Fino al 29 settembre 2019 al Museo dell’ Arte Tessile – MURATS di Samugheo è aperta la mostra NARAMI, una mostra antologica del tappeto sardo, curata da Baingio Cuccu, direttore del Museo. Il titolo della mostra, che significa “raccontami” suggerisce che questa mostra ha tanto da dirci. Di artigianato, arte, creatività sarda.
La mostra raccoglie 70 esemplari tra tappeti e coperte provenienti da 40 paesi della Sardegna. I tappeti fanno parte della collezione ex I.S.O.L.A., storica vetrina dell’artigianato artistico sardo, e alcuni di essi hanno avuto un ruolo importante per l’economia artigiana della regione. Pensate che molti dei tappeti in mostra sono pezzi unici.
La mostra consente di conoscere il vasto mondo dell’arte tessile della Sardegna ed un settore dell’artigianato, ancora oggi molto importante e che nel passato ha vissuto un’importante fase di sviluppo con collaborazioni con artisti quali Maria Lai, Costantino Nivola, Eugenio Tavolara, Mauro Manca, Ubaldo Baldas, Aldo Contini. Una testimonianza di come la tradizione in Sardegna si sia sempre innovata e di come sia labile nell’isola il confine tra artigianato e arte.
Il titolo della mostra “NARAMI”, rimanda proprio a questa bella storia che deve essere ancora raccontata. E rimanda anche alle storie che gli stessi tappeti ci raccontano, un po’ come le pagine di certi libri. I tappeti sardi ci raccontano la vita di una volta fatta di un ritmo lento e amore alle piccole cose belle. Come i colori e i disegni della natura che venivano replicati mediante il telaio come a farne memoria sui tessuti vissuti ogni giorno. Ci parlano delle ore passate dalle nostre nonne a tessere, creare, inventare, fare corredi, scegliere motivi, colori, filati. I tappeti sardi sono i fogli da disegno con cui si divertivano a raccontare. La loro terra con il semplice tessere delle loro mani.

Baingio Cuccu, Direttore della Mostra e curatore della Mostra Narami
Visitando la mostra mi sono ricordato di quando da bambino giocavo sui tappeti delle nostre case. Con i miei compagni di gioco usavamo quei motivi stilizzati di cui non conoscevamo il significato, per realizzare i circuiti delle macchinine o le strade di alcune città fatte con le costruzioni.
La mostra mi ha permesso di entrare in quel mondo, fatto di disegni, colori e geometrie, a quel tempo misterioso.
Visitando la nuova mostra antologica ho scoperto che il tappeto sardo è in realtà un’invenzione più recente che deriva dalle coperte. Alcune di esse sono esposte nella mostra al secondo piano del Museo. Quella del tappeto possiamo definirla una moda, se vogliamo, che si è diffusa a metà del secolo scorso in maniera rapidissima e valorizzando le diverse tecniche di tessitura al telaio a mano esistenti nell’isola. Ho scoperto un’isola ricca di donne creative e appassionate che nella tradizione hanno sempre innovato. Altro che la ripetizione di vecchi motivi stilizzati!
Le tessitrici di Samugheo e di altri paesi della Sardegna hanno creato degli autentici capolavori con le proprie mani. Molteplici le tecniche di tessitura impiegate. Spesso creavano dei nuovi motivi (floreali, antropomorfi e geometrici) raccontando in questo modo la bellezza della loro terra.
Oppure confrontandosi con artisti come Nivola o Lai facevano diventare i tappeti dei veri e propri capolavori.
Una sezione della mostra è dedicata proprio alle testimonianze delle tessitrici di Samugheo le cui interviste sono accompagnate da pezzi tappeto che più le rappresentano.
La mostra è interessante perché vi sono esemplari di diverse tipologie e si ha la possibilità di avere una panoramica sulla ricchezza dell’arte tessile sarda e le diverse tecniche di tessitura. Si potrebbe definire la tessitura sarda anche una sorta di scultura, considerato l’effetto tridimensionale di certe creazioni. E’ il caso della tecnica a pibiones, dei piccoli anelli di filato, quasi delle mini sfere, che sporgono dalla superficie del tessuto.
In mostra si trovano anche altri manufatti in legno, ceramica, cestineria e sughero realizzati da autori vari appartenenti sempre alla collezione ex I.S.O.L.A.
Se andate a Samugheo non mancate una visita ad uno dei laboratori tessili del paese. Sono rimasto colpito di come l’economia tessile sia ancora viva, molto di più di altre economie artigiane dell’isola. Numerose sono le aziende che portano avanti questa attività continuando a tessere tappeti e tessuti di arredamento facendo riferimento alla tecniche tradizionali ma con nuove sperimentazioni grazie al confronto con i creativi e i designer di oggi. Tappeti di pregio richiesti in tutto il mondo.
Ulteriori informazioni sulla mostra del Museo dell’ Arte Tessile MURATS sul sito www.murats.it. Il Museo si trova in Via Bologna, senza numero civico, all’ingresso del paese provenendo da Abbasanta.