Dal 24 giugno fino al 19 novembre 2017 il Museo Archeologico di Olbia ospita la mostra “Nuragica”, esposizione dedicata a far conoscere la storia della civiltà nuragica mediante pannelli esplicativi, riproduzione macroscopiche di antichi reperti ed un tour virtuale.
Il Museo Archeologico di Olbia conserva da un po’ di anni i resti di alcuni navi romane ed altri reperti archeologici che raccontano l’antico passato della città. Il museo è ospitato presso un struttura architettonica moderna molto bella che si trova sull’isola di Peddona, davanti al molo Brin, affacciato sul mare e a due passi dal centro della città. Nonostante sia poco conosciuto il Museo ha tanto da raccontare della città di Olbia nell’antichità ed oggi è spesso sede di convegni ed eventi.
La mostra Nuragica è stata organizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Ittireddu in collaborazione con il Comune di Olbia e la giovane Sardinia Experience. L’esposizione vuole essere un modo diverso di raccontare l’archeologia nuragica della Sardegna per promuoverla e spingere a visitare l’interno dell’isola e i suoi numerosi siti archeologici e musei che raccontano il nostro lontano passato.
Nuragica è il racconto della storia dei primi uomini che hanno abitato la Sardegna costruendo edifici dall’architettura complessa che si conservano ancora oggi, primi fra tutti i Nuraghi.
E’ una storia di grandi Architetti che progettarono migliaia di edifici complessi, i Nuraghi, alti oltre 20 metri, e di uomini che innalzarono queste torri di pietra, creando le strutture più ardite dell’età del Bronzo europea.
La mostra racconta tanti aspetti della civiltà nuragica, che abitò l’isola tra il XVII e il IX secolo a.C. e permette di far conoscere la cultura e le usanze di questa civiltà tra le più importanti dell’antichità, nell’età del bronzo.
In particolare è possibile capire come vivevano gli antichi nuragici e conoscere tante curiosità sulla loro vita e la loro cultura. La mostra consiste in pannelli con disegni esplicativi, fotografie di monumenti, riproduzioni macroscopiche di reperti o di monumenti. Curioso ritrovarsi davanti a bronzetti giganti che spesso siamo abituati a vedere in piccole dimensioni nelle vetrine dei musei!
Partendo dall’inquadramento storico e dalla presentazione dell’architettura caratteristica dell’età dei nuraghi vengono presentati sala dopo sala diversi aspetti della cultura degli antichi nuragici. Si parte quindi da una presentazione delle diverse tipologie dei nuraghi, della loro costruzione e collocazione geografica. Dovete sapere, infatti, che le torre nuragiche erano un punto di riferimento importante per le popolazioni nuragiche ed attorno ad esse venivano costruiti villaggi, sepolture funerarie e monumenti sacri.
Oltre ai nuraghi la civiltà nuragica ha messo su imponenti strutture architettoniche come Dolmen, Tombe dei giganti, Tempietti sacri, tutti caratterizzati da una sapiente uso dei materiali lapidei e dall’aspetto megalitico così come altre culture coeve del mediterraneo.
La mostra presenta anche tutti gli aspetti legati all’economia dei nuragici. L’estrazione e fusione dei metalli, la lavorazione dell’argilla per ottenere vasellame in terracotta, l’agricoltura di cereali e legumi e l’allevamento. Anche la coltivazione della vite ha caratterizzato la vita dei nuragici. Proprio così: i nuragici sono stati tra i primi a produrre il vino, così come è stato testimoniato da recenti studi.
Visitando la mostra devo dire che mi sono inorgoglito un po’ pensando ai miei antenati sardi che tanto hanno costruito nei secoli passati nonostante oggi non riusciamo a valorizzare l’enorme patrimonio che ci hanno lasciato. Nuraghi, Tombe dei Giganti, aree sacre e numerosi siti archeologici sono sparsi su tutto il territorio dell’isola spesso in stato di abbandono, alcune volte neanche sono stati studiati in modo approfondito. Eppure dovremmo vantarci di chi migliaia di anni fa riusciva a costruire edifici enormi con grossi blocchi squadrati e a realizzare piccoli bronzetti votivi ricchi nei dettagli!
La sezione con la riproduzione degli antichi indumenti dei nuragici in stoffe e cuoio è quella che mi ha colpito di più perché per la prima volta si può immagine come vestivano gli antichi nuragici e quali materiali utilizzavano. Gli indumenti esposti sono stati realizzati a partire dalle raffigurazioni degli stessi bronzetti che, anch’essi riprodotti, sono stati messi a fianco degli stessi manichini in modo tale da permetterne un confronto oltre che essere un piccolo percorso tattile per non vedenti.
Molto interessante durante la mostra è soffermarsi a pensare alla religiosità dei nuragici, tanto attenti a costruire aree sacre di preghiera, offerta e sacrificio oltre che aree per la sepoltura e il culto dei defunti. La cosa che mi ha molto colpito a tal proposito è che molte caratteristiche dell’architettura nuragica si ripetono con precisione in tanti luoghi anche distanti tra loro. Penso, ad esempio, alle tombe dei giganti costituite da stele in pietra disposte ad esedra e in cui quella centrale più alta è scolpita come se fosse un portone d’ingresso.
Una sezione della mostra è proprio dedicata ai culti nuragici e ai monumenti sacri.
L’ultima sezione è dedicata alla simbologia del nuraghe: quest’ultimo infatti era un edificio importante per i nuragici che raffiguravano spesso le torri in pietra, sia nei bronzetti che in sculture spesso definiti modelli nuragici.
Nella stessa sala sono esposte anche alcune copie dei Giganti di Mont’e Prama, opere scultoree ritrovate pochi anni fa vicino a Cabras ed oggetto di un importante restauro, oggi tra le raffigurazioni a tutto tondo tra le più antiche del Mediterraneo a noi pervenute.
La mostra Nuragica si conclude con un’esperienza di realtà virtuale, direi inedita in Sardegna. Questo tour virtuale dura alcuni alcuni minuti e permette, di fare un tuffo nel passato nuragico mediante luso di visori VR Gear.
Infine, nel cortile interno del Museo sono infine esposte al une fotografie di nuraghi e le riproduzioni di un’antica capanna nuragica e di una Tomba dei Giganti. Quest’ultime io vi consiglio di visitarle dal vivo: i monumenti nuragici sono sparsi su tutto il territorio sardo e spesso immerse nel verde della nostra terra.
La mostra verrà arricchita nel tempo di contenuti in modo tale che i visitatori possano ritornare a visitarla.
Plauso a chi vuol valorizzare e far conoscere il ricco patrimonio archeologico della Sardegna:iniziative come queste devono diffondersi il più possibile per far conoscere la Sardegna, perché la Sardegna non è solo mare.
Il percorso della mostra si sviluppo tra le sale dove si trovano i reperti delle antiche navi romane che costituiscono l’esposizione permanente del Museo.
Unico problema durante la visita della mostra è stato il caldo subito dovuto al malfunzionamento dell’impianto di condizionamento del museo che purtroppo da diverso tempo non permette di visitare il museo in tranquillità Speriamo che il problema venga risolto subito anche per consentire una buona conservazione dei reperti lignei che necessitano adeguate condizioni microclimatiche. Mi auguro che anche il Museo sia presto valorizzato e venga programmata una gestione che permetta di far conoscere questo piccolo museo che racconta la storia di Olbia.
La mostra sarà aperta tutti i giorni con orario continuato dalle 9 alle 21 e dal primo luglio fino alle 23!
Aggiornamento al 3 Ottobre 2017: la mostra è aperta dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 16 alle 20.
Chiusura il Lunedì.
Per le visite guidate è necessario presentarsi al desk di NURAGICA un’ora prima della chiusura.
Costo del biglietto intero adulti 10 euro, ridotto 8 euro (da 6 a 10 anni) , bambini fino a 5 anni ingresso gratuito.
Sito web: www.nuragica.info