Ho avuto modo di visitare il Museo di Palazzo Pretorio durante alcuni giorni passati da alcuni amici nella città toscana. Dopo diversi anni di restauro il Museo ha recentemente riaperto al pubblico con un nuovo allestimento e ho colto l’occasione per visitarlo. Il Museo si trova in pieno centro, a pochi passi dal Duomo.

Palazzo Pretorio è uno di quei luoghi che avendo una storia molto lunga e articolata racconta molto della sua città. Lo fa a partire della sua facciata che mostra le diverse ricostruzioni e adattamenti nei secoli.
Il Palazzo è originario della fine del Duecento e nacque come sede comunale del tribunale, delle prigioni e delle magistrature forestiere ma fu nel XVIII secolo che l’edificio fu adattato agli uffici amministrativi del Granducato di Toscana fino a subire un periodo di abbandono e il rischio di venir demolito per problemi di sicurezza. Nel 1912, dopo un lungo restauro, viene inaugurato il nuovo Museo nelle sale del Palazzo, nato da una collezione di opere che Leopoldo di Lorena volle raccogliere dai monasteri soppressi e poi diventata Pinacoteca Civica.
Oggi i nuovi restauri permettono di usufruire di un edificio ben organizzato nel proprio percorso museale. La visita si svolge dal basso verso all’altro attraverso diverse sale che ospitano opere d’arte, in gran parte pittoriche, dal tardo medioevo al’800 con un approfondimento sulla Scuola Pratese e Filippo Lippi, e sulla  storia della reliquia simbolo della città, la Sacra Cintola. All’ingresso una videoproiezione dei dettagli degli affreschi di Agnolo Gaddi della Cappella della Sacra Cintola del Duomo, presenta la storia di questa particolare reliquia.
Il percorso museale suggerisce quindi un excursus sulla storia dell’arte dal medioevo al XXI secolo (quest’ultima parte meno ricca di opere) non nascondendo il ruolo di Prato come una delle città toscane dove si è sviluppata l’arte nei secoli.
Degni di nota i cartoni per affreschi di Alessandro Franchi e i disegni di Lorenzo Bartolini.
Salendo sui diversi piani il paesaggio all’esterno, su Prato si fa sempre più affascinante fino all’ultimo piano dove si può ammirare un bellissimo panorama sulla città. Qui uno spazio è dedicato alla sculture in gesso di Jacques Lipchitz, artista lituano, donata dalla Fondazione che porta il suo nome.
Il museo rappresenta la città di Prato e, forse, i suoi cittadini ne sono orgogliosi e desiderano visitarlo. Ne è conferma il grosso successo delle diverse iniziative realizzate in queste settimane, dall’inaugurazione alla Notte dei Musei.
Foto: Palazzo Pretorio

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Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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