Fino al 9 dicembre per le vie del centro storico di Olbia è possibile visitare la mostra fotografica Storie di un attimo. Si tratta di un Festival popolare di fotografia, giunto quest’anno all’ottava edizione.

Il festival è organizzato dal Politecnico Argonauti con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura di Olbia e la collaborazione di Fondazione Sardegna film commission, Le vie delle foto e Giacomo Altamira studio, Isre, Galleria del refettorio, Area marina protetta di Tavolara, Ilisso, Fondazione di Sardegna.

È un occasione per tutti gli appassionati di fotografia ma anche un modo per conoscere questo mondo a metà tra la professionalità e l’arte, chi la realtà la osserva e la rappresenta “con il proprio occhio”.

Si tratta di una serie di mostre fotografiche sparse nel centro città. Già questo dovrebbe invogliare a vivere di più il centro storico di Olbia durante l’autunno.

In un mese quale è novembre durante il quale si pensa che non ci sia niente da fare in città e che durante il fine settimana l’unica alternativa sia lo shopping al centro commerciale, c’è una proposta interessante. Storie di un attimo l’ho conosciuto l’anno scorso per caso passeggiando su Corso Umberto ma quest’anno ho voluto approfondire meglio visitando le diverse mostre in programma.

ritratti sardinina project
The Sardinian Project

Dove si trovano le mostre 2019

Quest’anno le location delle esposizioni fotografiche sono:

  • Libreria Ubik in viale Aldo Moro 97 ,
  • Società dello stucco in via Cavour 43,
  • Museo archeologico al molo Brin,Civico 33 di corso Umberto,
  • Galleria del Corso in corso Umberto 51,
  • Area marina protetta (AMP) di Tavolara in via Porto Romano 11,
  • Politecnico Argonauti in via Romana 50,
  • Galleria del refettorio in vicolo della Refezione.

Nelle sedi delle mostre trovate il depliant con la mappa che vi permette di orientarvi tra le vie del centro storico. Io le ho visitate quasi tutte. Le mostre sono tutte a ingresso gratuito.

new york pioggia
Fiorella Balisserri, “Drops in New York”

Orari delle mostre

Le mostre sono aperte dal martedì alla domenica dalle 16.30 alle 20.00 eccetto quelle del Museo Archeologico che seguono gli orari del Museo ovvero dal mercoledì alla domenica dalle ore 10:00 alle 13:00 alle 17:00-20:00. Anche al Museo Archeologico l’ingresso è gratuito.

circo
Silvano Marcias, “Il Circo”

Le mostre di storie di un attimo 2019

Al Museo Archeologico si trova la parte più ampia e a mio parere più interessante del Festival. Lungo le diverse sale del Museo sono ospitate be 7 fotografi. Molto interessante l’esposizione di Wolfgang Suschitzky dal titolo “The Sardinian Project” dedicato alle fotografie del progetto antimalarico avvenuto in Sardegna tra il 1948 e il 1950. Un’occasione per scoprire la Sardegna di 70 anni fa e i suoi paesi, conoscere questo pezzo di storia della nostra isola. Le fotografie non solo testimoniano un momento storico importante della regione ma anche la vita e le usanze dell’epoca. Molto belle le fotografie dei sardi, veri e propri ritratti, di operai, massai e bambini.

campagna antimalarica

Le altre 6 mostre di fotografiche allestite nel Museo non sono da perdere:

  • Antonello Cuccu, “Ritratti”, un’interessante confronto tra fotografia e pittura di ritratti realizzati da diversi artisti. È la fotografia la reale rappresentazione della realtà o è solo la pittura che riesce a trasmettere l’interiorità degli individui?
  • Alberto Novelli, “Viaggio in Sardegna”, il titolo del celebre racconto di Lawrence è stato ripreso per questo un racconto fotografico dell’isola con particolare attenzione ai luoghi più selvaggi o abbandonati.
  • Adnan Farzat, “Gilet Jaunes”. L’immagine di copertina del Festival di quest’anno è presa da questa serie di fotografie sulla lotta e le manifestazioni dei gilet gialli in Francia nati proprio un anno fa.
  • Silvano Marcias, “Il Circo”, una serie di fotografie d’ispirazione felliniana che ci fanno vedere con un occhio insolito il circo e i dietro le quinte. Un affascinante viaggio in bianco e nero nello spettacolo circense ad opera di un giovane fotografo locale.
  • Fiorella Balisserri, “Drops in New York”, ovvero la rappresentazione del traffico nella Grande Mela durante la pioggia. È questa forse una delle serie fotografiche che mi ha colpito di più.
  • Carlo Vigni, “Paesaggio Minerario”: un’interessante percorso tra le miniere abbandonate della Sardegna

Le altre mostre sono:

  • Bobore Frau “Strias – Barbagianni di Sardegna” (AMP Tavolara): una raccolta di fotografie di barbagianni dell’isola
  • Piermario Orecchioni “Eusa – île d’Ouessant” (Società dello Stucco): viaggio fotografico tra i fari della piccola isola d’Ouessant a ovest della Bretagna
  • Guy Tillim “Cagliari” (Galleria del Refettorio): un importante artista racconta Cagliari attraverso scatti della vita quotidiana. Vera e propria street photography che permette di riflettere sulla società i cambiamenti odierni rappresentando il capoluogo con chi ci vive o ci passa un certo periodo. Veri e propri sardi, “continentali” o stranieri. Completano la mostra i testi di Marco Delogu, Francesco Abate e Michela Murgia
  • Mario Saragato “Museo dell’Amor Perduto(Galleria del Refettorio): da Aggius il progetto fotografico di Saragato, da pubblicazione a piccolo museo temporaneo nel borgo gallurese.
paesaggio minerario
Carlo Vigni, “Paesaggio Minerario”

L’evento è corredato da una serie di incontri sulle mostre in corso e workshop tematici. In particolare:

Incontri (ore 18:30 in Corso Umberto 33)

  • 22 Novembre 2019 – Domenico Ruiu “Meraviglie di Baronia”
  • 23 Novembre 2019 – Fausto Giaccone “Tracce di Storia 1968 – 2018”, Introduce Nanni Angeli
  • 24 Novembre 2019, Paolo Piquereddu “The Sardinian Project”
  • 30 Novembre 2019 – Carlo Vigni, Daniele Fragapane “Il paesaggio Minerario Sardo”

Workshop (info a storiediunattimo@gmail.com)

  • 23 Novembre 2019 – Gerardo Bonomo “Lo Sviluppo Analogico”
  • 30 Novembre 2019 – Alberto Novelli “Fotografare il Paesaggio”

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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