È possibile vivere d’arte in Sardegna? La risposta è sì. Basta avere una passione, seguirla fino in fondo e fare i giusti passi. C’è qualcuno che nella mia terra vive del proprio estro. Ai tempi di oggi, in cui c’è meno interesse all’arte, anche in Sardegna c’è chi vive grazie alla propria creatività e abilità nel creare opere artistiche, trasmettere le proprie idee e sentimenti attraverso la scultura, le sue forme e i suoi colori. Per questo motivo sono voluto andare a incontrare Nicola Filia, un giovane artista che vive a Olbia.
Nicola è originario di Carbonia ma per amore si è trasferito nel nord della Sardegna più di una quindicina di anni fa. L’amore che lo ha portato qui è finito ma ne è iniziato un altro, e di Olbia Nicola ha fatto la sua casa e il luogo del suo lavoro. È qui che ha il suo studio, realizzato all’interno di una vecchia fabbrica di sughero, uno di quegli ambienti che fino a una ventina di anni fa eravamo abituati a vedere per le strade dei paesi sardi. Questo vecchio spazio in cui si tagliava il sughero in quadretti oggi è la sua casa e il suo laboratorio.
Cosa fa Nicola? L’artista. Sì, avete capito bene. Nicola vive della sua arte. Certo, non è facile in Sardegna, ma Nicola ha trovato un suo mercato. Si occupa principalmente di modellazione di argilla, realizzando in ceramica oggetti di design per l’arredo domestico ma anche vere e proprie installazioni artistiche, alcune delle quali sono state esposte in importanti musei e gallerie d’arte.
Da alcuni anni lavora in ambito design, in particolare per l’azienda di arredo B&B Italia che gli ha permesso di mostrare ad un ampio pubblico le sue creazioni. Questo gli ha permesso di migliorare i suoi prodotti e di dedicarsi con ulteriore passione alle installazioni artistiche.
Non è scontato che un artista apra le porte del proprio studio e si mostri al lavoro, per questo motivo parlare di un artista è per me un onore aldilà della sua fama e della sua arte.
Apprezzo sempre chi riesce a trasformare la propria passione in un lavoro, mi sento di dire che verso queste persone nutro una sorta di gelosia, io che devo ancora dare concretezza a tante idee e progetti che maturo da diversi anni.
Anche per Nicola, però, non è stato tutto semplice. Ci sono voluti anni di impegno per portarlo ad avere un vero e proprio lavoro da artista. Considerate che anche fare lo sculture non è così semplice come si possa pensare. Per ottenere un vaso dalla forma perfetta ci vogliono anni di esperienza. Ora Nicola realizza un vaso in pochi minuti ma per arrivare ad avere una confidenza tale con l’argilla, di ore sul tornio ne ha passate davvero tante!
Lavorare l’argilla significa studiare i suoi tempi di essicazione, i suoi spessori e le modalità di cottura. Non basta avere un’idea originale: metterla in pratica presuppone uno studio attento del materiale e della sua trasformazione. Insomma, fare l’artista è affascinante ma non è neanche un gioco da ragazzi.
Nicola Filia ha un atelier a San Pantaleo ed è proprio questo piccolo borgo a pochi chilometri della Costa Smeralda che ogni anno gli permette di incontrare clienti da tutto il mondo. “Essere presente a San Pantaleo mi costa molto ma ne vale la pena per la tipologia di clienti con cui vengo a contatto. Essendo ormai il ‘paese degli artisti’, a San Pantaleo arrivano ogni estate tante persone che vengono a contatto con la mia arte. Devo tanto a San Pantaleo, qui ad Olbia non c’è molto interesse per l’arte, non si compra più un’opera d’arte neanche come un regalo per un matrimonio come si poteva fare sino a qualche anno fa.”
Vivere in Sardegna per un artista non è semplice proprio perché a dire la verità non siamo così attenti alla cultura e all’arte. Quanti di noi realmente comprano opere d’arte? Quanti si spostano per andare a vedere un museo o una mostra d’arte? Cari conterranei dovremmo amare un po’ di più la nostra cultura e l’arte contemporanea. Nella nostra isola ci sono tanti artisti che creano opere incredibili spesso ispirandosi alla Sardegna stessa, al suo paesaggio, alla sua storia e le sue tradizioni. Opere affascinanti ma anche ricco di significato umano, sociale, storico.
Anche per Nicola la Sardegna è motivo di ispirazione, ma non solo. Nicola guarda fuori dall’isola e si ispira molto a ciò che accade in tutto il mondo.
In questo periodo Nicola sta lavorando al progetto delle “temporary city“ dedicato alle città e alla loro conservazione: con le guerre che continuano a distruggere le grandi metropoli la domanda che pone Nicola è “come conservare ciò che l’uomo costruisce e poi distrugge? Cosa lasciare ai nostri figli?”. “Tutto è così decadente, le città sono diventate terra di conquista e con questa installazione – mi confida – che esporrò in una delle mie prossime mostre di quest’anno, voglio porre la domanda sul futuro delle nostre città, sulla loro effimera consistenza. La mia scultura vuole essere un richiamo a questo, perché dobbiamo riappropriarci dei nostri spazi e della nostra cultura che, ahimè, stiamo perdendo”.
È da ben quattro anni che Nicola lavora a questo progetto: molto spesso le idee devono essere coltivate per diverso tempo per trovare la loro giusta concretezza.
Il progetto delle temporary city prevede la realizzazione di alcune piccole città fatte di fitti grattacieli bianchi e alcune piastrelle con scolpiti gli sky line delle moderne città, una sorta di “fossili-ricordo” che lasceremo ai nostri postumi. Di seguito trovate alcune foto delle fasi di realizzazione di questa installazione.
Visitando lo studio di Nicola mi sono reso ancora di più conto della differenza tra artigianato artistico e arte. In Sardegna ci sono numerosi artigiani che realizzano oggetti di design molto originali. Spesso utilizzando materiali locali e ispirandosi ai modelli e i disegni della tradizione per elaborare nuove forme e oggetti originali al passo con la moda. Ma l’arte è un’altra cosa: è amore per il bello, per la natura, per l’uomo e la realtà del proprio tempo. Spesso pura estetica e ammirazione del bello, altre volte occasione di riflessione e di critica sul mondo attuale e le sue contraddizioni, sui desideri dell’uomo, il suo destino e la sua spiritualità. In molti casi l’arte è entrambe le cose, come nelle opere di Nicola, che nel loro fascino riescono a trasmettere idee e spunti di pensiero.
Mi sento di dire che le opere di Nicola parlano molto della sua interiorità, del suo modo di pensare e di vivere. Se un artista contemporaneo riesce a trasmettere qualcosa di sé senza doversi spiegare a parole, ovvero se riesce a essere comprensibile facilmente a chi ne osserva le opere e cerca di comprendere il significato, beh, allora ha raggiunto il suo scopo. Molto spesso, a mio parere, l’arte contemporanea risulta un po’ ermetica e astratta e poco immediata alla maggior parte delle persone.
Vi ho detto che Nicola ha esposto in importanti musei. Come quella volta in cui Cristiana Colllu lo invitò al MAN di Nuoro per realizzare “Un bosco di alberi bianchi“, un’installazione di fusti arborei in terracotta che rappresentava “un luogo ideale dell’anima, dove l’uomo può raggiungere l’illuminazione”. Una sorta di luogo dove si potesse rivivere il legame dell’uomo con la terra e la sua spiritualità.
Tra le opere che mi hanno colpito di più di Nicola sicuramente ci sono quei frammenti di maschera bianca. “Sono pezzi della maschera di “Su Compinidori” della Sartiglia di Oristano. Ho voluto soffermarmi su questa figura così misteriosa e sul fatto che ognuno di noi ha tante maschere. Questo progetto l’ho intitolato “People of the sun” richiamando il concetto di polo sardo come ‘sardi rivolti al sole’. Lo considero una sorta di sguardo personale nella mia intimità, alle mie maschere.
E poi che dire dei presepi? È un tipo di opere che mi ha sempre colpito degli artisti contemporanei. Molte delle opere di Nicola sono pezzi unici (e questa è un’altra differenza tra artigianato artistico e arte) e il presepe è tra questi: ne realizza solo uno ogni anno. Le statuine del suo presepe sembrano frammenti di unico pezzo di terracotta. Il design moderno è come se evidenziasse il carattere stesso dei personaggi. Ne trovate un esempio a questo link.
C’è molta passione nel lavoro di Nicola. Anni di studio, lavoro e sacrifici, come tutti i protagonisti delle Storie di Sardi del blog. Niente arriva da un giorno all’altro. Ci vuole impegno, dedizione, attenzioni ai segni che la realtà offre e tanta creatività.
Curiosi di conoscere l’opera di Nicola? Visitate il sito www.nicolafilia.com.
La galleria di Nicola Filia si trova a San Pantaleo in Via maddalena 16 mentre lo studio a Olbia in Via Salviati, 16.
Post aggiornato il 17 marzo 2021.