Vicino a Cabras e Oristano, si trova San Salvatore di Sinis, un piccolo borgo ormai quasi disabitato del tutto noto come il paese western della Sardegna per essere stato set cinematografico per film del genere in voga negli anni ’60-’70 del secolo scorso.
Si tratta di paese piccolissimo, fatto di qualche decina di minuscole case tutte in fila su poche strade e sulla piazza attorno alla chiesa. Purtroppo il paese è ormai disabitato. Qualche casa viene ancora utilizzata ma per lo più in brevi periodi.
A causa del suo passato cinematografico il paese viene spesso visitato da qualche curioso o da qualche turista interessato a scoprire questo vecchio borgo.
Il paese western della Sardegna
Devo dire che si ha proprio la sensazione di fare un salto in uno di quei piccoli villaggi del lontano ovest, o del Nuovo Messico e del’Arizona, tipiche dei film western di una volta. L’aspetto della borgata, tra l’altro, risale proprio al periodo della dominazione spagnola in Sardegna.
Tra i film girati “Giarrettiera Colt” del 1968. Secondo alcuni lo stesso Sergio Leone pare abbia girato alcune scene del film “Per un pugno di dollari”. Una volta passato di moda il genere western il borgo ha iniziato il suo declino.
Del sogno cinematografico che ha reso famoso San Salvatore fuori dall’isola, non è rimasto nessuna scenografia, nemmeno il saloon che è andato perso in un incendio. Il paese è oggi semidisabitato, alcuni proprietari delle vecchie abitazioni vi si recano in vacanza o affittano durante l’estate. Purtroppo molti edifici sono abbandonati da diverso tempo.
La chiesa di San Salvatore
Il piccolo borgo deve il nome alla Chiesa di San Salvatore, costruita nel XVII secolo, su un santuario di età nuragica scavato nella roccia, dedicato al culto dell’acqua, e poi riutilizzato in età romana e paleocristiana. All’ingresso si può subito scendere verso l’ipogeo attraverso una scalinata che conduce a tre ambienti scavati nella roccia.
Purtroppo non mi è stato concesso condividere le foto scattate nei sotterranei della chiesa sulle cui pareti si conservano frammenti di antichi disegni ed iscrizioni. Chissà, in passato, quali decorazioni dovevano esserci! Questo tempio è stato a sua volta costruito su antico santuario o pozzo nuragico. Permane al centro un pozzo sul quale molto probabilmente terminava la lunga scalinata d’ingresso così come in altri pozzi di epoca nuragica.
La chiesa è circondata da sas cumbessias, piccole abitazioni per l’alloggio dei pellegrini durante le novene (per questo chiamati anche novenari) in occasione della festa.
La corsa degli Scalzi
Il borgo di San Salvatore riprende vita ogni anno il primo fine settimana di settembre durante la festa del patrono con la Corsa degli Scalzi, una delle tradizioni religiose più particolari della Sardegna. Si tratta di una processione di centinaia di curiddoris vestiti di bianco, fatta di corsa, che trasportano il simulacro di San Salvatore, da Cabras al paese di San Salvatore per ben 8 km. La corsa viene ripetuta per riportare la statua il giorno dopo nella sua cappella nella chiesa di Santa Maria a Cabras.
Cosa visitare vicino a San Salvatore di Sinis.
Vicino al borgo di San Salvatore si trovano anche i ruderi de sa Domu ‘e Cubas, terme d’età imperiale risalenti al II secolo a.C. che testimoniano la presenza di acqua abbondante nelle vicinanze.
Il piccolo borgo è vicino alla spiaggia di Is Arutas, nota per la sua sabbia fatta di piccoli granelli di quarzo. Non può mancare anche una visita alla penisola del Sinis con il borgo di San Giovanni e l’omonima chiesa paelocristiana e la visita all’antica città Tharros. A pochi minuti si trova Oristano, città celebre per il suo Carnevale. La Sartiglia di Oristano è una corsa a cavallo all’anello, guidata da Su Componidori, dove i protagonisti sono tutti mascherati.
Non hanno girato nessuna scena dei film di Sergio Leone, basta con questa bufala
Ciao, sì in effetti non si sa bene, per questo ho scritto “secondo alcuni… pare”.