Non è vero che a Olbia non si fa cultura! Da tempo volevo visitare l’Archivio Mario Cero di Olbia e finalmente ho avuto modo di visitare questo particolarissimo archivio nel cuore della città in cui vivo.
L’Archivio Mario Cervo nasce dalla ricca collezione di Mario Cervo, grande appassionato di musica sarda. Quale musica sarà è conservata nell’archivio? Tutta! Canti a tenore, a tasjia, launeddas, musiche da ballo, duetti, gare canore, poesia, fino alle sigle tv, il jazz e il rock, qualsiasi cosa sia nata in Sardegna o da un sardo. Nell’archivio si trovano pure i suoni che un tempo accompagnavano le lavandaie al fiume e altre attività di lavoro del passato agricolo.


La passione di Mario Cervo verso la musica sarda era tale da pretendere di avere una copia di qualsiasi cd di artisti sardo. Da questa sua ricerca quei maniacale deriva oggi un grande archivio, l’unico in Sardegna, dedicato al grande patrimonio musicale dell’isola. Una parte significativa dell’Archivio è costituita dalle registrazioni eseguite di persona da Cervo e in gran parte inediti, di esibizioni dal vivo, canti in occasioni particolari feste, ed eventi, tra i quali anche i canti fatti con improvvisazione. L’Archivio conta attualmente circa 5000 dischi (45 giri, CD, etc) più altrettanti tra musicassette e altri supporti.

Pensate che Mario Cervo nel 1962 mise su pure una sua etichetta discografica chiamata “Nuraghe”. Vi appartiene il diacono del brano “Welcome to Costa Smeralda” che ricorda la nascita del turismo nel nord-est della Sardegna con la nostalgia per un mondo agropastorale che se ne va.

Un archivio per tutti
L’Archivio è nato dall’idea di rendere fruibile a chiunque il materiale raccolto da Mario Cervo durante la sua vita. Dopo la morte di Mario Cervo è stata fondata l’Associazione culturale a lui dedicata. Successivamente nel 2014 è stato aperto al pubblico l’archivio che attualmente gestito dai figli di Cervo che con passione portano avanti un’attenta attività di catalogazione e studio della musica sarda. La prima attività è quella di continuare a conservare la musica sarda in ogni sua forma, secondariamente quella di catalogare la grande eredità del padre.
Grazie alla collaborazione con il musicista Paolo Angelo e l’Istituto Superiore Regionale Etnografico (ISRE), infatti, l’archivio è stato digitalizzato permettendo una sua migliore conservazione nel tempo e una fruizione ad un pubblico ampio. Chiunque è interessato alla ricerca di un brano introvabile può rivolgersi all’archivio.
In tanti hanno trovato ciò che cercano da tempo: una canzone che non si sentiva da un po’, il ricordo di uno zio che si esibiva, un brano che ricordava un’episodio significativo della propria vita.
Perché visitare l’Archivio Mario Cervo?
Grazie alla possibilità di ricercare diverse informazioni nell’archivio si può fare una ricerca approfondita sulla musica sarda dell’ultimo secolo, si possono trovare artisti, musicisti, canzoni e ed eventi tra i più disparati.
Visitare l’archivio può essere l’occasione per scoprire la ricca e forse, poco valorizzata, musica sarda e apprezzarla maggiormente. Io stesso non sono un grande fan della musica sarda ma visitando l’archivio è nata in me una certa curiosità. E’ innegabile che così come nell’arte, nella letteratura e nell’artigianato, anche nella musica l’animo creativo dei sardi si sia espresso e continua a esprimersi in tanti modi.
Oggi l’archivio è piuttosto attivo perché oltre all’attività di conservazione e catalogazione organizza concerti e di eventi culturali che offrono una panoramica diversificata nel panorama olbiese.

Molto apprezzati dal pubblico sono gli eventi organizzati nel giardino dell’Archivio. Un piccolo spazio ornato dai bellissimi limoni accoglie ogni anno, durante l’estate, numerosi artisti sardi.
Ogni anno l’Archivo Mario Cervo organizza il Premio Discografico “Mario Cervo” per valorizzare il prodotto discografico di cantanti singoli o gruppi strumentali, che valorizzano il patrimonio culturale sardo. La premiazione è occasione di incontro tra gli artisti e il loro pubblico.
Tra i numerosi eventi organizzati da non perdere “Scorraboi con noi“, una giornata alla scoperta del territorio gallurese e la cultura degli stazzi, organizzata l’8 dicembre e il concerto all’alba “Su sole ballende“, al solstizio d’estate, ogni anno in una location differente, solitamente in riva al mare.
Tra le iniziative dell’Archivio sottolineo quella di decoro delle pensiline degli autobus di Olbia dedicate ai personaggi che hanno fatto la storia di Olbia. Le pensiline sono infatti abbellite dai ritratti dei personaggi, eseguita dall’artista Irene Recono e da racconti in forma epistolare a cura di Fabrizio Derosas. Un’omaggio ai protagonisti della Olbia di un tempo e un modo creativo ed intelligente di decorare gli spazi urbani.
Un ringraziamento particolare a Velia Cervo che con passione si dedica all’Archivio e che mi ha accompagnato alla scoperta di questo particolare patrimonio culturale sardo.

Dove si trova l’Archivio Mario Cervo
L’Archivio Mario Cervo si trova nel quartiere della Chiesa parrocchiale Sacra Famiglia in Via Grazia Deledda n° 26. facilmente raggiungibile dalla SS 125 orientale Sarda.
Vicino all’Archivio sul canale di Mogadiscio si trova il Parco Mario Cervo recentemente valorizzato grazie agli acquerelli di Irene Recino della mostra “Abitare nel Tempo” con scorci della città di Olbia, progetto e pubblicazione dello stesso Archivio Mario Cervo.
La presenza nelle vicinanze del MusMat, futura sede della Scuola Civica di Musica, negli spazi dell’ex mattatoio, fa sperare ad un nuovo “quartiere musicale” in uno dei luoghi più popolari di Olbia.
Orari
L’Archivio è aperto il martedì, mercoledì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00.