Sono 40 le fotografie di Marianne Sin-Pfältzer che da fine settembre costituiscono la nuova mostra a cielo aperto allestita per le strade del vecchio borgo di Golfo Aranci nel nord-est della Sardegna.
Marianne Sin-Pfältzer fu una fotografa tedesca che negli anni ’50 immortalò la vita di Golfo Aranci, che al tempo era un semplice borgo di pescatori. Marianne arrivò in Sardegna in quegli anni rimanendo colpita dal paesaggio selvaggio e dalla vita semplice e a tratti arcaica. Molto del suo lavoro è ispirato alla Sardegna e alla sua gente e il suo lavoro fotografico è oggi un patrimonio che fa memoria del passato di diverse zone dell’isola.
Non mi sono voluto perdere questa nuova esposizione, considerando che le mostre e gli eventi culturali non sono mai troppi nel Nord Sardegna. Se ci sono durano poco. Golfo Aranci, poi, non ha mai avuto nessun museo né archeologico né etnografico. (l’unico museo è quello contemporaneo subacqueo). Per questo mi ha colpito molto vedere come un paese come quello di Golfo Aranci, dedito a promuovere soprattutto le spiagge e gli eventi per attrarre numerosi vacanzieri a luglio e agosto, abbia deciso di dare spazio ad un’iniziativa culturale perenne che fa memoria della storia del paese.
La mostra, infatti, si può visitare tutti i giorni e gratuitamente, semplicemente passeggiando per le strade del centro di Golfo Aranci vicino al lungomare e non distante dal porto.
Quell’epoca in cui Golfo Aranci viveva della pesca è cambiato notevolmente. Golfo Aranci è molto diversa, più grande e moderna. Poco è rimasto del vecchio borgo ma ancora oggi, su Via dei Caduti, dove d’estate alcuni artisti espongono le proprie opere, si possono riconoscere alcune vecchie case basse ad unico piano. Erano le case dei pescatori che si trovavano a pochi metri dal mare. Golfo Aranci oggi è una cittadina completamente diversa che vive principalmente del turismo balneare, e una tra le più apprezzate del nord Sardegna. Numerosi turisti scelgono le sue spiagge per le vacanze estive e tanti sardi hanno costruito proprio qui una casa dove passare le vacanze. Con il suo porto è una delle porte di accesso alla Sardegna.
Le fotografie di Marianne Sin-Pfältzer ricordano le famiglie originarie di Golfo Aranci e quelle della comunità proveniente da Ponza, Ventotene, Pozzuoli insediatesi qui proprio in quegli anni. Molte fotografie immortalano i volti nostalgici o a tratti speranzosi, sorridenti o incuriositi, dei bambini che un tempo giocavano proprio tra le barche e le reti dei pescatori.
Immaginate questa donna bionda dai caratteri d’oltralpe come potete essere vista da questi ragazzini in quegli anni. E come a lei apparivano questi bambini che gironzolavano per le strade di Golfo Aranci.
La mostra non solo fa memoria della Golfo Aranci di un tempo ma invita a riflettere sulla semplicità della vita dei nostri antenati alla quale già Marianne si sentiva attratta a metà del secolo scorso.
Uno degli aspetti che mi ha già colpito di questa esposizione è stato il fatto che tutta la comunità di Golfo Aranci si sia sentita partecipe al progetto proprio perché Marianne “era una di loro”. Numerosi golfarancini si ritrovano negli scatti delle fotografa o ricordano con affetto la sua presenza, riscoprendo solo ora il valore di quegli scatti rubati tra un gioco e l’altro.
La mostra è corredata da un video e da un volume fotografico con le fotografie esposte e altri scatti realizzati dalla fotografa durante le sue visite a golfo Aranci. Il catalogo è stato curato da Paola Masala e pubblicato da Ilisso edizioni.
Per ulteriori informazioni visita la pagina facebook della mostra con interessanti racconti ed interviste alla popolazione di Golfo Aranci.
Di seguito una galleria di foto.