So che i miei amici toscani ameranno moltissimo questo post…
Ecco qui una piccola guida per chi si ritrova a vivere in Toscana o a dover capire il linguaggio toscano.
Sappiate che oltre alle parole sbiascicate e alla “c” aspirata, dovrete aver pazienza a capire il significato di alcune parole che per i toscani sono così comuni a tal punto che le considerano puro italiano… quando in realtà sono solo toscanismi. Eccone qui alcune:
Asciughino: telo da cucina per asciugarsi le mani
Cannella (pr. ‘annella): rubinetto
Cencio: straccio per pulire
Lapis: matita grigia
Appuntalapis: temperamatite
Maiala: esclamazione di stupore o donna dai facili costumi
Ramaiolo: mestolo da cucina
Spengere: forma arcaica di “spegnere” ancora abitualmente utilizzata in Toscana
Sono inoltre tipici del Toscano, e riferite a persone le parole “Grullo”e “Bischero”, con le quali si indicano rispettivamente persone un po’ sceme e pazzerelle e persone tirchie e avare.
Accettasi contributi per arricchire il vocabolario.
Se vuoi sapere cosa facevo un anno fa a Parigi clicca qui, qui e qui!
Mi suggeriscono Bucaiolo: dispregiativo per persona omosessuale o utilizzato con altro significato sempre offensivo
Nonché: Maremma: escalmazione di grande stupore (nonché zona ambientale della provingcia di grosseto)
Direi che c'è anche la parola "Mi Garba" ovvero "Mi piace".
A questo punto esiste anche la combinazione delle due ovvero "Maremma Bucaiola" imprecazione che simile a "Porca puttana"
Sapevo che me ne erano sfuggite alcune!
C'è anche chi dice Romaiolo.
Esiste in oltre la parola Granata: sinonimo di scopa
Il termine “granata” che nel linguaggio comune toscano sta ad indicare la scopa che si usa in casa, viene comunque definita da molti dizionari come una scopa fatta di saggina legata ad un bastone che viene utilizzata per lo più all’aperto.
http://dizionari.repubblica.it/Italiano/G/granata.php
Grazie per l’informazione!
Dici sul serio??? Lapis è una parola solo toscana?? Naaaa non ci posso credere! 🙂
CERTO!!! Lapis=matita, sebben per voi matita é qualsiasi matita colorata!
Ci dispiace per i non toscani che l'italiano sia derivato dal fiorentino, ma sic stantibus rebus, starei attento a definire 'toscanismi' parole che tali non sono:
Cannella:
http://www.treccani.it/vocabolario/cannella2/
Cencio:
http://www.treccani.it/vocabolario/cencio/
Lapis:
http://www.treccani.it/vocabolario/lapis/
Appuntalapis:
http://www.treccani.it/vocabolario/appuntalapis/
Bischero:
(toscana solo l'accezione offensiva)
http://www.treccani.it/vocabolario/bischero/
Ramaiolo:
http://www.treccani.it/vocabolario/ramaiolo/
E a proposito di quest'ultimo, faccio notare che il 'Ramaiolo' si chiama così per il fatto di essere (almeno in origine) un utensìle di RAME, mentre 'Mestolo' deve il nome all'uso che se ne fa, ovvero (ri)mestare i cibi nella pentola.
Perciò lungi dall'essere 'Ramaiolo' un regionalismo toscano per 'Mestolo', è semmai vero (fuor di Toscana) il contrario, come si desume da:
http://www.treccani.it/vocabolario/mestolo/
Già che ci siamo, potresti aggiungere alla tua lista un'altra parola italiana, spesso considerata erroneamente un toscanismo:
Codesto:
http://www.treccani.it/vocabolario/codesto/
Ciao, Marco
Ciao Marco, grazie per il tuo commento.
In effetti per come lo avevo scritto dovrò arrendermi a non pretendere che siano toscanismi… La mia polemica – sempre motivo di simpatiche discussioni tra amici – nasce dal fatto che molti termini usati in Toscana non sono diffusi nel resto d'Italia e di conseguenza ho sempre fatto fatica ad accettarli come italiani!
parmento: vasca di pietro o cemento dove si lavavano i panni
torcione: straccio da cucina
zangola: catino per sciacquare i panni
Queste mi mancavano, grazie!
In Toscana, specie nella provincia di Livorno si usa intendere per “passata” il cerchietto che si mette in testa per tenere i capelli indietro.
Il termine “cittino” a Siena e provincia è un vezzeggiativo per indicare un “bambino”. Probabilmente deriva da “citti” = soldi spiccioli (monete). Una moneta piccola = cittino.