Chi mi conosce sa che sono un appassionato d’arte e sempre di più nei miei viaggi o gite del weekend vado in visita per mostre e gallerie e a conoscere artisti nei logo studi di lavoro.
C’è da dire che in Sardegna ci sono numerosi artisti contemporanei. C’è chi ha studiato presso Accademie, chi è autodidatta ma tanti artisti sardi possono vantare un’attività intensa, un percorso artistico e narrativo profondo, all’altezza di numerosi artisti contemporanei nel mondo.
Mi piace visitare mostre e gli studi degli artisti e acquistare ogni tanto le loro opere. E’ questa un’usanza che si è un po’ persa ma a mio parere di valore non solo per sé stessi ma anche per sostenere l’attività stessa dell’artista e il valore sociale della sua arte.
C’è da dire che non tutti gli artisti aprono i loro studi o quanto meno sono disponibili a scambiare qualche chiacchiere. Dobbiamo considerare che per alcuni artisti l’arte è proprio lo strumento per comunicare i propri messaggi e pertanto possono risultate un po’ più chiusi rispetto ad altri. Tenetene conto qualora decidiate di contattare un artista per visitare il suo studio.
Gli artisti che ho avuto modo di incontrare sono stati molto accoglienti e disponibili a parlarmi delle loro opere, del loro pensiero e delle tecniche impiegate.
L’arte fa bene all’anima. Chi ama l’arte ama il bello, e l’arte è la creatività al massimo del suo splendore.
Se è vero che l’arte può avere anche un potere sociale occorre ricordare che l’arte può portare messaggi sociali, politici. Gli artisti spesso fanno critica, denunciano ingiustizie e contraddizioni della società contemporanea, ci invitano a guardare alle nostre domande più profonde. Spesso ci aiutano a leggere la verità del presente o ci lasciano prevedere gli sviluppi possibili della società.
In questo senso la visita allo studio degli artisti non è solo una semplice visita alle opere in progress ma anche un’occasione per conoscere l’intimità degli artisti, il loro pensiero, la finalità della propria arte, oltre che le tecniche e i procedimenti impiegati.
Visitando uno studio d’artista ne uscirete con qualche domanda in più, capirete che l’arte non è solo roba “da gallerie” e magari riscoprirete in voi un vostro lato artistico.
Il mio viaggio per gli studi d’artista è iniziato già alcuni anni fa, rispolverando una vecchia passione; ultimamente sento il desiderio di approfondire la conoscenza con diversi artisti e di confrontarmi con loro. Gli artisti sardi si differenziano per l’uso di tecniche diverse (pittura, scultura, installazioni, street art). Spesso si ispirano alla Sardegna, alla sua storia e le sue tradizioni o impiegando i materiali naturali che provengono dalla nostra terra. Altre volte gli artisti si ispirano alla società moderna, le città di oggi, la cultura contemporanea.
Di seguito alcuni degli studi degli artisti che mi hanno accolto permettendo di farmi entrare nel loro mondo.
Tonino Mattu
Tonino è più conosciuto all’estero che in Italia. Formatosi come autodidatta è in realtà uno dei migliori artisti sardi. Le sue tele sono caratterizzate da una cromia brunastra che ormai è un suo tratto distintivo. Le opere prendono spesso spunto da fotografie e filmati della seconda guerra mondiale, rielaborati per denunciare ingiustie, razzismo, guerre e colonialismo.
Molte delle sue opere raffiguranti volti sfigurati trasmettono angoscia, tristezza e disperazione, possono sembrare molto forti ma il messaggio che portano aiutano a comprenderne il significato. Molto interessanti le opere ispirate al colonialismo (donne e uomini felici di vivere in luoghi esotici) e quelli in cui i profili di donne e uomini diventano confini territoriali. Ultimamente si ispira alle locandine pubblicitarie del passato rielaborandone in forma critica i messaggi che recano.
Il suo studio si trova in pieno centro a Oristano. In un antico palazzo tre stanze di un vecchio appartamento sono adibite al suo lavoro. Le porte ridipinte di rosa dal precedente occupante della casa fanno da contrasto alle opere color caramello – bruno dell’artista.
Visitando il suo studio Tonino è molto disponibile a discutere delle sue opere e spiegarle, si può comprendere meglio la sua arte e ciò che vuole rappresentare.
Marco Pili
Questo artista vive e lavora a Nurachi, un piccolo paese a pochi km da Oristano. Possiamo definire lo studio di Marco Pili un grande salotto. Devo dire che questo studio, consistente in due capannoni piuttosto grandi nella zona artigianale del paese, risulta molto spazioso e accogliente a chi decide di visitarlo. Colpiscono le quantità di opere prodotte: cataste di tele una addossata all’altra, sculture, scatole piene di opere.
Marco Pili è un’artista molto attivo che produce numerose opere d’arte ogni anno. Le sue tele si caratterizzano per l’uso di terre sarde dalle particolari cromie con le quali realizza composizioni astratte, spesso paesaggi che richiamano romantiche visioni della penisola del Sinis o altre vedute della Sardegna evocando particolari emozioni.
E’ lo stesso Pili ha raccogliere le terre che andranno a comporre le sue opere d’arte e che unisce a leganti e colori. Spesso utilizza anche tessuti tradizionali e i loro ricami per riproporre sulla tela i motivi floreali e geometrici. Originale è l’uso del pane carasau, ennesima ispirazione alla Sardegna e memoria del lavoro della terra che diventa in questo modo nuovamente terra o territorio.
Oltre all’originalità delle sue opere di Marco Pili mi ha colpito anche la sua versatilità. Nel suo studio è possibile ammirare, infatti, anche opere scultore in ferro, gesso e modellini per progetti di arte urbana.
Bruno Petretto
Vi avevo parlato di Bruno Petretto quando vi ho fatto scoprire il Parco delle Arti di Molineddu che è difatti la tenuta della sua casa.
Il suo studio coincide con la sua casa in campagna e il Parco coincide con la campagna che la circonda, il frutteto, l’orto e la piccola fattoria. Un luogo inedito dove la natura si fonde con opere di arte contemporanea in un emozionante connubio.
Cosa ci può essere di più accogliente di un Parco d’arte aperto gratuitamente tutti i giorni dell’anno?
La natura è per Bruno non sono fonte di ispirazione ma anche luogo di creazione stessa e artista stesso. E’ la natura che realizza le opere d’arte… Per questo motivo Bruno utilizza foglie, corteccia e altri materiali naturali per realizzare le sue opere. Esaltandone nervature e dettagli nascono paesaggi o altre composizioni astratte.
Vincenzo Grosso
Non usa i social e ha un cellulare senza connessione internet. Penserete che questo artista abbia raggiunto ormai la terza età e invece vive un po’ come si viveva negli anni ’90. Vive completamente immerso nella sua arte senza cercare particolari distrazioni digitali.
Nel 2020 da Berlino è tornato a Nuoro, sua città natale, a causa delle chiusure imposte dalla pandemia del Covid-19. Nel quartiere Seuna, in un vecchio edificio a più piani già sede del collettivo di artisti Seuna Lab, vive e lavora.
Avevo conosciuto le opere di Vincenzo visitando il MAN di Nuoro nel 2019 e durante la sua mostra alla Galleria MancaSpazio e avevo il desiderio di incontrarlo.
Tanto poco pratico dei social tanto più aperto nel suo incontrarmi in visita al suo studio. Al mio arrivo la porta era aperta.
Mi hanno sempre colpito le sue opere per il modo in cui rappresenta le città moderne ovvero l’utilizzo di materiali diversi con i quali riporta la pittura sulla tela. La sua è una critica alle architetture moderne e alle loro ampie e ripetute geometrie. Non solo, mette l’accento sulla presenza dell’uomo nella natura così come fa nella rappresentazione delle cave abbandonate o delle selci, le pietre levigate dagli uomini preistorici che quasi perdono la loro perfezione naturale.
Un incontro piacevole quello con Vincenzo Grosso, una lunga e piacevole chiaccherata sull’arte, dopo la quale mi è spiaciuto dover ammettere che dovevo andar via un altro impegno.
Bella iniziativa e articolo molto interessante. Apprezzo molto gli artisti proposti (chi più chi meno…) Grazie