Fermarsi per un attimo durante le vacanze estive ed ascoltare buona musica. Ammirare l’originalità e la sensibilità della musica jazz. Godere dei profumi della macchia mediterranea e della bellezza dei paesaggi unici della Gallura. Partecipare a momenti di dialogo culturale dove la cultura sarda passata e presente si confronta con quella di tutto il mondo. Questo è il Festival internazionale Time in Jazz, un evento più che una serie di concerti, una manifestazione che sa regalare intense emozioni oltre che “bella musica.”.
Ammetto di non essere un amante del genere ma rimango sempre colpito dai concerti del Time in Jazz organizzati ogni anno proprio a due passi da casa, in luoghi a me molto familiari. Una chiesa campestre, un museo, un sito archeologico. Luoghi che hanno tanto da raccontare della storia e della cultura e della Gallura che per una volta diventano palcoscenico di piccoli ma intensi spettacoli che ogni anno attraggono turisti dalle coste della Sardegna.
Non si può non parlare del festival diretto da Paolo Fresu nel paese di Berchidda e in altri paesi del nord Sardegna. Un esperimento ben riuscito che, giungendo alla 31esima edizione riesce a valorizzare l’interno del nord est della Sardegna, la Gallura, lì dove Paolo Fresu è nato è cresciuto. Ogni anno arrivano in Sardegna grandi artisti nazionali ed internazionali regalando al pubblico in vacanza sull’isola dei concerti di livello davvero unici che riescono ad avvicinare un pubblico diversificato a questo genere di musica. Dall’alba al tramonto, dalla sugherete alla riva del mare ogni anno la cornice paesaggistica regala emozioni diverse.
Quest’anno la manifestazione, in programma dal 6 al 16 agosto 2018, non si svolgerà attorno ad un tema ma il titolo è un numero romano: “XXXI”. “Ciò che vogliamo fare per i prossimi 3 anni – spiega Paolo Fresu nelle sue note di presentazione – è giocare sui numeri romani XXXI, XXXII, XXXIII perché ci appassiona ed è stimolo per nuove connessioni artistiche e creative. Del resto, se abbiamo fatto 30 possiamo fare 31 e, dopo l’edizione del 2020, proveremo a ‘dire 33’ per comprendere se lo stato di salute di Time in Jazz è buono. Perché lo sia continueremo ad impegnarci come abbiamo fatto in questi primi 30 anni. Con passione e dedizione. Mettendoci all’ascolto di quelle che sono le novità della musica contemporanea in campo internazionale ma senza dimenticare il jazz italiano che, sempre di più, è presente in seno al programma del nostro festival”.
Non mancherà un’attenzione particolare per il jazz italiano e in particolare per i suoi giovani esponenti (alcuni dei quali, riprendendo la positiva esperienza dell’anno scorso, saranno coinvolti anche come volontari nelle varie branche dell’organizzazione del festival): un vasto e variegato cast che abbraccia diverse generazioni di musicisti e comprende, tra gli altri, i nomi di Enrico Rava con il suo gruppo Tribe (Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista, Fabrizio Sferra), Gegè Munari, Greta Panettieri, Enrico Zanisi, William Greco, Emanuele Maniscalco, Carla Casarano, Matteo Bortone, Vincenzo Saetta, Gabrio Baldacci, Francesco Lento, Pasquale Mirra, Marco Bardoscia, Stefano Tamborrino, Francesco Diodati, Luca Bulgarelli, oltre ai quasi esordienti Giovanni Gaias, giovane batterista berchiddese, e ai Plus 39, ovvero il gruppo composto dai migliori allievi della scorsa edizione del Seminario Nuoro Jazz.
Accanto agli italiani, una qualificata pattuglia di artisti internazionali: il sassofonista americano Steve Coleman con i Five Elements, il suonatore di oud e cantante tunisino Dhafer Youssef, la big band franco-algerina-marocchina Fanfaraï e, in arrivo dalla Svezia il pianista Jan Lundgren e il trombonista Nils Landgren con i rispettivi progetti.
Novità nel palinsesto del palco “centrale”, del festival, quello allestito nella piazza del Popolo a Berchidda: in programma non due ma un solo set per ciascuna delle quattro serate previste (quelle da domenica 12 a mercoledì 15), seguito però da un “late night show” nella piazzetta adiacente curato da Gianluca Petrella: “Time is over” (questo il titolo), un dopofestival all’insegna di groove e ritmiche africaneggianti, hip-hop e scratch con ospiti di volta in volta diversi come Mop Mop, dj Khalab, dj Gruff e altri a sorpresa.
Più di trenta eventi musicali che si succedono nell’arco di nove giorni, dal mattino a notte fonda, come sempre in spazi e scenari differenti: dai boschi montani agli scorci marini, dalle stazioni ferroviarie alle chiesette di campagna, dalle piazze agli altri luoghi notevoli dei diversi comuni (quattordici, al momento, quelli confermati), che insieme a Berchidda costituiscono il “circuito” del trentunesimo Time in Jazz: Arzachena, Bortigiadas, Cheremule, Erula, Loiri Porto San Paolo, Mores, Olbia, Ozieri, Ploaghe, Posada, San Teodoro, Sassari, Sorso, Telti, Tempio Pausania.
E accanto alla musica, il consueto spazio previsto per le varie iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale, presentazioni di novità editoriali, la selezione di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, e il Progetto Arti Visive curato da Giannella Demuro e Antonello Fresu, a completare un cartellone fitto di appuntamenti messo in cantiere dall’associazione culturale Time in Jazz con il contributo della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, – Gruppo BPER delle Amministrazioni Comunali di Berchidda e degli altri centri interessati, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Unione Europea/progetto Caras, e progetto LIFE – GreenFEST della Comunità Montana Monte Acuto, con la partecipazione e il sostegno di Unipol Gruppo, Corsica Ferries–Sardinia Ferries, SIAE, Geasar, Agenzia Regionale Forestas, Associazione i-Jazz, Ente Musicale di Nuoro, Festival Creuza de Mà, Radio Monte Carlo, Le Cantine del jazz, Area Marina Protetta Tavolara, Escursì, Tanda&Spada, Sardo Sole, Società agricola MP Sardinia, Acqua San Martino.
L’immagine e la grafica del manifesto sono del giovane designer Paolo Rizzu.
Il time in Jazz inizierà mercoledì 8 agosto, con un concerto alle 9 del mattino al Demanio Forestale Monte Limbara Sud. del pianista William Greco, classe 1987, “in prestito” dall’organico del progetto “Lumina”, in programma due sere dopo al Museo del Vino di Berchidda.
il Festival si concluderà giovedì 16 agosto alle 18 (sede ancora da definire), con il rinnovato incontro in musica tra il caldo timbro della tromba e del flicorno di Paolo Fresu e le sonorità dell’oud e l’inconfondibile canto di Dhafer Youssef.
Programma completo sul sito del Time in Jazz
Biglietti e prevendite
Come di consueto, l’ingresso è a pagamento per i quattro concerti serali che si tengono in piazza del Popolo, gratuito invece per tutti gli altri appuntamenti (escluso il concerto “Lumină” in programma la sera del 10 agosto, per cui sarà chiesto un contributo).
La platea di Piazza del Popolo si articola in due settori. Il biglietto intero per ciascuna serata nel primo settore costa 25 euro, il ridotto 22; nel secondo si pagano invece rispettivamente 20 e 17 euro. Le riduzioni sono riservate ai soci Time in Jazz, agli studenti, agli under 12 anni e agli over 65.
Novanta euro è invece il prezzo dell’abbonamento intero valido per tutte e quattro le serate, ottanta euro il ridotto. Posti riservati per i soci di Time in Jazz che rinnoveranno la tessera entro il 5 maggio.
Biglietti e abbonamenti in prevendita online su circuito Vivaticket e nei punti vendita autorizzati.
Per informazioni: Vivaticket, tel. 892234; www.vivaticket.it. La segreteria di Time in Jazz risponde invece al numero telefonico 079703007 e all’indirizzo di posta elettronica info@timeinjazz.it Aggiornamenti e altre notizie sono disponibili sul sito www.timeinjazz.it e alla pagina www.facebook.com/timeinjazz.