Una donna che ha deciso di lavorare per valorizzare i giovani protagonisti dell’economia del futuro, i piccoli produttori che con fatica e passione, ogni giorno, realizzano i prodotti enogastronomici più preziosi della Sardegna.” Così si presenta Maria Giovanna Carta sul sito del suo progetto “Mannos” che ha preso vita da circa un anno. In sardo mannos significa «grandi» e vuole essere quindi un omaggio ai nostri antenati che ci hanno tramandato una tradizione enogastronomica millenaria.

Non potevo non farle qualche domanda per conoscerla meglio e capire cosa l’ha spinta a investire in Sardegna e nella sua idea imprenditoriale.

In cosa consiste la sua idea? Mannos promuove i produttori locali non semplicemente vendendo i loro prodotti ma attraverso le adozioni. L’azienda non ha una sede fisica ma è online e sfrutta la presenza web e sui social. Chiunque può adottare una pecora, un filare di vigna, un’arnia, e così sostenere il produttore locale. I prodotti verranno spediti direttamente a casa di colui che adotta.

Quest’ultimo viene informato sul ciclo produttivo grazie a comunicazioni periodiche e potrà visitare il produttore, conoscendo così come nasce il formaggio, il vino, il miele che riceverà a casa. Sono queste le “esperienze” proposte da Mannos attraverso le quali si può scoprire come si coltiva l’uva, come si macina la farina o come nasce il miele. 

Nasce così un legame più stretto con la terra e con i coltivatori. Si sa cosa si mangia e da dove viene. Aderire a Mannos vuol dire in realtà fare un acquisto consapevole, pensare alla terra e al territorio, far crescere le produzioni locali e avere a disposizione prodotti buoni e di qualità.

Quante volte, venendo in Sardegna, avete pensato di avere un vostro angolo in Sardegna! Ecco, questo è un modo diverso per ottenerlo e gustare allo stesso tempo i prodotti della nostra isola.

Ciao Maria Giovanna, mi spieghi come è nata l’idea di Mannos?

L’idea di Mannos nasce da un mio bisogno. Ho sempre sognato di avere un piccolo pezzo di terra dove produrre gli alimenti che portavo sulla mia tavola ma non avendolo e facendo altro nella vita (lavoravo come consulente aziendale in città come Milano, Torino, Padova) ho deciso circa 8 anni fa di adottare prima un filare di vite nelle Langhe, poi un campo di grano e un ulivo. In tutte queste esperienze però mi mancava sempre qualcosa… non ho mai ricevuto infatti aggiornamenti sulla produzione, sul lavoro del produttore e rimanevo sempre un po’ delusa perché l’adozione ti deve far sentire parte, ti deve insegnare che cosa c’è dentro e dietro i prodotti che poi si ricevono perché altrimenti tutto si riduce ad una forma diversa di acquisto. Così piano piano nella mia testa si delineava sempre più quello che avrei desiderato vivere e che non avevo vissuto. Mannos è il risultato di tutto questo, delle esperienze vissute ma soprattutto di quelle non vissute, dell’amore per la mia terra e del grande desiderio di far scoprire le nostre meraviglie enogastronomiche. Attraverso il mio progetto voglio che le persone si sentano coproduttori a distanza, imparino qualcosa sul ciclo produttivo e che alla fine di questa esperienza annuale abbiano più consapevolezza del valore di quel prodotto che hanno deciso di adottare. 

Chi ti da una mano per portare avanti il progetto? In Sardegna è un po’ difficile riuscire a fare rete?

Porto avanti il progetto da sola avvalendomi di professionalità esterne per alcune aree come lo sviluppo della piattaforma, la parte grafica, quella relativa al marketing e alla comunicazione e in tutti quegli ambiti dove non arrivo con le mie competenze. Tutti i partner e i collaboratori sono locali perché voglio che il mio sia un progetto 100% made in Sardegna. Trovo che le relazioni e le collaborazioni siano un aspetto fondamentale del fare impresa. Ho sempre amato le reti fin dai tempi dell’università, pensa che mi sono laureata con una tesi sui distretti industriali del sughero e del granito quando ancora esistevano. Da soli non possiamo arrivare laddove possiamo arrivare insieme e soprattutto le giuste collaborazioni amplificano la creatività, l’innovazione ed il successo delle singole imprese e credo che ormai in tanti anche in Sardegna condividano questo pensiero.

Come funzionano le adozioni?

Adottare un angolo di Sardegna o regalare l’adozione è semplicissimo! Sul portale www.mannos.it si sceglie cosa adottare, una pecora, una capra, un campo di grano, un alveare, un filare di vite, etc e in pochi click si personalizza la targhetta che verrà applicata con il nome dell’adottante e si perfeziona l’acquisto. Da qui parte un’esperienza che dura un anno durante il quale si ricevono gli aggiornamenti periodici di cosa accade nell’angolo di Sardegna adottato, cosa fa il produttore che se ne prende cura e si può decidere di far diventare l’adozione un motivo di viaggio per andare personalmente a visitare il luogo dove il proprio prodotto cresce. Il coronamento di questa esperienza avviene con il ricevimento del pacco con i propri prodotti e con l’etichetta personalizzata. Sarà motivo di orgoglio condividere il proprio vino, formaggio, miele, farina con la propria famiglia e amici ma soprattutto si sentirà un gusto ancora più speciale, dato dalla consapevolezza di chi l’ha visto nascere e crescere seppur a distanza. 

Ad quasi anno dall’avvio del progetto come giudichi questi primi mesi?

Non abbiamo ancora compiuto un anno, spegneremo la prima candelina il prossimo settembre. Ad oggi posso dire di essere soddisfatta per essere riuscita a realizzare questo progetto a cui ho lavorato tanto e in cui ho sempre creduto moltissimo. C’è ancora tanto da fare soprattutto per far conoscere Mannos al di fuori dei confini nazionali ma il tempo è maturo per conoscere la Sardegna non solo per il suo mare ma per le sue campagne, le sue genti e il suo buon cibo. Non dimentichiamo che è la nostra alimentazione, insieme allo stile di vita all’aria aperta e alla socialità che ci permette di essere uno dei posti più longevi al mondo

Mi sembra di capire che c’è un discorso di responsabilità verso la terra…

Si, non solo verso la terra ma anche verso la società. Credo che tra i valori più grandi della cultura enogastronomica sarda vi siano l’esperienza dei produttori e la genuinità dei loro prodotti. Vogliamo riconoscere loro il grande valore che producono, anche dal punto di vista della tradizione che continuano a tenere viva. In un mondo in continuo cambiamento, preservare la tradizione è un atto di responsabilità sia verso le nostre radici che verso le generazioni future, affinché possano godere degli stessi tesori che abbiamo avuto la fortuna di ereditare.

Per quanto riguarda poi la responsabilità ambientale Mannos promuove l’utilizzo di metodi produttivi sostenibili, già dal momento della scelta dei produttori con cui collaborare.  Ci piace tutto ciò che è naturale, autentico, tradizionale e mettiamo sempre la qualità e il benessere delle persone e dell’ambiente davanti alla quantità.

Mi hai detto che non tutti i produttori possono entrare a far parte di Mannos, potresti spiegarmi?

Sì è vero, il produttore Mannos ha un identikit ben definito. Hanno caratteristiche che vado a ricercare con il lanternino. Sono piccoli produttori artigianali che producono secondo la tradizione seppur apportando innovazione, con rispetto verso l’ambiente e con la capacità di trasmettere con passione quello che fanno.

Sono questi i produttori che cerco per accompagnare le persone in un’esperienza di adozione di un angolo di Sardegna o semplicemente in una giornata da trascorrere accanto a loro all’aria aperta a compiere insieme alcuni delle attività più importanti del ciclo produttivo come ad esempio potatura e vendemmia o semina/raccolto/macina del grano o mungitura a mano e caseificazione del pecorino o del caprino.

Chi fa un’esperienza di adozione o un’esperienza di una sola giornata accanto ai produttori deve portarsi a casa un briciolo di consapevolezza in più del valore del nostro territorio, della nostra gente e delle sue tradizioni e dei nostri prodotti così buoni e genuini.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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