Ill borgo di Castelsardo è considerato uno dei borghi più belli della Sardegna. Realizzato dai Doria nel 1102 con il nome di Castel Genovese ha ancora oggi ben conservato l’aspetto medioevale con strade strette, vecchie abitazioni e antiche chiese. Si trova arroccato su un promontorio affacciato sul mare.
Per chi mi segue su Instagram sa che amo girare per i borghi della Sardegna scoprendo scorci, curiosità e aneddoti storici che spesso non si conoscono. I borghi custodiscono la nostra storia e la nostra cultura; ancora di più in Sardegna dove la cultura e le tradizioni è principalmente legata alla terra e non al mare. Castelsardo è uno dei pochi borghi che si trovano sul mare e unisce in sé storia, arte e paesaggio.
Vale la pena visitare Castelsardo per scoprire un borgo caratteristico e unico nell’isola. Un borgo che conserva ancora l’antico aspetto medioevale e ha tanto da far conoscere di storia, artigianato, capolavori d’arte.
Nel 1448 mutò il nome in Castell’Aragonse per poi diventare Castelsardo nel 1769 su iniziativa del re di Sardegna. Fu anche sede vescovile di Ampurias.
Cosa visitare a Castelsardo
La rocca e il Museo dell’Intreccio Mediterraneo
L’antica rocca domina sul punto più alto del promontorio. Oggi è piuttosto ben conservata. Persi gli arredi, i diversi ambienti ospitano le vetrine del Museo dell’Intreccio Mediterraneo (MIM), dedicata all’arte artigianale dell’intreccio, ancora viva a Castelsardo.
Oltre all’esposizione di manufatti tradizionali del borgo e della Sardegna sono conservati anche manufatti intrecciati provenienti da altre regioni mediterranee in un particolare confronto culturale.
L’allestimento un po’ datato e a mio parere un po’ ingombrante a causa dell’impiego di vetrine di grandi dimensioni e di alcune passerelle in legno. L’ho trovato però più curato dall’ultima visita di anni fa. Spinge comunque il visitatore a soffermarsi sui diversi oggetti esposti, piccoli capolavori, e la loro lavorazione.
Camminando all’interno del borgo potrete rivivere l’atmosfera del vecchio Castello. Da non perdere la terrazza che si faccia sul mare e sui tetti del borgo.
Fa parte de circuito museale anche Il Museo delle origini genovesi, raggiungibile a pochi passi dal Castello, vicino la Chiesa di Santa Maria della Grazie. Nelle stanze di questo antico edificio sono esposti pannelli che raccontano in modo sintetico ma esaustivo la storia del territorio di Castelsardo a partire dalle presenze preistoriche all’età romana fino allo sviluppo nel medioevo. Non sono presenti manufatti né reperti storici ma merita la vista dalla terrazza sul tetto.
La cattedrale
La Chiesa di Sant’Antonio Abate risale alla fine del XVI secolo e si distingue per la facciata in trachite scura e per il suo orientamento verso il mare. Tutti si innamorano di questo particolare sagrato che guarda al Golfo dell’Asinara. La cupola del campanile è decorata in maioliche colorate. All’interno la Chiesa contiene preziosi arredi lignei di ispirazione barocca.
Il Museum Ampuriense
Nelle cripte della Chiesa di San’Antonio Abate, un tempo adibite a tombe, è allestito questo piccolo ma prezioso museo che raccoglie capolavori artistici tra i quali spiccano quelle del Maestro di Castelsardo. Si tratta di un artista che anonimo così chiamato per la presenza in questo borgo di alcuni suoi capolavori d’ispirazione fiamminga. Da ammirare la realizzazione in rilievo delle dorature.
La visita al museo è possibile insieme a guide giovani e appassionate che accompagnano alla scoperta di questo particolare luogo ricco di tesori. Una collezione di argenti, arredi sacri è esposta in quella che un tempo era una cisterna d’acqua.
Da ammirare l’antica statua lignea della vergine dormiente detta Madonna di Salasciu (XIII sec.) dal nome del borgo oggi scomparso. La Vergine è raffigurata dispensa, assunta in cielo da dormiente come da tradizione bizantina, ancora oggi impiegata per le statue dell’Assunzione in diverse zone d’Italia e della Sardegna. Da notare le pieghe del vestito e i decori. La Vergine appare con gli occhi aperti.
Una piccola parte del Museo, una nicchia della cripta, è dedicata al Lunissanti, ovvero il Lunedì Santo, durante il quale il borgo anticipa i riti della Settimana Santa con una suggestiva processione con la partecipazione di gruppi di quattro cantori e di “Misteri”, ovvero gli oggetti simbolo della passione di Cristo, verso l’Abbazia di Nostra Signora di Tergu di Gerico a Tergu.
Con l’imbrunire inizia la parte più suggestiva della processione: la Notti Santa. I vicoli del centro storico di Castelsardo si illuminano da fiaccole rette dai confratelli delle Confraternita. Nei giorni successivi si svolgono gli altri riti della Settimana Santa ovvero la Prucissioni con il Crocifisso e Maria di lu Pientu (Maria Addolorata) e Lu Scravamentu ovvero la deposizione del Cristo dalla Croce.
Fa parte del Museum Ampuriense anche l’Antico Episcopio, in Via Marconi 30, la residenza dei vescovi della Diocesi di Ampurias, allestito per raccontare la storia dei personaggi di chi vi ha vissuti. Al suo interno è attualmente allestito la Mostra Permanente “Stregoneria, Eresia e santa Inquisizione” o più brevemente Museo dell’Inquisizione.
Per info rivolgersi alla Cooperativa Ammentos ai numeri 339 2454387 e 328 9573581.
Il Museo fa parte di “MUSEUM“, il Sistema Museale Integrato della Diocesi di Tempio Ampurias che raccoglie piccoli musei di arte sacra di diversi borghi della Gallura e dell’Anglona (Bulzi, Perfugas, Aggius, Calangianus, Tempio Pausania, Luogosanto, e altri. Si ha la possibilità di un piccolo sconto visitando gli altri musei.
La Chiesa di Santa Maria delle Grazie conserva invece il Crocefisso “del Cristo nero” per la sua particolare colorazione scura.
I cestini fatti a mano dalle donne del paese
Per le vie del borgo di Castelsardo capita di incontrare ancora oggi donne intente a lavorare i tradizionali cestini a mano. Colpiscono la molteplicità dei colori e la diversità di colori. Per le strade si incontrano anche artigiani specializzati nella realizzazione di nasse per la pesca, utilizzate anche come elemento decorativo o portalampade.
A proposito di artigianato fate attenzione ai negozi che pubblicizzano artigianato sardo perché molto spesso si tratta di artigianato non locale o semplici souvenir industriali! Un consiglio? Prendete in mano l’oggetto e leggete cosa c’è scritto sotto! Chiedete il certificato di autenticità.
Cosa mangiare a Castelsardo
Essendo affacciato sul mare a Castelsardo non si può non mangiare pesce. Devo dire che ho trovato numerose trattori e e ristoranti che hanno valide recensioni da parte dei clienti. Consiglio di unire la cena ad un ristorante con una bella vista sul mare o sul borgo arroccato ma anche il mangiare tra i vicoli del centro storico è una bella emozione.
I prezzi dei ristoranti sono un po’ alti ma la qualità è mediamente piuttosto buona. Diversi locali propongono una cucina casereccia ma occorre stare attenti a finire sul turistico.
Io mi sono trovato bene da Sale e Peppe, in Via Roma 30, con dosi giuste e piatti saporiti.
Cosa vedere vicino a Castelsardo
A pochi km da Castelsardo, sulla strada per Sedini la Roccia dell’Elefante è un monumento naturale e sito archeologico. Questa particolare roccia a forma di proboscide è stata utilizzata in tempi antichi come sepoltura e si ritrova oggi affacciata sulla strada.
A 5 km da Castelsardo si trova il borgo di Sedini di origini medioevali dove si conserva la Rocca, la più particolare delle domus de Janas della Sardegna, oggi Museo Etnografico. Nel territorio di Sedini l’affascinante Chiesa di San Nicola di Silanis è un’affascinate esempio di architettura romanica che oggi si ritrova diroccata immerso nel verde.
La Chiesa di Santa Maria di Tergu è una chiesa romanica in trachite rosa e calcare bianco testimonianza della diffusione del monachesimo benedettino in Sardegna. Dell’antico monastero rimangono solo tracce mentre è ancora in uso la chiesa con interno sobrio, ad unica navata.
Come raggiungere Castelsardo
Castelsardo si trova nel nord Sardegna. Si trova a circa 40 minuti in auto da Sassari e 1 ora e 40 minuti da Olbia.
Da Sassari consiglio di prendere la strada SS200 passante per il paese di Sorso.
Da Olbia è invece consigliabile prendere la strada SS127 per Tempio Pausania per poi proseguire passando per Viddalba sulla SP 90.
Per chi viene da Santa Teresa Gallura, una strada costiera passante per Vignola e Isola Rossa, conduce al borgo in circa 1 ora e 10 minuti.