Oggi vi racconto di una delle esperienze outdoor più entusiasmanti ma meno conosciute da fare nel nord Sardegna. Parlerò di trekking e di montagna perché anche questo c’è nella mia terra.
La catena montuosa del Limbara si trova nel nord Sardegna, in Gallura, nei comune di Calangianus, Tempio Pausania e Berchidda. Si tratta della catena montuosa più importante del nord dell’isola e l’unica, in realtà, “montagna” in Gallura nel vero senso del termine: un’area capace di superare i 1300 metri di altezza sul livello del mare con un suo ecosistema ancora oggi ben conservato dove è possibile scoprire una natura selvaggia fatta di arbusti profumati e una grande varietà di animali. Dove si può scoprire una Sardegna verde di cui non si è a conoscenza e dal quale ammirare scorci panoramici unici.
Dico sempre che nelle giornate più limpide dalle cime del Limbara è possibile ammirare anche il mare e, pensate, anche le coste della Corsica con le falesie di Bonifacio.
Visitare il Limbara può essere una vera e propria esperienza indimenticabile da fare in Sardegna. Purtroppo è ancora troppo poco conosciuta; anche noi sardi, a dire la verità ,consideriamo poco le montagne di casa nostra e invece sono una ricchezza unica!
Sul Limbara è possibile seguire percorsi in fuoristrada, moto, mountain bike e trekking e ultimamente si stanno valorizzando diversi torrenti dove poter praticare canyoning. Il Limbara è una montagna dalle mille potenzialità, una ricchezza che non possiamo non valorizzare e far conoscere.
Trekking sul Limbara
Ho fatto la mia escursione in compagnia di Luca Piga, guida ambientale escursionistica, persona appassionata alla Sardegna e alle sue cime. Questo è uno degli aspetti positivi delle mie esperienze: incontro speso persone come le quali condividere la passione per la Sardegna.
Nonostante la mia poca voglia iniziale Luca mi ha convinto a provare questa nuova esperienza di trekking riuscendo a valorizzare il desiderio di vivere un’esperienza diversa da altre e di scoprire un po’ di più il Limbara a discapito della pigrizia delle vacanze estive…
Fare l’escursione con Luca mi ha ricordato che in montagna e in generale nelle escursioni non bisogna mai andare da soli, inoltre è sempre bene seguire le indicazioni date dalla guida: dove mettere i piedi, come fare attenzione, quando fermarsi, come respirare.
Quel giorno a dire la verità non avevo molta voglia di fare un’escursione di trekking. Non sono in realtà un appassionato di camminate in campagna, ma spinto dal desiderio di conoscere le montagne del mio territorio non ho voluto perdermi questa opportunità.
Era il 14 agosto e avevo paura di soffrire il caldo. Il clima un po’ pazzerello di quest’anno ci ha invece regalato una giornata piovosa e piuttosto fresca. È stata dunque una bella sorpresa, che ci ha permesso di riscoprire una montagna sarda quest’anno particolarmente verde e fresca per via delle frequenti piogge.
Purtroppo non ho porto fare foto al panorama che dalle vette del Limbara si può osservare sulla Gallura; questo percorso, infatti, permette di ammirare diversi versanti da Calangianus a Berchidda.
Ho però fatto diverse foto che mostrano le rocce immerse nella nebbia e il cielo coperto. Mi sembrava di essere in una di quelle giornate sulle dolomiti trentine quando sulle cime più alte le nuvole chiudono lo spazio alla luce del sole e si respira un’aria fresca e pulita dal sapore autunnale.
La montagna è così: imprevedibile e ritrovarsi nella giunta più alta del nord Sardegna con un k-way addosso, sentire un po’ di fresco, beh è un’esperienza unica che in molti non pensano si possa fare d’estate. E invece la Sardegna offre anche questo. Il Monte Limbara può regalare esperienze inaspettate di questo tipo.
Il percorso
Abbiamo seguito i sentieri A e B tra i percorsi segnalati dall’Ente Forestas di cui si trovano i pannelli esplicativi con le mappe. Il sentiero A collega Curadureddu con Punta Bandiera (700 m di dislivello) ma è piuttosto impegnativa. Per questo motivo siamo partiti da Vallicciola ad un altezza di 1065 m slm raggiungendo l’altezza massima di 1335 m slm (Punta Sa berritta) per circa 300 m di dislivello di percorso. Siamo scesi verso Oltu di li Pomi (100m slm) proseguendo per Caccaeddu e Bucaticci salendo fino a Punta Bandiera. Da qui il percorso B ci ha portato alla Chiesa della Madonna della Neve fino a Vallicciola passando per Punta Giugantinu, Albutu Nieddu e Frati Mendula.
Si può considerare un percorso di facile percorrenza adatto un po’ a tutti. Noi abbiamo impiegato 4 ore e 20 minuti fermandoci due volte per piccoli ristori di qualche minuto e ogni tanto per brevi pausa fotografiche ma se ci si ferma spesso si può impiegare anche un’ora in più.
Il nostro sentiero parte dalla piazzetta di Vallicciola proprio dietro il vecchio bar nella piccola casetta in legno. Abbiamo studiato la mappa e ci siamo diretti lungo il sentiero, lasciando l’auto lì vicino. Questi sentieri sono ben segnalati: mi ha fatto piacere trovare i segnali bianchi e rossi con vernici freschi in sentieri ben puliti da rovi e cespugli invadenti. Vi si accede mediante dei piccoli corridoi realizzati con muretti in granito.
La prima parte del percorso è all’interno del bosco, di quella pineta che caratterizza buona parte del Limbara quando furono piantati pini per progetti di sviluppo dell’industria cartaria oggi morti. Sebbene tali pinete non siano proprio caratteristiche della vegetazione sarda oggi se ne ritrovano diverse sparse qua e là in Sardegna e sono diventate una caratteristica del paesaggio di diverse zone dell’isola.
Attraversando questi boschi davvero mi sono ricordato delle montagne trentine e dei suoi profumi. Mi ha fatto piacere anche trovare delle felci, che solitamente si trovano in inverno e non in estate. I profumi del bosco mi hanno ricordato le camminate di quando ero piccolo risvegliando in me il ricordo della “montagna sarda” che da un po’ di tempo non vivevo.
Dal bosco si apre piano piano il paesaggio. Ecco qua e là qualche affioramento roccioso fino a intravvedere in lontananza i paesi di Calangianus e Luras. Abbiamo proseguito lungo il sentiero attraverso rocce dalle forme particolari, quelle forme caratteristiche della Gallura che il tempo ha disegnato regalandoci dei piccoli capolavori.
Abbiamo proseguito fino all’incrocio per una strada sterrata per poi riprendere il cammino in una zona sempre più rocciosa. È a questo punto che ha iniziato a piovere a ho dovuto iniziare a coprirmi: in montagna sempre a vere a disposizione un k-way!
Ecco che il profumo di timo selvatico si faceva sempre più intenso ricordandomi nuovamente le camminate primaverili di quando ero bambino quando più agilmente saltellavo sulle rocce del Limbara.
Arrivato a Punta Bandiera , in vicinanza delle antenne TV, ci siamo ritrovati a camminare su una sorta di altopiano roccioso: intorno a noi tanta nebbia, un paesaggio che mai mi sarei aspettato a fine agosto, molto affascinante nonostante la mancata possibilità di ammirare il panorama.
È da questo punto che abbiamo iniziato a scendere verso la Chiesa della Madonna della Neve. Attraverso sculture granitiche e pinete siamo arrivati a questa piccola chiesetta costruita alla fine degli anni ’90 e a mio parere ben inserita nel paesaggio. Per chi volesse fermarsi qui ci sono diversi tavoli da pic-nic e una bellissima terrazza panoramica, lì dove si affaccia la statua della Madonna (50 metri dalla Chiesa).
Dietro la Chiesa parte il sentiero che porta a Punta Giogantino e a Punta Balistreri. Il sentiero inizia con un breve tratto con sampietrini per poi trasformarsi in un breve tragitto tra le rocce. Inaspettatamente abbiamo trovato dei cespugli di fiori gialli.
Punta Balistreri è la vetta più alta del Limbara (1359 m s.l.m) ed è facilmente raggiungibile con una piccola scalata senza ferrata che permette di ammirare un panorama emozionante a 360°. Noi non siamo saliti fino in cima ma abbiamo proseguito verso il versante che si affaccia verso Berchidda per iniziare la nostra discesa.
Qui fortunatamente la nebbia si è un po’ diradata regalandoci dei bellissimi scorci di questa parte del Limbara che dirada più velocemente verso gli altipiani, fino al Lago Coghinas. Sono queste le emozionanti vedute che il Limbara sa regalare, rendendoci orgogliosi di avere anche in Sardegna un paesaggio di Montagna. Certo non sono le vette dolomitiche con i loro ghiacciai ma è pur sempre un paesaggio da spezzare il fiato. Di seguito un breve video di ciò che abbiamo potuto ammirare.
Ho amato molto questa discesa. Non ero molto stanco e ho goduto dei diversi scorci che si aprivano con il passaggio delle nuvole, della natura verde e rigogliosa, contento di conoscere un po’ di più le vette del Limbara.
Abbiamo proseguito la nostra discesa ammirando i diversi scorci tra le rocce, gli antichi muretti a secco, le piante. Quando la mia macchina fotografica si riempie di foto vuol dire che rimango molto colpito dalla mia escursione!
Dove trovare le informazioni sul Limbara e tutti i sentieri
In rete le informazioni sono molto scarse. Vi suggerisco una guida cartacea pubblicata di recente a cura di Giacomo Calvia dal titolo “Guida al Monte Limbara“. Si tratta di un’opera completa dedicata a far conoscere tutta la catena montuosa con informazioni anche sulla flora e la fauna che potete incontrare lungo le vostre camminate. L’elenco dei sentieri comprende escursioni su tutti i versanti del Limbara e a mio parere è ricco di descrizioni ed informazioni.
Comer raggiungere Vallicciola
Per arrivare al punto di partenza del nostro percorso di trekking abbiamo raggiunto la località Vallicciola, attualmente costituita da una pineta che si affaccia su una strada con alcune piccole costruzioni utilizzate per le feste e un hotel, purtroppo chiuso.
A Vallicciola ci si arriva tramite una strada asfaltata e a tornanti. Occorre raggiungere la zona industriale di Tempio Pausania e prendere la strada SS392 che porta al Lago Coghinas e Oschiri. Superata la località Curadoreddu, poco dopo svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Vallicciola dove arriverete dopo circa 10 minuti.
Come accennato in precedenza è possibile iniziare il percorso da Curadoreddu ma chiaramente è solo per persone più allenate e con un po’ più di esperienza. Qui vicino si trova anche la sede dell’Agenzia Foresta e lo spazio per la protezione e la riproduzione di mufloni recentemente reintrodotti sul Limbara dallo stesse ente. A 5 minuti dalla strada anche alcune piscine naturali.
Di seguito una galleria di foto della nostra esperienza di trekking sul Limbara.