Ero molto incuriosito da questa mostra dedicata a Caravaggio, aperta fino al 3 luglio 2016 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, e ho scelto di andarci il sabato tardo pomeriggio approfittando dell’apertura fino alle 22.30 di sera.

La mostra è molto particolare in quanto solo multimediale: non sono esposte le tele ma si tratta di proiezioni delle opere in alta risoluzione su più pareti, allo scopo di coinvolgere lo spettatore in un viaggio “immersivo” e multisensoriale. Oltre alle immagini delle opere infatti sono diffuse anche musiche di Stefano Saletti e profumi, selezionati dall’Officina Profumo – Farmaceutica di Santa Maria Novella (Firenze), partner dell’iniziativa.

Ad un primo impatto sono rimasto deluso perché la prima parte della proiezione era solo la rappresentazione delle opere una dopo l’altra in ordine cronologico. Poi però ho capito che venivano trattati alcuni temi, così come suggerito nel pannello di presentazione all’ingresso. La mostra infatti approfondisce la luce, il naturalismo, la teatralità, la violenza, i luoghi dell’artista, soffermandosi su certi dettagli e cercando in questo modo di essere didattica. Ad esempio, oltre ad ingrandimenti vengono mostrati, come su di una grande lavagna, gli studi sull’illuminazione e la resa dei volumi dei protagonisti.



Ciò nonostante, non mi sono sentito così coinvolto come in altre mostre installazioni di questo tipo. Mi aspettavo di essere accompagnato in un vero e proprio percorso e, invece, si trattava di un’unica multiproiezione per tutti gli ambienti, a tratti anche distraente, a causa del fatto che diverse opere venivano mostrate contemporaneamente e su pareti differenti, lasciandomi un po’ indeciso cosa osservare.

Una difficoltà importante, infatti, l’ho trovata anche nel seguire la mostra: all’ingresso numerose persone erano sedute – per terra (!) –  ad osservare le animazioni nonostante la videoproiezione fosse visibile anche sulle pareti di altre sale. Forse sarebbe sato meglio dedicare un tema ad ogni sala propendo un percorso da seguire secondo un itinerario prestabilito.

Ciò non toglie che questa mostra, che vuole essere una “immersione” nell’arte dell’artista tra i più amti del ‘600, possa essere amata dal pubblico più “emotivo” o più lontano dai musei, e onore al merito se i visitatori avranno così modo di conoscere maggiormente l’opera di Caravaggio. Caravaggio Experience ha inoltre il vantaggio di unire e mostrare in alta definizione le diverse opere di Caravaggio sparse oggi nei più importanti musei del mondo: dagli Uffizi ai musei di Roma, dal Louvre a Vienna, dalla National Gallery di Londra a San Pietroburgo.

Personalmente apprezzo il videomapping quanto è studiato a fondo e i video sono realizzati con gusto più attento nella grafica e nel mixaggio,  e con una maggiore attenzione al coinvolgimento dello spettatore più che allo spettacolo in sè, nel rispetto dell’arte ovviamente. Certo, non si trattava di proiezioni su architetture storiche ma su semplici pareti bianche ma non per questo, a mio parere, si sarebbe potuto mettere un po’ di creatività per realizzare un percorso di più facile fruizione.
Spesso si pensa che utilizzare la tecnologia per l’arte e nei musei aiuti la sua conoscenza: a mio parere occorre farlo ma dandogli il giusto peso e aiutando l’arte a far emergere la sua caratteristica capacità unica di far emozionare.

Caravaggio Experience si sposterà il prossimo autunno a Napoli e poi in altre città italiane ed estere.
Di seguito un breve video riepilogativo.

L’installazione è realizzata dai video artisti di The Fake Factory che lo scorso dicembre hanno eseguito una videoproiezione su Ponte Vecchio e altri edifici della città tra cui Palazzo Pitto e Santo Spirito: Luminescence in Florence.

Alcuni scatti di Caravaggio Experience qui di seguito.

 

 

 

 

 

 

 

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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