Il centro storico di Calangianus anche quest’anno è tornato in vita grazie a “Pasca di Natali“, evento durante il quale un presepe vivente è ambientato per le vie del paese grazie alla partecipazione di figuranti in abiti tradizionali, antichi mestieri ed animali.

Organizzato dall’Associazione contiamoci, l’evento è giunto quest’anno all’ottava edizione e ad ogni Natale è sempre diverso, ambientato in luoghi più differenti del paese. Porta con sé tutto un suo fascino dato dalla bellezza del Natale, del presepe, della storia di Calangiannus e della partecipazione di alcuni volontari. Le antiche abitazioni del centro storico sono allestite con gli arredi di un tempo e all’opera vi sono artigiani, pastori, massaie che rivitalizzano le vie della Calangianus di un tempo.

natività

La Natività nella Chiesa di Sant’Anna

In giro per Pasca di Natali potrete visitare le cantine di un tempo, scoprire gli ambienti di lavoro del lattaio, del fabbro  e dello scalpellino, del falegname, della tessitrice e della pittrice. Oppure scoprire l’antica osteria o l’emporio, come si realizzavano in passato i dolci e il pane. Tante cose oggi scomparse, tradizioni che venivano tramandate di madre in figlia.

Molto bella la natività con Maria, Giuseppe e il Bambino ambientata nella chiesa settecentesca di Sant’Anna, un piccolo gioiellino in granito nel cuore del paese. Devo dire che la scena della grotta è sempre ben realizzata da un punto di vista scenografico, ricca di dettagli, invita tutti ad un momento di riflessione sul Natale e la nascita di Gesù.

Mi ha fatto piacere vedere anche un’angolo dedicato al quadrettaio, ovvero colui che un tempo tagliava il sughero in piccoli parallelepipedi (“quadretti”) da cui si realizzano tipi di sughero. Sarebbe stato bello che un vero quadrettaio fosse stato lì a mostrare come si lavorava fino a pochi anni fa il sughero a Calangianus. Noi trentenni siamo l’ultima generazione che ha visto all’opera i quadrettati, intenti nelle loro botteghe a tagliare con pazienza e attenzione il sughero i tanti piccoli pezzi. I bambini di oggi non sanno cosa vuol dire essere cresciuti per le strade di Calangianus e affacciarsi alle finestre di questi artigiani al lavoro.

presepe vivente calangianus

La piazza della Chiesa di Sant’Anna

Nella sua semplicità l’evento permette non solo di far memoria del significato del presepio e in un certo modo “di farne parte” ma anche di vivere il centro storico del nostro paese. Di farcelo ricordare com’era quando eravamo piccoli con tante persone per le strade, più case abitate, più donne anziane ai portoni, davanti ai caminetti, o intente a fari i dolci davanti ai nipoti.
Devo dire che sento un po’ di nostalgia di quei tempi!

Pasca di Natali mi colpisce ogni anno per la cura nell’allestimento delle antiche abitazioni e per la disponibilità – non scontata – di tante persone, i volontari e i figuranti: massaie, fabbri, pastori, e chi si impegna a preparare piatti tipici: seadas, polenta zuppa gallurese, frittelle etc. Durante l’evento infatti i visitatori possono gustare alcuni piatti tipici a prezzi bassi!

È bello vedere che diverse associazioni del paese si uniscano tra loro per organizzare al meglio il presepe.

Anche quest’anno nella giornate del 6 gennaio all’evento ha partecipato il Coro Su Bubugnulu di Luras, e l’arrivo dei Rei Magi (Li Tre Re) ha reso il presepe ancora più coinvolgente e vero (“è nato una steddhu” dicevano per le strade).

Un sentito ringraziamento all’Associazione Contiamoci e a chi si impegna ogni anno per la riuscita dell’evento!

In fondo al post una ricca galleria di foto.

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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