In piazza duomo a Oristano si trova il Museo Diocesano Arborense. Quando si visita una città e la sua chiesa principale spesso non si dà importanza al Museo di arte sacra perché può risultare un po’ noioso. Teche ricche di manufatti, anche se di pregevole fattura, non coinvolgono spesso il nostro interesse e la nostra curiosità.

amore bovini
Antonio Amore, scena agropastorale

Perché visitarlo? Il Museo diocesano di Oristano si differenzia da altri musei per le continue mostre ed eventi che lo rendono sempre più uno dei musei più vivaci dell’isola. Dovete sapere, infatti, che è un museo aperto all’arte contemporanea, in un confronto tra l’arte del passato, legata alla liturgia e la preghiera, e l’arte del presente.

Sono rimasto colpito proprio dal fatto che in un museo dove sono esposti paramenti liturgici e reperti archeologici si organizzino diverse mostre temporanee sull’arte di oggi, lungo l’arco dell’anno.

farris incisione
Giorgio Farris, incisione

Sono stato ad Oristano a metà gennaio visitando due mostre: “Somiglianze di famiglia” e “Nel tempo“.

La prima mostra era dedicata 4 grandi artisti protagonisti del territorio oristanese fino a pochi anni fa: Antonio Amore, Carlo Contini, Antonio Corriga e Giorgio Farris. Quattro artisti diversi tra loro ma accomunati da una grande passione e da alcuni temi rappresentati: la Sardegna agropastorale, i temi religiosi le processioni, le tradizioni sarde come la corsa a cavallo S’Ardia. Una testimonianza di come l’arte sarda del ‘900 sia stata ricca di artisti che hanno saputo esprimersi e raccontare il proprio tempo in modo differente, spesso distinguendosi per una tecnica pittorica. Questi artisti, infatti, impiegavano tecniche pittoriche diverse tra loro. Chi puntava più sul disegno, chi sul colore, chi ampie pennellate, chi una tecnica più precisa.

carlo contini deposizione
Carlo Contini, Deposizione

Molto interessante è stato vedere opere dello stesso artista (es. Contini), realizzate con tecniche diversissime tra loro, esempio di come un artista sia sempre alla ricerca di nuove soluzioni espressive e sperimenti continuamente per allontanarsi o avvicinarsi al dipingere tradizionale.

Da ammirare i colori vivaci dei dipinti di Amore, la versatilità di Contini, i ritratti di Corriga, le incisioni di Farris ricchi di dettagli.

La seconda mostra era invece una serie di installazioni realizzate da Lea Gramdsdorff e Simone Dulcis. Mai mi sarei aspettato delle installazioni così contemporanee in uno spazio museale nel centro Sardegna.

piccole statuine

Si trattava di tre grandi istallazioni chiamate Elegia, Exodus e Preghiere del Mattino che aiutano a riflettere sul rapporto tra l’uomo e la preghiera, l’uomo e la storia, l’uomo e la natura. Interessante le piccole statue che ricordano i bombardamenti del ’43 nella Cripta di Santa Restituta a Cagliari così come affasciante la tecnica pittorica delle tele di Dulcis: paesaggi nostalgici creati con il contributo di muffe, con piccoli interventi dell’artista. Suggestiva le preghiere nascoste dentro piccoli nidi per uccelli in legno.

nidi con preghiere

Dite la verità: vi sareste mai aspettati delle mostre di arte contemporanea in un museo che raccoglie gli oggetti preziosi delle liturgie del passato?

È possibile trovare ulteriori informazioni sulle mostre in programma e le visite guidate sul sito www.museodiocesanoarborense.it

Orari del Museo diocesano

Orario estivo, fino al 31 Agosto
Martedì 21.30- 23.30
Giovedì e Venerdì 17.00-20.00
Sabato e Domenica 10.00-13.00 / 17.00-20.00

Orario invernale
Giovedì e Venerdì 17.00-20.00
Sabato e Domenica 10.00-13.00/ 17.00-20.00

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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