La chiesa di San Nicola di Silanis o di Solio nel comune di Sedini, prende il nome dal Rio Silanis che solca la valle nella quale si trova questa chiesa allo stato di rudere ma restaurata e che è possibile raggiungere mediante un sentiero.

La chiesa si trova oggi immersa nel verde, in questa valle circondata dai colli calcarei caratteristici di Sedini e da alcuni campi coltivati a fieno e qualche orto. Il silenzio che caratterizza questa valle rende la visita a questo luogo sacro ancora più suggestiva.

Si tratta di un viaggio nel tempo, in quel momento della storia dove le chiese venivano costruite con maggiore libertà, e forse anche fede, rispetto ad oggi. Nell’Anglona diverse sono le testimonianze della presenza dei monaci benedettini e questa ne è una. Lo stile architettonico romanico che caratterizza le costruzioni di quest’epoca si esprime nella Chiesa di San Nicola nei migliore dei modi.

blog san nicola silanis

La Chiesa di San Nicola di Silanis fu donata dalla famiglia degli Zori, appartenete alla nobiltà dei giudici di Torres, ai Monaci di Montecassino nel XII secolo. Un’iscrizione funeraria nella facciata appartiene proprio ai membri della famiglia degli Zori. La vicinanza con il fiume permise ai monaci di svolgere le attività agricole di sostentamento.

Secondo una leggenda il Giudice Costantino I di Torres creò una sorta di scomunica per chi avesse osato togliere anche solo una sola pietra a questo edificio sacro. Evidentemente, le cose sono andate molto diversamente.

La chiesa è costruita in roccia calcare che sebbene non consenta una facile conservazione nel tempo dell’edificio, gli dona una particolare luminosità.

interno san nicola

Purtroppo alcuni dettagli architettonici sono stati cancellati dalle intemperie e l’abbandono. Si pensa che la realizzazione della chiesa è di scuola lucchese sia per le misure dell’edificio sia per alcuni dettagli come ad esempio i capitelli corinzi nella facciata. Il dettaglio della monofora superstite fa supporre un’influenza francese, forse cistercense.

La chiesa ha pianta a tre navate e abside, dietro l’altare, stranamente orientato a nord-ovest. Condivide con la chiesa di San Pietro di Sorres la copertura con volte a crociera (e quindi in pietra!) anche nella navata centrale. Quelle della navata destra sono le uniche conservate.

navata laterale

In Sardegna esistono altre di chiese arroccate ma mi è piaciuto soprannominare questa la “San Galgano della Sardegna” per la sua collocazione così lontana da centri abitati e sebbene questa chiesa sia stata completata nella sua costruzione e utilizzata. Per gli amanti del romanico in Sardegna o per ama luoghi abbandonati questo luogo offre una particolare carica emozionale.

Fortunatamente la chiesa di San Nicola di Silanis è stata restaurata nel 2019 permettendo di restituire alla collettività un gioiello del patrimonio culturale del nord Sardegna che versava in stato di abbandono. Oltre all’eliminazione di piante infestanti il restauro ha permesso il reintegro di alcune parti che erano crollate o pericolanti permettendo ci capire quale era l’originario aspetto della chiesa.

chiesa dietro

Rimangono in piedi la parte destra della facciata, i muri perimetrali, l’abside, la navata laterale destra, e alcuni pilastri delle altre due navate.

Chissà se l’attuale sviluppo del turismo culturale poterà i curiosi fino a questa valle.

Come raggiungere la chiesa di San Nicola di Silanis

Non è possibile raggiungere la chiesa mediante l’auto ma occorre fare un piccolo tratto a piedi (anche se Google Maps vi dirà il contrario!). Due i sentieri che conducono alla chiesa, uno che parte da Sedini e uno che parte da Bulzi.

Io sono partito da Bulzi. Dalla SS 134 ho preso Via Europa che continua in campagna in una strada sterrata. Parcheggiata l’auto, ho proseguito a piedi per circa 20 minuti e con più di 100 m di dislivello. Ritrovarsi ad un certo punto della camminata la chiesa in mezzo alla vegetazione ripaga della fatica fatta.

vista da lontano

Da Sedini, invece, il sentiero a piedi dura circa 30 minuti e si prende dalla periferia del paese in Via Giardino Sanna, dietro la Domus de Janas.

Consiglio di scegliere una stagione non troppo calda per visitarla. Io ho fatto una camminata sotto il sole delle 11.00 del mattino ed è stata un po’ impegnativo. Ciò nonostante ne vale davvero la pena.

L’accesso alla Chiesa è libero e aperto al pubblico.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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