’esposizione delle onorificenze che la Brigata Sassari ha ricevuto negli anni. Tra queste la medaglia d’oro al valor militare a Guido Brunner, reclutato nel reggimento con il nome di Mario Berti, e che fu ricordato in quanto morì in battaglia gridando: “Qui si vince o si muore! Viva l’Italia“.»
Mai come in questo periodo storico abbiamo bisogno di visitare musei che ci raccontano la dura vita e i disastri delle guerre!
Visitando la mostra si ha modo di scoprire perché la Brigata Sassari è diventata così famosa, di apprezzare chi più di un secolo fa, con senso di abnegazione, sacrificio e amore per la patria si impegnò nella Grande Guerra.
Attualmente il museo è gestito dall’Associazione Sivelu che si prende cura del luogo e accompagna i visitatori con visite guidate che consiglio in quanto consentono di scoprire alcune curiosità sugli oggetti esposti nonché sulla storia della Brigata Sassari.
Orari di apertura
La mostra I Diavoli Rossi ha questi orari:
lunedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00
mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 12.00
giovedì dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Gli altri giorni aperto su prenotazione da effettuarsi almeno un giorno prima.
Biglietti:
ingresso 5,00 €
gruppi e residenti 3,00 €
Info e prenotazioni:
3471249501 – Vera
3488993581 – Lucia
3936859062 – Silvana
sivelu23@gmail.com