È iniziata la fase 2 dell’emergenza coronavirus e ora possiamo uscire di casa e goderci l’aria di primavera. Facciamo movimento: camminiamo, corriamo seguendo tutte le regole per evitare il contagio da coronavirus. Usciamo da soli o con un nostro familiare e rispettiamo le distanze di sicurezza.

A Olbia siamo in attesa che vengano riaperte le spiagge anche per chi desidera semplicemente camminare. Al momento è possibile solo fare pesca o vela e forse altri sport in acqua.

aree verdi
Il Parco Fausto Noce

Non dimentichiamo che passeggiare in vicinanza al mare rilassa la mente e aiuta al controllo delle allergie primaverili: io stesso mi rendo conto di come stia meglio ogni volta che vado al mare e che quest’anno sto soffrendo di più!

Io ho voluto cogliere subito l’opportunità di poter uscire oltre i 200 metri e ho pensato di darvi qualche consiglio su alcune passeggiate che è possibile fare a Olbia, in particolare durante questa fase 2.

Parco Fausto Noce

Parchi, vile e giardini sono nuovamente aperti. Il parco di Olbia l’ho trovato molto ben curato, è molto grande e non ho trovato molta gente. E’ ideale per chi ama correre, camminare o andare in bicicletta. Si trovano diverse aree verdi e spazi all’ombra.

parco fausto noce
Fontana del Parco Fausto Noce

Visitare le Chiese Campestri

Nel territorio di Olbia si trovano diverse chiese campestri, alcune delle quali più antiche. Io ho fatto una bella passeggiata a 45 minuti a piedi dalla città, dalla fine di Via Veronese, ovvero dal parcheggio della Chiesa Parrocchiale di Sant’Ignazio da Laconi, verso la piccola Chiesa di San Vittore. Si tratta di una chiesa di origini quasi sicuramente medioevali ricostruita nei secoli. Colpisce subito, nella facciata, la presenza di un arco semiacuto incluso nella muratura che fa illudere ad un antico portico. Altre chiese campestri sono Santa Lucia, Spirito Santo, Nostra Signora di Cabu Abbas, San Ponziano.

san vittore
Chiesa di San Vittore

Verso la Vecchia Dogana, ammirando il faro

Da tanto volevo fare questa escursione. Si tratta di una camminata costiera sul promontorio che divide il Golfo di Olbia da Pittulongu. La passeggiata verso i ruderi della Vecchia Dogana permette di ammirare il Faro dell’Isola di Bocca, un affascinante monumento della città che saluta le navi all’ingresso nel golfo. Durante il sentiero si ha la possibilità di arrivare fino a Pittulongu e sul sentiero ci si avvicina a piccole calette rocciose oltre alla spiaggia di Sa Dogana Ezza che prende appunto il nome dalla vecchia dogana. Il percorso dura circa 40 minuti.

vecchia dogana
La Vecchia Dogana
faro di olbia
Il faro dell’Isola di Bocca

Il lungomare verso la peschiera

lungomare olbia
Il lungomare

Il lungomare è di Via Re di Puglia è attualmente in fase di lavori, ma dall’altra parte del Golfo è possibile passeggiare. Vicino al canale di Mogadiscio in direzione mare, si arriva al “muraglione” della vecchia Peschiera. Questa muratura collega Olbia con l’Isola Manna ed è anche percorribile a piedi. In quest’area costiera due sabbiose lasciano spazio a piccoli stagni dove, verso la zona di Poltu Quadu, nidificano di solito anche i fenicotteri rosa. Purtroppo ho trovato la zona molto abbandonata e con tanti rifiuti sparsi qua e là. Vi si trova anche una vecchia batteria militare anch’essa piena di rifiuti.

peschiera olbia
La vecchia peschiera di Olbia

Speriamo che presto venga valorizzata questa zona di Olbia. Un progetto recente prevedeva anche la realizzazione di una pista ciclabile sulla peschiera: da anni si attende che la città sia più facilmente percorribile su due ruote e si colleghino le diverse parti di Olbia mediante un unico percorso costiero.

Andando verso la peschiera è possibile ammirare lo skyline olbiese da un’altra prospettiva, decisamente insolita.

Siti archeologici?

Lascio il punto di domanda perché i siti archeologici di Olbia non sono gestiti e pertanto il loro accesso è libero al pubblico. Nella fase 2, essendoci la possibilità di fare passeggiate all’aria aperta dovrebbe esserci anche la possibilità di visitare i siti archeologici che nel territorio non mancano: il Pozzo Sacro Sa Testa, l’Acquedotto Romano nella zona industriale, il Nuraghe Riu Mulinu, la Fattoria Romana di S’Imbalconadu, il Castello di Pedres e la Tomba di Giganti Su Monte ‘è S’Abe.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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