In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio ho avuto moto di tornare al paese di Berchidda, nelle terre del vermentino, e seguire un interessante percorso di conoscenza e degustazione del vino. “Vite di vigne e vignaioli dalla storia all’esperienza sensoriale” è il titolo dell’evento organizzato dal Museo del Vino MUVI, un percorso di visita pensato per le due giornate ma che su richiesta può essere fatto in altri momenti dell’anno.

È infatti patrimonio culturale della Gallura anche il vigneto e tutto il paesaggio vitivinicolo, il trattamento della vite, la produzione e l’imbottigliamento del vino. È stata una mattinata diversa dalla solita visita ad un museo proprio per questo motivo: perché ho avuto modo di riscoprire che la nostra cultura è molto di più di qualche antico strumento di lavorazione conservato in un museo ma è anche la tradizione della vigna oggi mantenuta in vita dalle cantine che con orgoglio e dignità riducono ottimi vini in tutto il nord Sardegna.

Vigneti Atlantis

La mia mattinata è stata un percorso di conoscenza del ciclo della vite e della vita in vigna comprendente la degustazione di vini. Ho incontrato i lavoratori di alcune cantine del territorio, camminato nei vigneti, scoprendo sistemi di coltivazione che non pensavo si portassero avanti in Sardegna, le caratteristiche dell’uva e della vendemmia, il sapore di diversi vini. Non solo, ho avuto un “assaggio” di quello che vuol dire oggi portare avanti una cantina e del far fronte a diverse difficoltà: il fatto di dipendere dalla stagionalità della produzione e dal clima sempre più variabile. Esempio: l’anno scorso la gelata di una notte di aprile ha influito negativamente sulla crescita dei germogli, quest’anno le piogge abbondanti hanno causato il proliferarsi di funghi e malattie, prime fra tutti la peronospora che ha non ha permesso la regolare crescita dei grappoli.

Uve affette da peronospora

Mi ha rattristito vedere interi filari con piante rinsecchite e grappoli senza acini. Pensate a quante fatiche ci sono dietro una bottiglia di vino! Per fortuna, nonostante questo, i produttori del vino non si scoraggiano e vanno avanti.

Quello del vino e del Vermentino in Gallura è diventato negli ultimi anni un settore economico molto importante dove la necessità di identificare nuovi settori di sviluppo economico e di creare nuova occupazione è andata incontro al desiderio di molti sardi di valorizzare terreni abbandonati, seguire una propria passione e una tradizione antica oltre che un trend sempre più seguito.

Già nella preistoria i nostri antenati producevano un vino che successivamente veniva esportato nella penisola e molto apprezzato al tempo dei Romani. Nei secoli non si è persa quesa tradizione e i vitigni autoctoni come Vermentino, Cannonau,  Carignano sono tra i più apprezzati dell’isola.

grappolo vermentino

Grappolo di uva vermentino

In particolare il Vermetino, l’unica D.O.C.G. dell’isola è oggi uno dei vini che maggiormente rappresenta la Sardegna e ne racconta i profumi. È un vino che si sposa bene per gli aperitivi, i primi e secondi di pesce ma di recente sono accettati anche gli abbinamenti con la carne. Morbido in bocca, con i profumi della macchia mediterranea al naso e note agrumate lascia sul palato quel sapore “salmastro” che ricorda l’aria delle nostre spiagge selvagge.

Negli ultimi dieci anni sono nate numerose cantine ciascuna delle quali offre ottimi vini spesso esportati anche all’estero. A gestione familiare o altre volte in mano a piccoli consorzi riesco a far conoscere la “Gallura” solo con il nome della DOCG e i profumi che si sprigionano una volta aperte le bottiglie.

Sviluppo economico, storia e e turismo si legano in questo percorso del gusto che unisce l’antica tradizione del vino alle attuali produzioni di vino.

La parola vermentino si unisce sempre di più alla parola ospitalità perché le Cantine sono sempre di più accoglienti ai viaggiatori interessanti a conoscere l’interno del nord Sardegna e seguire itinerari enogastronomici. Alcune delle cantine di Vermentino, offrono ad esempio vera e proprio accoglienza con stanze da letto o anche solo una zona degustazione dove poter conoscere i vini in abbinamento a prodotti locali.

cantina anni

La prima degustazione alla Cantina Aini

Sono stato accompagnato in un percorso lungo uno dei sentieri della Strada del Vermentino. Durante il mio percorso di visita ho visitato le seguenti cantine: Tenute Aini, Consorzio San Michele CSM e  Atlantis Terre di Sardegna. Tre realtà differenti nate solo negli ultimi 5 anni che producono vini apprezzati, differenti l’uno dall’altro nonostante la vicinanza dei vigneti. Ettari di terreno che si estendono sulle colline berchiddesi tra antichi sentieri di campagna con le vette dei Monti del Limbara alle spalle. Sono cantine dove ho sentito storie di passione, amore alla terra, voglia di proporre un prodotto originale e che rispecchi i profumi del territorio.

La Cantina Aini è una piccola azienda vitivinicola nata nel 2013 selezionando uve per la produzione di Vermentino di Gallura DOCG. Il vino Incontru mi è parso un vino molto elegante e non aggressivo. È stato interessante conoscere qualcosa in più sul ciclo di produzione del vermentino, la vendemmia e la sua fermentazione che viene seguita giornalmente con il controllo di temperatura e grado zuccherino.

aini vermentino

Visita alla produzione del vermentino alla Cantina Anni

Il Consorzio San Michele nasce dalla passione di quattro soci che si sono dedicati alla produzione di vermentino di Gallura utilizzando solo uve di vermentino. I vini prodotti nascono per recuperare il gusto dei vini di una volta e sono molto apprezzati dal mercato. Invidia, Superbia e Gola sono alcuni dei vini proposti che si rifanno ad alcuni vizi capitali che…. ogni tanto ci fa piacere commettere… Ho avuto modo di assaggiare Sinfonia, realizzato per alcune edizioni del Festival Time in Jazz, da cui il nome, un vino leggero di gradazione ma di carattere forte, come piace a me.

consorzio san Michele

Visita alla cantina del Consorzio San Michele.

Più giovane la Cantina Atlantis il cui nome richiama il mito di Atlantide che alcuni associano alla Sardegna. I fratelli Sannitu sono due giovani berchiddesi che si sono dedicati alla produzione di diversi vini, non solo vermentino (Crizia, che ho gustato al Museo del Vino trovandolo ben abbinato ai salumi) ma anche vini internazionali , in particolare un blend di uve rosse, Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah che danno origine a Maju, un vino rosso IGT “Colli del Limbara”. E’ bello vedere dei giovani impegnarsi nel seguire una propria passione e valorizzare il proprio territorio.

vigneti atlantis

I vigneti dela Cantina Atlantis

Il mio percorso si è concluso con una degustazione in museo di vini e prodotti tipici presso l’Enoteca Regionale della Sardegna al Museo dei Vino, lo spazio dedicato alla raccolta dei vini di tutta la Sardegna dove ho avuto modo di abbinare un bicchiere di vermentino a salumi e formaggi del territorio. Posso di dire avere fatto non solo una visita culturale ma un piccolo viaggio multisensoriale, dalla storia del vino, l’ammirazione del paesaggio, fino alla conoscenza e degustazioni delle attuali produzioni vitivinicole. Grazia alle Cantine e al Museo del Vino per la calorosa accoglienza.

Galleria di foto completa in fondo al post.

Se anche tu vuoi compiere un itinerario enogastronomico tra le cantine di Berchidda puoi contattare il Museo del Vino di Berchidda scrivendo a museodelvinosardegna@tiscali.it o telefonando ai numeri 079-705268 – 392-5802161 .

 

 

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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