E’ stata inaugurata lo scorso 19 Maggio e rimarrà aperta fino al 23 giugno 2024, nei rinnovati spazi del Museo della panificazione di Monteleone Roccadoria, la mostra ManodOpera, pane e ceramiche d’artista.
Organizzata dall’Associazione Uffici d’arte e con la curatela di Mariolina Cosseddu, la mostra intende avviare un rapporto fattivo con un luogo prodigioso della tradizione popolare, oggi riaperto al pubblico e custode di saperi antichi da trasmettere al presente e alle generazioni future.
Niente di più vicino alle abilità della panificazione come la produzione ceramografica, due modalità di vita e lavoro accomunate dal processo stesso di realizzazione dei manufatti e vicine per i sorprendenti risultati variati nel tempo. Dalla preparazione delle materie vive all’impasto, dalla modellazione alla cottura e fino alla decorazione, le procedure sono sorelle di un sapere che si perde nella notte dei tempi.
A dialogare con quel laboratorio di conoscenze che è la panificazione sono stati invitati artisti di diverse generazioni che, proprio nella capacità di dare forma ad una materia duttile come l’argilla e portarla verso inaspettate elaborazioni formali ed estetiche, hanno trovato nel linguaggio della ceramica il più consono alle proprie capacità artistiche.
Paola Dessy, Caterina Lai, Antonello Cuccu, Simonetta Secci, Ebe Tirassa, Genc Mulliqi, Marta Fontana, Silvia Cara. Artisti diversi per età, formazione, esperienze e linguaggi operativi ma accomunati dallo stesso interesse e passione per le materie plastiche naturali, per la sperimentazione formale e la ricerca estetica pur nelle differenti soluzioni proposte.
Otto artisti che hanno trovato accoglienza nelle stanze di una storica abitazione nel centro del borgo e che anni addietro era già stato adibito a Museo del pane, oggi ristrutturato e collocato al piano terreno dello stabile mentre al primo piano sono state allestite le opere degli artisti ceramisti.
Uno e l’altro in relazione tra loro, uno e l’altro in un connubio che sposa tradizione popolare e ricerca avanzata del contemporaneo.
