Oggi vi propongo un itinerario originale da fare in Gallura per scoprire il paesaggio di questa zona della Sardegna. Il nord dell’isola, infatti, è ricco di chiese campestri disseminate qua è la per tutto il territorio, dalla costa fino all’interno.
Queste chiese sono state costruite negli ultimi secoli per omaggiare il santo a cui si è fatto un voto, spesso anche nel caso di guarigioni da gravi malattie o incidenti, ma anche epidemie. Ancora oggi per devozione ad un santo vengono costruite queste piccole chiese.
Molte di queste si trovano in piena campagna, raggiungibili anche in auto o dopo un breve cammino a piedi. Alcune sono meno note e nascoste in mezzo alla natura. Difficilmente se ne trovano abbandonate.
Un tempo espressione della fede degli “stazzi”, ovvero le abitazioni di campagna e delle “cussorgie”, piccoli agglomerati rurali, sono oggi occasione per un pomeriggio di preghiera, una passeggiata in campagna e si ravvivano in occasione della festa del Santo a cui sono dedicate.
La maggior parte della Chiese campestri sono ancora utilizzate per il culto, in particolare durante le feste annuali, momenti di incontro e festa tra amici devoti al santo.
Spesso le chiese campestri della Gallura sono sempre aperte permettendo la visita gratuita ma soprattuto di fermarsi per una preghiera. Non manca la tradizione di fare piccoli pellegrinaggi dai paesi verso queste chiese campestri.
L’architettura delle chiese più antiche si assomiglia molto. Di solito si tratta di una struttura in granito in unico ambiente coperto da travi in legno o da incannicciato con in fondo l’altare. Questo è spesso quello originari in stile neobarocco addossato alla parete così com’erano gli altari prima del Concilio Vaticano II.
Spesso l’architrave dell’ingresso o un’altra pietra incisa indica l’anno di edificazione o di restauro. il campanile è spesso “a vela” situato sopra il portone d’ingresso.
Vicino alla chiesa è facile trovare altre strutture utilizzate come cumbessias, ovvero locali di accoglienza per i fedeli o più comunemente sono i locali delle cucine per preparare le cene di festa. Negli spazi esterni si trovano spesso anche lunghe tavolate in muratura.
Per aiutarvi a raggiungere le chiese qui sotto trovate una mappa di Geonue con tutte le chiese campestri di tutta la Sardegna.
Chiese campestri in Gallura
Ecco alcune delle Chiese campestri da visitare in Gallura, l’elenco non è esaustivo perché sono veramente tante, ma vi permette di organizzare un viaggio on the road in mezzo a questo piccolo patrimonio culturale.
San Michele Arcangelo – Arzachena
Sulla strada SS125 che collega Olbia con Arzachena si affaccia questa piccola chiesa in granito. Putroppo non c’è spazio sufficiente a lasciare l’auto se non sul ciglio della strada. La Chiesa è anticipata all’ingresso dall’edicola con la statua dell’arcangelo e qualche gradino si fa ben notare e invita alla meditazione. Colpisce l’irregolarità delle pietre in granito e il loro colore tendente al rosa.
San Leonardo – Luogosanto
Il territorio di Luogosanto è forse uno dei più ricchi di chiese campestri (se ne contano più di 20!) e la loro storia è anche molto interessante. La Chiesa di San Leonardo si trova sulla sommità rocciosa su cui permangono i ruderi del Castello medioevale di Balaiana. Questa chiesetta caratterizzata da un piccolo ingresso laterale e un piccolo sagrato, è davvero molto piccola e dall’interno scarno ma risulta tra le più graziose per la sua collocazione; offre un suggestivo panorama sui colli di Luogosanto e Arzachena.
San Trano – Luogosanto
Nicola e Trano vissero qui tra il IV e il V secolo in totale solitudine.
Questa piccola chiesa è un santuario incastonato tra le rocce tanto che l’abside è la cavità rocciosa stessa. La narrazione vuole che i corpi dei santi furono ritrovati nel XIII secolo da frati francescani guidati dalla Madonna durante un pellegrinaggio che decisero poi di costruirci un santuario.
San Santino – Sant’Antonio Gallura
All’interno di un bosco di lecci “spunta” questa chiesa dedicata a Santa Elena e Costantino, da cui il nome, culto risalente all’epoca bizantina. Se ne trovano altre in diverse zone dell’isola.
Si trova facilmente mediante una strada di campagna che inizia dalla strada che collega il paese ad Arzachena.
San Leonardo – Luras
Prendete la strada che da Luras si ricongiunge con la strada Tempio Palau. Dopo 15 minuti un sentiero in località Silonis conduce a questa chiesa che domina su un altopiano con la vista sui. Monti del Limbara e poco distante il monolite Monte Pulchiana.
San Sebastiano – Calangianus
Nascosta da alberi di sughero questa chiesa vicino alla zona industriale di Calangianus risale al XVIII secolo, ricostruita come ex voto a protezione dalla peste di colera, dal proprietario terriero Antonio Pasella. Secondo me è una delle chiese più carine. Fu ricostruita nel 1995 e riaperta nel 1999.
Chiesa della Madonna de Le Grazie – Calangianus
È senza dubbio la chiesa campestre a cui sono già affezionati i calangianesi. Ancora oggi diversi fedeli si muovono a piedi dal paese per recitare il rosario in cammino verso la chiesa. All’interno domani un ricco altare in stucco.
Purtroppo si è un po’ persa l’abitudine della festa campestre durante la quale si era soliti mangiare al sacco seduti all’ombra della sugherete. Da alcuni anni, a fine agosto, si svolge qui la Festa de L’Agliola ovvero dell’antica trebbiatura.
San Gavino Tempio Pausania
Questa chiesa si trova in un terreno privato nel territorio di Tempio Pausania, in località Scupetu. E’ però raggiungibile dopo pochi passi a piedi dal cancello di ingresso.
La chiesa è piuttosto antica e sull’architrave del portone reca la data del 1618 di un possibile restauro. Il prolungamento sul lato destro è stato fatto per realizzare i locali della cucina.
La chiesa è chiusa. La facciata piuttosto sobria, mostra i segni del tempo. Alcuni tavoli posti nelle vicinanze testimoniano la tradizione della festa annuale. Si raggiunge prendendo la SP 5 per Aglientu.
San Giacomo – Tempio Pausania
Ho scoperto per caso, grazie a Google Maps questa chiesa nel territorio di Tempio Pausania a poca distanza dalla chiesa di San Gavino. La chiesa dipende dalla parrocchia di Aggius. la struttura attuale della chiesa risale al 1820 e fu restaurata all’inizio del 1900.
Dalla particolare facciata bianca e asimmetrica, ospita sulla destra l’antico portico, oggi chiuso. Due archi reggono il soffitto ligneo sostenuti da contrafforti esterni.
Nelle vicinanze si possono scorgere i ruderi del vecchio cimitero. È circondata da ampi campi coltivati.
San Pietro di Ruta – Aggius
Continuando a muoversi verso Aggius si incontra questa graziosa chiesetta. Un pannello didascalico all’ingresso spiega la storia di questa chiesa.
La chiesa di “Santu Petru de Rudas” fu infatti edificata nel 1803 per l’ex voto di un ricco proprietario terriero da cui prende il nome.
All’interno del campanile si trova una campanella proveniente da una nave tedesca affondata durante l’ultima guerra mondiale donata da un fedele di Trinità d’Agultu. L’altare, un tempo absidato, presenta nella parete quattro nicchie che ospitano le statue di alcuni santi tra cui San Pietro Apostolo e San Giorgio Martire Guerriero,
Purtroppo ho trovato questa chiesa aperta ma in stato di abbandono al suo interno.
San Filippo – Aggius
Uscendo da Aggius sulla SP74 in direzione Valle della Luna trovate sulla sinistra questa chiesa che si differenzia dalle altre per il particolare campanile addossato sul lato sinistro della facciata. La chiesa, infatti, è più recente e venne edificata nel 1948 dalla famiglia Lissia-Gabella, poi donata alla parrocchia nel 1967.
San Silverio – Aglientu
Degna una nota la chiesa di San Silverio, una piccola chiesa affacciata sul mare in località Vignola vicino Aglientu. Costruita con pietre scure si distingue per il portale bianco e la porta tinta di verde.
La Chiesa si trova presso la Punta Li Francesi risale al 1938 per volere degli abitanti e i pescatori locali. Nelle vicinanze una bella spiaggia con acqua trasparente che prende lo stesso nome della chiesa.
San Tommaso – località Valentino Calangianus
Questa chiesa si trova in località Valentino, vicino alla strada che da Calangianus porta a Olbia, non lontano da Priatu. La chiesa è stata costruita solo nel 2016 per volontà di Emanuele Careddu, originario di Calangianus e oggi parrucchiere in Emilia, in ricordo del fratello Masino, che morì per un linfoma a soli 20 anni.
Entrando sentirete un profumo intenso: è il ginepro con cui sono stati realizzati gli arredi dell’altare.
San Bachisio – Telti
Anche questa chiesa dedicata a Santu Bacchisi si trova immersa nel verde. È situata nel comune di Telti, vicino alla strada che conduce a Olbia prima di raggiungere la località Monte Pino. La facciata in granito nella tradizionale architettura delle chiese campestri evidenzia nella parte più alta i segni di una ricostruzione.
Nostra Signora di Cabu Abbas – Olbia
Alle pendici del Monte Cabu Abbas (lett. “Capo delle acque”) che in epoca romana alimentava l’acquedotto della città, si trova la chiesa di Nostra Signora di Cabu Abbas. Questa chiesa ha la tipica architettura delle chiese campestri della Gallura e sul lato sinistro ospita una cumbessìa.
Ancora oggi mi capita di vedere persone che dalla città si muovono a piedi nei mesi primaverili, in particolare maggio, per recarsi in pellegrinaggio alla chiesa. Nonostante le costruzioni industriali non si è persa l’abitudine e i fedeli camminano tra i capannoni pur di pregare in cammino!
Da non confondere con l’omonima chiesa in stile romanico a Torralba in provincia di Sassari.
Chiesa di San Vittore – Olbia
Ho scoperto questa chiesa il primo giorno dopo il lockdown. Anche questa chiesa si trova vicino a Olbia, a 5 minuti dalla zona di San Nicola. Questa chiesa colpisce per la sua facciata in blocchi di pietra non uniformi e l’arco nella facciata che allude ad un antico portico. Probabilmente la chiesa è di origine medioevale con restauri successivi.
Nostra Signora del Monte – Golfo Aranci
Tra Golfo Aranci e Golfo di Marinellasi trova la Chiesa di Nostra Signore del Monte che si distingue dalle altre per la suggestiva vista panoramica che offre. La Madonna del Monte è in realtà la Madonna di Bonaria, protettrice dei naviganti.
Un’iscrizione ricorda la dedica della chiesa nel 1797 ma probabilmente questa data non è corretta. Pare che nel corso dell’800 alcuni marinai di Viareggio costruirono una piccola cappella per essere scampati ad un naufragio.
Oggi costituisce la parte posteriore della piccola chiesa che offre un ampio panorama sulla costa.
Colpisce la presenza di due campane poste in posizione opposta l’una all’altra.
È raggiungibile in auto o a piedi.