Sono tornato a fare canyoning! Dopo l’entusiasmante battesimo dell’anno scorso sono tornato a fare una delle esperienze outdoor che mi appassionano di più e che consiglio a chiunque di provare almeno una volta nella vita. È stata davvero un bel pomeriggio quello passato alcuni giorni fa, tra tuffi e discese in corda, un’esperienza che mi ha permesso di raccogliere foto, video consigli e informazioni che condivido in questo post.

Il Rio Pitrisconi è l’unico torrente perenne della Sardegna e uno dei luoghi a mio parere più affascinanti del nord Sardegna, oltre che molto adatto al canyoning. Grazie alle frequenti e abbondanti piogge di quest’anno è facile trovare il torrente carico d’acqua quasi come in primavera. Pensate che si trova a pochi minuti da bellissime spiagge di San Teodoro come La Cinta!

piscina grande

Una delle piscine naturali del torrente

Come si raggiunge il Rio Pitrisconi

Il torrente si trova in località Monte Nieddu. E’ raggiungibile da San Teodoro raggiungendo la frazione di Straulas. Dalla strada principale, Via Nazionale, prendere Via Aresula. Proseguite sulla strada e superate il sottopassaggio della SS131. Vi ritroverete su una strada sterrata che vi addentrerà sui pendii di questo monte. Arriverete all’inizio delle prime cascate dopo qualche km, circa 10 minuti in auto. Nota bene: la strada è stretta e ripida pertanto consiglio di arrivarci solo in compagnia di qualcuno che conosca la strada o che, meglio ancora, abbia un fuoristrada.

strada verso monti nieddu

La strada verso Monte Nieddu

Canyoning al Rio Pitrisconi

Anche se si può andare al Rio Pitrisconi per fare un bagno o una semplice passeggiata si può dire che questo torrente è molto più adatto al torrentismo.

Questa volta mi sono divertito di più, complice una maggiore dimestichezza con la fune, l’acqua più calda rispetto all’inverno e una grande voglia di lasciarmi andare, e godermi la natura selvaggia.

La mia guida è stata Chicco Maniscalco di Sardinia Exploring, guida escursionistica e pioniere del canyoning nel nord Sardegna e in particolare del Rio Pitrisconi. Da ormai 12 anni si dedica a pieno a questa attività che ormai è un lavoro a tempo pieno soprattutto d’estate.

Chicco è originario di Milano e si è innamorato della Sardegna subito, quando c’è venuto per la prima volta. Da quel momento ha deciso di rimanere qui. Oggi si occupa di escursioni con una particolare predilezione del canyoning. Anche lui è amante del paesaggio sardo più selvaggio e insieme a sua moglie Silvia, sua ex allieva, porta avanti questa attività con tanta passione.

Mi sono reso conto ancora una volta di quanto la guida faccia tanto anche per il canyoning, per come ti mette a proprio agio e per la sicurezza che ti dà. E’ molto importante! Andate a fare canyoning solo con una guida esperta e, se vi appassiona, seguite un corso per imparare a sapervi giostrare con la fune e a divertirvi nei torrenti della Sardegna!

Grazie a Chicco il gruppo si è sentito a suo agio e non ho visto nessuna persona particolarmente preoccupata. Tutti si sono divertiti sia scendendo con la fune sia facendo tuffi. È bello vedere che chiunque, grande o piccolo, può godere di un posto così bello e selvaggio.

 

Cosa significa canyoning?

Prende il nome da canyon e quindi si tratta di discendere un torrente sfruttando il suo normal percorso: cascate, scivoli e piscine naturali. Ci sono tratti da percorrere a piedi, altri in cui ci si immerge e si nuota, cascate in cui ci si cala con una fune oppure piscine naturali in cui ci si tuffa. Diversi, quindi, sono i modi di percorrere un torrente. Contrariamente a quanti molti possono pensare sentendone il nome per la prima volta non a niente a che fare con la canoa…

 

Il percorso di discesa

Si arriva allo stazzo Pitrisconi dove il gruppo si ferma per indossare muta, casco e imbrago e ascoltare le istruzioni della guida. Prima di iniziare è bene ascoltare attentamente tutte le indicazioni. La principale è stata: “tuffatevi solo se volete”, ovvero solo se ve la sentite, ma soprattutto divertitevi!

Questa volta siamo partiti poco più giù rispetto alla mia prima esperienza canyoning, lì dove c’è la prima piscina naturale e la cascata più alta. Allo stesso tempo siamo scesi più velocemente e molto più giù.

All’inizio del percorso, infatti, ci sarebbe una prima calata costituita da un grosso masso incastrato che crea una cascata. E’ già un tipo di discesa in corda che per iniziare da principianti non è velocissima, oltre al fatto che in estate la cascata è più secca. Abbiamo pertanto iniziato dalla prima piscina naturale, quella a mio parere più spettacolare sia per i tuffi che vi si possono fare sia per l’alta cascata e il canyoning che vi si apre sotto.

prima piscina naturale

La prima piscina naturale dalla quale nasce la prima e più alta cascata. In alto a sinistra io che mi tuffo e a destra Silvia che ci immortala.

Qui abbiamo iniziato a divertirci facendo i primi tuffi in questa piccola ma affascinate piscina naturale. Un po’ di emozione all’inizio ma poi mi sono lasciato andare.

Nella foto e nel video che ho realizzato e che potete vedere qui di seguito vedete me che in maniera anche un po’ goffa … mi tuffo in queste acque!

 

 

Dopo qualche tuffo è il momento di calarsi con la corda. Ben 20 metri di altezza! Io ero più tranquillo dell’altra volta anche perché mi ricordavo il percorso. Qualche salto sulla parte rocciosa e dopo poco eccomi giù!

Questa volta Chicco ci ha fatto vivere il canyoning con uso della corda da principianti, puntando sull’aspetto divertente, godendo dei tuffi e delle calate in corda senza preoccuparci troppo. Chiunque è uscito a vivere un’esperienza adrenalinica e divertente.

canyoning

Io mentre mi calo con la corda a fianco della prima grande cascata.

Subito dopo la calata ci si trova proprio in una delle parti del canyon più profonde. L’espolorazione continua tra passeggiate, immersioni a metà altezza e qualche bracciata.

L’attrazione successiva è uno scivolo naturale, solitamente chiamato toboga, uno dei più entusiasmanti del percorso. Tuffo in acqua sullo scivolo e si continua!

La cascata che segue è alta 6 metri ed è possibile fare un tuffo direttamente in acqua. Se invece non avete dimestichezza potete fare come me… scendendo con la fune. L’acqua di questa piscina è particolarmente trasparente.

tuffo rio pitrisconi

Le fasi di un tuffo…. per i più coraggiosi! (Seconda piscina)

Si prosegue con una cascata di 12 metri. anche in questo caso il tuffo è opzionale. Continuando si attraversa il torrente tra tratti rocciosi, piccole vasche e tratti con acqua a diversa altezza e si arriva alla più grandi delle piscine naturali con un’alta e ripida cascata. La discesa in corda è d’obbligo. In totale noi abbiamo incontrato quattro grandi piscine naturali più tante altre piccoline e poco profonde.

Come vi dicevo questa volta siamo scesi molto più giù rispetto alla prima volta e ho potuto godere tutto il paesaggio del Rio Pitrisconi: spazi stretti tra le rocce, vasche, e tanti scorci che in maniera diversa non è possibile conoscere. Mi sono davvero divertito molto senza essere preso dalla preoccupazione di cadere o farmi male! Non c’è modo più bello di vivere un torrente!

È questo il bello del canyoning: ti permette di scoprire dal di dentro la natura selvaggia del torrente. In molti non conoscono il Rio Pitrisconi e invece si tratta di uno dei percorsi paesaggisticamente più interessanti del nord Sardegna.

Lungo il torrente

 

 

La risalita

Una volta disceso il torrente occorre risalire. Questa volta il rientro è stato decisamente meno faticoso. Dopo cinque minuti a piedi in un sentiero in salita tra rocce e arbusti ci siamo ritrovati in un bellissimo punto panoramico su Monti Nieddu e il mare di San Teodoro. Tolte le mute e l’imbracatura, un bicchiere d’acqua e qualche biscotto per ricaricarsi di un po’ di energie, siamo rientrati al punto di partenza in fuoristrada. Risalire a piedi e per di più con la muta addosso vi posso assicurare che sarebbe stato molto faticoso!

 

panorama sul mare

Il paesaggio dal punto di ristoro.

Di seguito trovare una galleria di foto che riepiloga la mia esperienza. Perdonerete qualche  sfuocamento ma potete immaginare che non è stato semplice. Per fare foto in canyoning è sempre consigliabile usare solo action cam. Io, come blogger, ho voluto rischiare portandomi dietro il cellulare in una custodia protettiva ma sappiate che è molto rischioso sia per gli urti che per l’eventuale contatto con l’acqua.

 

Note sul percorso di canyoning a Rio Pitrisconi

Lunghezza: circa 1,5 km

Dislivello: circa 200 metri

Difficoltà: adatto a tutti, anche ragazzini. Consigliato in particolare d’estate quando l’acqua non è fredda.

Durata: 4 ore circa compreso arrivo al torrente, vestizione, istruzioni, discesa di canyoning, breve ristoro e ritorno in fuoristrada, circa variabili sulla base dell’agilità dei componenti del gruppo. Nel mio caso eravamo una decina di persone, giovani e adulti di mezza età, piuttosto agili e che non hanno avuto difficoltà.

Cascata più alta: circa 20 metri, si tratta della prima calata.

 

Non c’è bisogno di cercare chissà quali attrazioni in Sardegna: il divertimento è assicurato anche nei torrenti con piscine e scivoli naturali!

 

Il servizio navetta e il coffee break rientrano nell’attività proposta da Sardinia Exploring che si occupa di occupa di fornire muta, casco e attrezzatura tecnica per l’imbrago. Si consigliano scarpe da canyoning o da trekking.

Per ulteriori informazioni contattate Sardinia Exploringal numero +39 339 6907767 o scrivendo a info@sardiniaexploring.com. Potete trovarli in Via del Tirreno 17 a San Teodoro dove si trova la Taverna degli Artisti.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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