Sono stato invitato all’evento Arte Evento Creazione che si svolge ogni anno presso il Parco delle Arti Molineddu a Ossi. Chi mi segue si ricorda senz’altro le immagini della mia visita un anno fa a questo luogo d’arte, vero e proprio museo a cielo aperto immerso nella natura pochi chilometri da Sassari.
Volevo sempre tornare e allora ho colto l’occasione del Festival per passare una serata immerso nella natura tra arte e musica.
Arrivato a Molineddu ho fatto una visita in mezzo al parco ammirando le nuove opere presenti nonché l’esposizione di artisti all’interno della sala dedicata.
Devo ammettere che questo luogo trasmette sempre una sensazione di pace. Sarà la natura raccolta in questa piccola valle dove il rumore del ruscello accompagna la visita, sarà l’accoglienza di Bruno Petretto, sempre aperto a chiunque voglia entrare, sarà la presenza di numerose opere d’arte che sollecitano la creatività e il pensiero.
Poi un piccolo aperitivo, quindi ho preso posto nell’arena.
La serata è iniziata con la proiezione del lungometraggio di Giovanni Soletta dal titolo “Pelle vegetale” dedicato proprio alla storia di Bruno Petretto e del Parco Molineddu. Questo breve film prende il titolo da una definizione dell’arte di Petretto in un articolo Leonardo Sole dal titolo “L’arte ecologica di Bruno Petretto” ed è di fatto un’intervista con pochi dialoghi ma numerose e suggestive immagini del Parco, delle opere d’arte presenti e dei suoi abitanti nonché dei diversi suoni che, come ha detto il regista, hanno creato una colonna sonora unica. Non un semplice documentario, ma un vero film con un montaggio studiato di immagini e suoni, che racconta con rispetto e delicatezza il percorso artistico di Petretto e la nascita del Parco.
Successivamente la serata è stata allietata dalla musica del bassista Pier Piras che ha presentato il suo nuovo album A wizard’s perspective. Non avevo mai assistito ad un concerto di un solo bassista. Della musica di Piras mi hanno colpito i richiami esotici e suoni antichi.
Una musicalità particolare, per me inedita, arricchita dai suoi suoni emessi con la sua voce e dalle percussioni di Marcello Canu. Una musica coinvolgente che mi ha fatto immergere in un’atmosfera nuova, sollecitando emozioni e rievocando ricordi. Il tutto nella magica atmosfera dell’arena del Parco di Molineddu.
Una nuova dimostrazione di quanto anche la musica in Sardegna sia continuamente innovativa e multiforme.