Ho tanto da scrivere di quest’anno di ritorno nella mia terra. La mia vita è cambiata notevolmente durante questi mesi ma complessivamente posso ritenermi soddisfatto e contento di essere tornato perché era quello che desideravano da anni.

Quest’anno posso dire di essermi gustato a pieno ogni momento proprio per la gioia di essere ritornato in Sardegna. Pur nella fatica di una lavoro che non è quello che vorrei fare e di alcuni desideri professionali che spero si possano avverare un giorno, non posso che essere contento. Tanti gli aspetti positivi di questi primi 12 mesi di permanenza in Sardegna e io preferisco guardare a quelli, e vivere più serenamente e con fiducia.

Mi ricordo ancora quella paura di buttarmi, di fare questo passo, lasciare un lavoro per un altro e ricominciare da capo. In fondo, però, c’era questo desiderio di tornare, di vivere e lavorare nella mia terra, di iniziare a dare concretezza a quell’intuizione nata alcuni anni fa di “far qualcosa per la mia Sardegna”, di dare un mio contributo per la mia terra.

 

C’era in me un desiderio profondo di valorizzare tutto quello che ho imparato in dodici anni fuori dall’isola, iniziando a guardarla complessiva in maniera diversa. Solo uscendo dalla Sardegna si può vederla da fuori, in modo diverso e, nonostante tutti i suoi difetti, amarla. Anche accettare tutti i suoi limiti, gli ostacoli e le cose che non vanno. Così è stato per me: tornare in Sardegna è stato un guardare alla mia terra in modo differente e più positivo.

Così come c’era il desiderio di mettermi alla prova e far capire me stesso che potevo tornare in Sardegna, pur riambientandomi in un mondo dal quale mi ero allontanato e nel quale dovevo ricominciare dall’inizio sia nei rapporti con le persone che nell’ambiente di lavoro, nella vita quotidiana ed i suoi ritmi.

Tornare in Sardegna è stato innanzitutto riscoprire il gusto di vivere in Sardegna. In una terra in cui non c’è lo stress dei mezzi di pubblici, dove lo smog è limitato e dove sebbene ci siano pochi cinema, teatri e grandi musei c’è la possibilità di avere facilmente uno stretto contatto con la natura. Mare sì, le bellissime spiagge che ho modo di vivere in tutte le stagioni e lontano dagli affollamenti estivi (che bello!); ma anche natura selvaggia con la possibilità di rilassanti passeggiate nel verde e la montagna con i suoi intensi profumi e il suo paesaggio granitico. Quanto mi mancava il profumo delle sugherete!

Quello appena trascorso è stato un anno intenso perché ho voluto sfruttare ogni momento libero per scoprire (e raccontare) la mia Sardegna. In realtà noi sardi siamo i primi che non conosciamo la nostra isola e proprio per promuovere un modo diverso di vivere la nostra isola ho fatto diverse escursioni, “giri” spontanei o in occasione di eventi, per ri-iniziare a conoscere la storia, i luoghi e le tradizioni della mia isola. E’ un viaggio davvero lungo perché la Sardegna è grande e ricca. Ad ogni angolo cambia il paesaggio, cambia il dialetto, cambiano le usanze.

Non è tutto rose e fiori. C’è tanta fatica nel quotidiano per fare un lavoro nuovo che non è quello dei sogni ma ci sono affezionato perché è stata l’opportunità per tornare in Sardegna. C’è da imparare, tante attività che possono sempre servire per il futuro e il rimettersi in gioco in un nuovo ambiente e con nuovi colleghi.

Mi rendo conto che ogni giorno mi devo dare le ragioni di tutto, di ogni sacrificio e fatica mantenendo viva la speranza per il futuro e l’amore per la mia terra. E poi chissà.. tempo al tempo!

 

Iniziamo dal blog, perché proprio qui si è riaccesa la mia passione per il blogging e per il racconto della mia terra e della mia vita. Mi sono buttato a capo fitto nel racconto quotidiano della mia vita in Sardegna dando vita ad un diario nuovo e molto personale. Cercando di far vedere una Sardegna diversa, non solo quella delle spiagge d’acqua smeralda, ma anche la Sardegna dell’entroterra, dei paesi non conosciuti, di un territorio ampio, affascinante e ricco di storia, che è possibile visitare in tutte le stagioni. Sì questo è uno degli obiettivi del blog: promuovere un turismo diverso, fuori stagione, alla scoperta della storia dei nostri borghi, delle chiese campestri, dei piccoli musei e dei siti archeologici.

La Sardegna mi ispira. Sarà perché è la mia terra sarà perché vedo che con il blog posso fare tanto per farla conoscere. Iniziando da luoghi che è possibile visitare e che molti turisti non hanno mai visto, continuando per gli eventi e le storie di persone che ci vivono.

 

Il blog è anche uno spazio per raccontare gli eventi del territorio. Penso che viva in Sardegna dove iniziare a pensare l’isola come una grande città dove ogni fine settimana si può decidere di andare a visitare sito archeologico, fare un’escursione o partecipare ad un evento in un paese, senza doversi lamentare del fatto che “nel suo paese non c’è nulla”.

Tra sagre, concerti, feste paesane, incontri culturali etc sono davvero tanti gli eventi che animano il calendario della Sardegna d’estate ma anche tutto l’anno. Il blog è dedicato anche al racconto di queste opportunità di svago o arricchimento culturale secondo il mio punto di vita.

 

Vi ringrazio perché vedo che mi seguite ogni giorno con tanto affetto. Pensate che un anno fa su Facebook non eravate neanche la metà di quelli che mi seguite oggi! Il blog sta crescendo e questo è merito proprio della mia terra che continua ad ispirarmi con tante storie ed idee!

 

Tante #StoriediSardi da raccontare

Dopo 12 anni fuori dall’isola ho dovuto ricominciare da capo sotto diversi punti di vista. Il primo è quello dei rapporti con le persone. Ormai non conoscevo più nessuno. Anche per questo motivo in questi mesi ho voluto incontrare o mettermi in contatto con giovani imprenditori.

Nella rubrica “Storie di Sardi” trovate diversi racconti di chi, come me, ha deciso di tornare in Sardegna o di iniziare una nuova attività credendo nella propria passione e nel futuro dell’isola. Spesso unendo tradizione all’innovazione, coraggio ad un’intuizione improvvisa. Devo dire che la rubrica mi sta dando numerose soddisfazioni soprattuto per darmi l’occasione di incontrare chi nel territorio ci vive e investe. Chi crede nella Sardegna ed in un futuro differente da quello che i titoli dei giornali o certe statistiche ci fanno immaginare. Chi ha una storia da raccontare e dalla quale possiamo imparare tutti qualcosa.

Il blog è quindi oggi il diario della mia vita, dei miei “giri” qua e là per la Sardegna, un’occasione importante per far conoscere la mia terra ai tanti amici incontrati in questi anni fuori dall’isola oltre che a chiunque cerchi informazioni su internet riguardanti luoghi da visitare sulla Sardegna. Il blog viene anche incontro ad una carenza di comunicazione del territorio, della storia e della cultura della mia terra.

spiaggia 3 sorelle

Vivere la Sardegna in modo diverso

E’ anche un’occasione per far conoscere il mio modo di lavorare e di vivere. Sul blog promuovo un modo divenente di vivere la mia terra. Spesso chiusi nel lamento o nella polemica sul fatto di essere pochi ed isolati, noi sardi non sfruttiamo il fatto di vivere in una terra bellissima. Invece, secondo me, bisogna cogliere le occasioni di poter fare passeggiate into the wild, nella natura selvaggia a pochi chilometri dalla propria città o paese. O di stare da soli in una delle bellissime spiagge in piena primavera. Quanta invidia che è nata nei miei amici quando hanno visto le foto sui social!

Oppure perché invece di passare i fine settimana stesi su divano ogni tanto non visitiamo i nostri borghi in occasione di sagre ed eventi, sempre più numerosi? Per non parlare delle gite, delle escursioni, delle visite guidate in tanti luoghi.

Devo dire che in quest’anno ho partecipato a tanti eventi. Non solo sagre ma anche serate musicali ed incontri culturali. Vi ricordate quando vi ho raccontato della mia prima volta al Cinema Tavolara? O di quando sono rimasto colpito dai concerti nei siti archeologici di Olbia o di Kisthos nel centro della città? E di quando ho ascoltato lo spettacolo su Grazia Deledda con Michela Murgia?Quante esperienze in un solo anno!

Vivere in modo diverso la Sardegna è anche provare a fare sport diversi dal solito. Lo scorso marzo ho provato l’entusiasmante esperienza del canyoning che noi sardi per primi dovremmo conoscere: una affascinante modalità per vivere la natura più selvaggia muovendosi tra le fresche acque dei torrenti sardi. chi lo avrebbe mai detto che mi sarei trovato a mio agio tra le fresche acque di un torrente o calandomi con la corda lungo la cascata. Davvero la Sardegna mi sta cambiando!

 

canyoning scivolo

 

Vivere Olbia in modo diverso

Olbia è una città dalle mille sfumature o potenzialità. Per questo con l’hashtag #VivereOlbia e l’omonima rubrica sul blog voglio raccontare un modo diverso di vivere questa città. È da quando sono andato a Parigi che ho scoperto una modalità differente di vivere il tempo libero con il trekking urbano, le visite e luoghi storici e alle mostre, un’aperitivo con gli amici. Tante occasioni  per approfondire la conoscenza della storia del luogo in cui si vive e socializzare. In questo noi sardi siamo un po’ pigri e invece dovremmo cogliere un po’ di più le piccole occasioni che si offrono…

 

piazza amucano murale

 

Olbia ha tanto da offrire: numerosi eventi, un ricco panorama costiero, escursioni proposte da diverse associazioni. E’ possibile “vivere Olbia” in modo diverso.

Ad esempio, conoscete il SUP? Ve ne avevo parlato già in un post. È uno sport semplicissimo he presuppone di muoversi su una tavola con l’aiuto di un remo. Semplice perché stare in equilibrio è più facile di quanto si possa pensare e il SUP consente di vivere il mare in modo differente

Le occasioni di divertimento e distrazione non mancano ad Olbia, basta coglierle. Iniziando a vivere le spiagge in modo differente. Gustandole non solo la domenica ma anche durante la settimana, durante la pause pranzo, perché no, o dopo il lavoro. Sapete quanto mi aiutato fare una passeggiata sul bagnasciuga in alcune serate?


autunno vigna

 

Gallura sconosciuta

La Gallura è un po’ il mio rifugio del fine settimana. Mi piace “salire in paese” il sabato per gustare la tranquillità di Calangianus e sfruttare il tempo libero per riposarmi. Che cosa faccio il week end in Gallura? Chi mi segue sulle Instagram Stories sa che mi piace dedicarmi a qualche escursione alla scoperta del mio territorio, a piedi o in mountain bike per rilassare la mente nella bellezza della natura dell’interno e fare un po’ di movimento oltre che raccogliere un po’ di materiale per il blog.

Faccio un po’ il turista delle mie parti cercando di visitare qualche luogo mai visto o di incontrare qualche amico o qualche protagonista di una delle mie storie.

Sapete che lavoro in campagna? E’ una delle tante cose che faccio e una delle tante passioni che mi è mancata in questi anni. La possibilità di scaricare lo stress della settimana ma anche di gustare il ritmo delle stagioni, i profumi della natura, godere dei frutti della terra e del suo lento lavoro.

E poi…. dovete sapere che come si dorme qui… mai da nessuna parte!

 

 

Dopo un anno posso dire di essere soddisfatto della mia nuova vita in Sardegna. Spero nel tempo di coltivare sempre più amicizie e rapporti e dare sempre più spazio al racconto della mia terra. Di trasformare la mia passione in un lavoro e dedicarmi sempre di più al web marketing.

Grazie a chi ha collaborato con me in quest’anno, chi mi incoraggia, a voi che ogni giorno leggete il blog. So che molti tra voi mi seguono con costanza anche se spesso siete un po’ invisibili, né commentando e qualche volta neanche mettendo un like! Allora… questa volta, per festeggiare insieme un anno di ritorno in Sardegna e di blogging oltre Tirreno, vi chiedo io – se vi va – di commentare, mettere un like, condividere. Grazie!

E se avessi dimenticato qualcosa date un’occhiate in giro per blog e leggetevi uno dei miei post! 😉

 

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

2 Comments

  • Ciao complimenti per il ritorno io non sono sardo ma la mia compagnia si siamo da poco ripartiti dalla Sardegna a brescia abbiamo provato a vivere quasi due anni a porto San Paolo ma io non ho trovato lavoro o meglio ho fatto lavori che guadagnavo pochissimo e non essendo ricchi siamo tornati ma abbiamo li tutto cuore anima ecc qui a brescia e dura uno smog da panico un caos di auto sembra malato il territorio

    • Ciao Marco! Avere un lavoro è una condizione importante per poter stare in Sardegna ma senza dubbio non è semplice! Viceversa come dici anche tu vivere qui permette di respirare un’altra aria e la natura a più street contatto!

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