La Sardegna è un’altra cosa. Così scriveva nel 1921 D. H. Lawrence nel suo Sea and Sardinia, uno dei racconti di viaggio sulla Sardegna più noti.
E ancora oggi è così: la Sardegna è tutta un’altra cosa rispetto a quello che più si conosce e si legge in molte guide turistiche. Basta andare più verso l’interno, poco oltre la costa, e si scopre che c’è molto di più di arte, cultura e storia.
La Sardegna è una terra da vivere e conoscere tutto l’anno. Perché se andiamo a visitare una capitale europea nel freddo dell’inverno non potremmo visitare un borgo della Sardegna in inverno?
In questo post alcuni suggerimenti su dove andare e cosa vedere nel nord Sardegna in inverno. Tante sono le idee per una viaggio nel periodo più freddo dell’anno.
La neve sul Limbara
Sì, proprio così, sui Monti del Limbara c’è la neve. Durante i mesi più rigidi dell’anno è facile che le vette del Limbara si tingano di bianco. Per vivere la magia della neve si può recare fino in cima. Nota bene: non esiste un’organizzazione per la pulizia frequente delle strade, non vi sono attualmente strutture ricettive e di ristoro aperte. Meglio andare in compagnia di chi conosce il posto (Leggi il post sulla neve sul Limbara). Si tratta di un’esperienza che è possibile fare poche volte l’anno ma senza dubbio unica. La consiglio perché da la possibilità di ritrovarsi in mezzo alla pinete e la vegetazione mediterranea avvolta in un’incredibile atmosfera innevata.
Il mare d’inverno
E’ chiaro che non potete stendervi sulla sabbia a prendere il sole ma il mare d’inverno è un’esperienza unica. D’inverno le spiagge della Sardegna sono deserte e adatte a chi ama passeggiare, magari in solitudine. Si possono ammirare le diverse sfumature di blu dell’acqua e quando c’è vento, la forza delle onde. Capita anche che ci siano giornate molto soleggiate durante le quali i raggi del sole scaldano e riesco a regalare un clima quasi primaverile. In più in inverno non avete il pensiero del parcheggio. Occhio alle spiagge vicine agli stagni che d’inverno si riempiono d’acqua costringendo a parcheggiare più lontano o a seguire sentieri diversi dal solito.
I piccoli musei
Prendete e partite. Fate un salto nei borghi dell’interno de visitate i suoi musei. Sono uno più bello dell’altro e raccolgono ogni anno tante successi e recensioni positive. Il Museo Galluras di Luras mostra l’abitazione e i mestieri di una volta ed è diventato famoso per il martello de sa femmina Agabbadòra. A Calangianus non perdete il Museo del Sughero che vi permetterà di conoscere come nasce un tappo di sughero, dall’estrazione dalla quercia all’imbottigliamento, passando per le diverse fasi della lavorazione artigianale ed industriale.
Aggius ha ben 3 musei: il Museo Etnografico MEOC è uno dei più grandi della Sardegna e vi troverete all’opera le tessitrici del telaio a mano. Il Museo del Banditismo è dedicato al racconto della vita dei fuorilegge del secoli passati, mentre tra le strade del borgo è allestito il Museo AAAperto, un’esposizione di opere d’arte contemporanea tra cui i telai della nota Maria Lai, dipinti su porte e saracinesche e fotografie sull’artigianato del paese.
A Tempio Pausania, oltre alla “galleria” di dipinti di Giuseppe Biasi nella sala d’attesa della stazione Ferroviaria vi consiglio di visitare il Museo Bernardo De Muro presso il Palazzo degli Scolopi, che mediante l’esposizione di costumi di scena, locandine e oggetti, ricorda il tenore tempiese divenuto noto anche a livello internazionale.
Il Carnevale
Quello del Carnevale è uno degli eventi più sentiti nell’isola ma sono in pochi quelli che scelgono di venire in Sardegna per viverlo insieme a noi. C’è da dire che il Carnevale assume forme e tradizioni diverse da una zona all’altra dell’isola e anche da un paese all’altro. In Gallura è noto il Carnevale di Tempio Pausania. Lu Carrasciali Timpiesu dura 6 giorni di divertimento, con sfilate di carri allegorici, balli e veglioni e tante iniziative. In altre zone della Sardegna si portano avanti altre tradizioni che hanno origini antichissime. Si va dalle maschere antropomorfe della Barbagia i cui riti rimandano ai riti propiziatori della fine dell’inverno alle giostre equestri come la nota Sartiglia di Oristano.
Alcuni anni fa a Calangianus è nato il Gruppo de La Mascara Gaddhuresa che permette di far conoscere le diverse maschere di carnevale della Gallura con le quali ci si travestiva in passato. Il Gruppo sfila durante diverse sfilate di Carnevale oltre che in sfilate estive di gruppi in maschera.
A Carnevale si preparano anche dei dolci gustosissimi, a mio parere tra i più buoni della tradizione sarda. Dalle frittelle lunghe (frisjoli o zeppole) ai fatti frittiiti passando li acciuleddi, quest’ultimi realizzati come delle freccine con la stessa pasta delle chiacchere.