Maria Lai (1919-2013) è una delle mie artiste sarde preferite, Sul blog vi ho raccontato delle mostre che ho avuto modo di vedere in questi anni. Dalle sue opere presenti nel borgo di Aggius passando per la mostra di Palazzo Pitti a Firenze nel 2017 e l’approfondimento sull’arte pubblica dell’artista con la mostra a Sassari nell’inverno 2019.

maria lai

E’ considerata una delle artisti del ‘900 più importanti e la sua attività non può che definirsi pionieristica. Ho sempre ammirato il suo spirito così moderno e innovativo, pur rimanendo una donna semplice e umile, con il forte desiderio di avvicinare l’arte alla gente comune, unendo l’arte tradizionale come quella tessile a tecniche multimateriche moderne e ad un linguaggio contemporaneo.

un sardo ulassai

Oggi gran parte delle opere di Maria Lai si trovano presso il Museo a lei dedicato. La Stazione dell’Arte raccoglie ben 150 opere ricevute in dono da Maria Lai nel 2006 e organizza diverse mostre dedicate all’artista oltre a mostre di artisti contemporanei. Durante la mia vita ho apprezzato la mostra di Narcisa Monni “Insieme a te non ci sta più” dedicata a dipinti realizzate dall’artista durante il periodo di chiusura in casa per l’emergenza del coronavirus. Una riflessione esistenziale a tratti drammatica sull’importanza delle relazioni, il lockdown e la nuova socialità.

Si tratta della vecchia stazione ferroviaria di Ulassai, un tempo luogo di incontro, oggi diventato luogo di incontro e dialogo tra artisti e tra pubblico e arte, così come voleva Maria Lai.

stazione dell arte

Durante il lockdown l’allestimento del Museo è stato rinnovato e attualmente sono esposte diverse opere che evidenziano diversi aspetti dell’opera dell’artista in ordine cronologico e antologico. Si ha l’opportunità di avere una panoramica su tutta l’opera dell’artista e il suo particolare legame con la tradizione tessile sarda che lei intendeva come metafora della vita, ovvero del tessere relazioni. Dai primi disegni alla scultura, passando per i telai, i libri cuciti e le opere tessili realizzate dalla Cooperativa Su Marmuri sui disegni dell’artista.

telaio maria lai

Il nuovo allestimento ha preso il bellissimo titolo “Maria Lai. Fame d’infinito” che sottolinea l’espressione del desiderio umano di Maria Lai nella sua opera. L’allestimento si caratterizza per essere multisensoriale. Alcune opere sono state riprodotte mediante la stampa in 3D o da artigiani per essere toccate, creando così un percorso tattile per non vedenti e ipovedenti, andando così ad allargare ill pubblico del museo. L’occasione ha permesso di ridurre il distacco avuto durante il periodo del lockdown tra museo e pubblico.

Fa parte del nuovo allestimento anche l’archivio multimediale interattivo che consente di consultare video, interviste e documentari sull’artista.

Il Museo a cielo aperto Maria Lai è costituito da 14 opere accessibili da chiunque realizzate dall’artista sarda a partire dagli anni ’90 in diverse zone del paese. Tali opere hanno trasformato questo piccolo centro dell’Ogliastra in un museo a cielo aperto che parla un linguaggio artistico internazionale. Visitando questo museo si ha la possibilità di conoscere un’ampia parte del’arte pubblica di Maria Lai e il suo messaggio.

Vi auguro che la curiosità vi porti per mano alla scoperta di questa grande artista.

La prima importante opera realizzata da Maria Lai a Ulassai fu nel 1981 Legarsi alla Montagna che, per come è stata realizzata mediante il coinvolgimento di tutto il paese è considerata la prima opera di arte relazionale in Italia. Rifacendosi ad una vecchia leggenda riuscì a promuovere un messaggio di pace facendo letteralmente legare dai suoi compaesani le case di Ulassai alla montagna con un semplice nastro celeste.

Le altre opere sono interventi di “arte pubblica” ovvero per tutti realizzati da Maria Lai al suo rientro in Sardegna, spesso interventi per riqualificare parti del paese. Ecco quali sono:

  • Le capre cucite (1992)
  • Il gioco del volo dell’oca (2003)
gioco volo oca
gioco volo oca ulassai

Ispirato al gioco dell’oca è composto da un pannello con un itinerario ludico e didattico con le illustrazioni della filastrocca ideata da Maria, e da un percorso raffigurato sulla pavimentazione di piazza Barigau, con tredici caselle che compongono il gioco. Lo stesso gioco fu replicato in negativo sulla facciata del palazzo del Comune di Osini e nel 2004 in piazza Alvinu ad Aggius durante l’evento Essere è tessere. Un’altra versione dell’opera è stata realizzata nel 2015 a mosaico, in una sala del Museo dell’Olio della Sabina a Castelnuovo di Farfa.

  • Libretti murati (2003)
  • Via Crucis
  • Il Lavatoio (1982 – 1989), opera collettiva con opere di Luigi Veronesi (la “Fontana della sorgente”, 1984), Guido Strazza (“La fontana del grano”, 1989) e la pavimentazione davanti all’edificio, Maria Lai (il “Telaio-soffitto”, 1982)

Nel 1981 decise insieme ai suoi concittadini di impiegare i fondi per la realizzazione di un monumento ai caduti nella ristrutturazione dell’antico lavatoio del paese. Fu così che chiamò alcuni artisti ad intervenire con le loro opere.

All’interno del lavatoio, sopra le vasche di lavaggio si trova la “fontana sonora” di Costantino Nivola, dove il rumore delle gocce d’acqua che cadono da tegole orizzontali in metallo, creano un particolare suono che ricorda l’antica attività del lavatoio.

Sul soffitto del lavatoio Maria Lai realizzò uno dei suoi telai, anch’esso per ricordare la lavorazione tessile tradizionale.

All’esterno si trova il mosaico de La fontana della sorgente Luigi Veronesi a realizzare sulla parete esterna e il mosaico di Guido Strazza che La fontana del grano che realizzò anche la pavimentazione antistante l’edificio.

  • La Scarpata (1993)
  • La casa delle inquietudini (2005)

Sulla strada che porta alla Grotta Su Marmuri. La casa delle inquietudini venne realizzata nel 2005 per riqualificare un edificio che originariamente doveva ospitare un ristorante. All’interno e all’esterno del caseggiato si trovano una serie di draghi che raffigurano le diverse “inquietudini della comunità” di Ulassai.

  • Il muro del groviglio (2004)

Su un muro in cemento ancora fresco Maria Lai decide di incidere alcune citazioni tratte da Miele Amaro di Salvatore Cambosu (1954) insieme ad alcune riflessioni personali che occupano lungo tutto il muro.

  • La strada del rito (1992)
  • Pastorello mattiniero con capretta (2005)
  • La cattura dell’ala del vento (2009)
  • La lavagna (Ulassai, 2003)

Proprio davanti alla scuole elementari si trova questa grande lavagna che con una scritta “L’arte ci prende per mano” svela il suo stesso significato. Pare che l’opera riprenda una un episodio della vita dell’artista durante il quale Maria rimase colpita dall’atteggiamento di un’insegnante verso un bambino, che cantava una filastrocca e lo prendeva per mano per per rendere più facile la vicinanza.
L’opera è allo stesso tempo anche un monito per le istituzioni scolastiche affinché favoriscano il rapporto dei bambini con il mondo della fiaba e della fantasia. Un’invito per tutti, se vogliamo, a lasciarci prendere per mano dall’arte.

Si trovano invece presso la stazione dell’Arte l’opera “Fiabe intrecciate. Monumento a Gramsci” e il “Telaio del vento” (2007).

telaio del vento
Twlaio del vento, 2007

Per di altri artisti intervenuti a Ulassai sono: Alla luce di G. Strazza (2015) e Cuore Mio di M. Maloberti (2019).

Quest’ultima è nata in occasione del centenario della nascita di Maria Lai e in occasione della mostra dedicata a Maria Lai al MAXXI di Roma (19 giugno – 12 gennaio 2020), il cartello stradale di Ulassai ha fatto da porta di ingresso all’esposizione diventando così metafora della stessa comunità che si sente vicina e rappresentata a Maria Lai.

Oggi il cartello è stato posizionato sulla montagna come una bandiera come “indicare l’inizio di un altro paese sospeso tra cielo e terra”. Il cartello è stato posizionato durante un evento nel quale un corteo composto dagli abitanti di Ulassai reggeva un nastro rosso e bianco a ricordare l’evento Legarsi alla Montagna dell’81.

museo maria lai

Orari del Museo Stazione dell’Arte

Il Museo si trova a Ulassai sulla SP 11 ed è aperto tutti i giorni secondo questi orari:

  • orario estivo dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 20.30
  • orario invernale dalle ore 9.30 alle 19.30

Telefono 078 2 7877055. Ulteriori informazioni si trovano sul sito www.stazionedellarte.com

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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