Ostia, la città sinonimo della balneazione alla romana, il simbolo per eccellenza della domenica delle famiglie romane mi ha ha veramente stupito.
Andiamo per ordine. Da diverso tempo volevo visitare l
‘area archeologica della città Antica; diverse persone me ne avevano parlato bene ed era cresciuta in me la curiosità.
Ero un po’ spaesato cercando il treno per Ostia, non sapevo infatti che il
treno Roma – Lido fosse gestito da Atac e non da Trenitalia ma poi ho trovato gli orari: la domenica il treno c’è ogni 15 minuti e parte dalla stazione di Porta San Paolo ovvero alla stazione Piramide della metro B.
Il treno era piuttosto affollato di tanti romani, diversi giovani ma anche turisti e stranieri, come mi aspettavo, ma mezzora di viaggio in piedi è stato sopportabile. Anche al ritorno non ho aspettato molto, il treno è piuttosto frequente, 10 minuti nei giorni feriali e 15 nei giorni festivi, salvo imprevisti.
Con il treno Roma-Lido occorre fermarsi alla fermata Ostia Antica, scendere mediante il sottopassaggio per andare dalla parte opposta del binario, prendere il cavalcavia che si trova davanti l’ingresso della stazione e proseguire diritto per circa 150 metri seguendo le indicazioni. Superato il cancello sulla sinistra si trova la biglietteria l’ingresso.
Ostia era anticamente affacciata sulla foce del Tevere, fiume che oggi costeggia solo in parte l’antica città a causa di una deviazione del suo corso. La linea della costa si è inoltre spostata lungo i secoli a causa del deposito di detriti nell’affaccio in mare. La città era un porto importante per gli scambi commerciali verso Roma e dalle sue saline vi veniva estratto il sale utilizzato per la conservazione alimentare.
La zona archeologica è molto grande: io l’ho visitata piuttosto bene in poco più di due ore ma fossi stato con altre persone o in un altra stagione più fresca, forse ci sarei stato un altra mezzora per gustarmela ancora di più e scoprire altri edifici. Non ho visto luoghi come la Sinagoga e gli interni Casa dei vigili del Fuoco.
La visita comincia dalla zona della necropoli per poi continuare nelle diverse parti della città che si sviluppano lungo il lungo decumano massimo: la necropoli, il teatro, il foro, le ville, le terme.
Continuando la visita sembra proprio di ritornare tra le vie dell’antica città romana e forse la sensazione è simile a quella che si vive a Pompei e più di quella di certi siti archeologici della capitale.
Alcune zone del sito archeologico sono molto interessanti soprattutto da un punto di vista architettonico-costruttivo – si conservano edifici grandi e complessi – oltre che paesaggistico.
Certe parti di edifici sono anche piuttosto ben conservate e in alcune di esse si ritrovano alcuni bellissimi mosaici bicromi dei pavimenti; altri sono meno conservati e un po’ abbandonati mentre poche sono le pareti affrescate conservate. Alcuni affreschi cono stati staccati e ricollocati su pannelli non stabili al degrado.
Grazie ad alcune indicazioni è possibile capire l’organizzazione urbanistica della città e che cosa erano certi edifici. Al costo di 2€ è disponibile una mappa.
Il primo punto di forte interesse sono le terme di Nettuno e gli spazi delle palestre. Da una scalinata panoramica, quasi messa lì a posta, è possibile osservare dall’alto uno di questi mosaici. E’ davvero incredibile immaginare tutti questi edifici così riccamente decorati.
Tra tutti gli edifici senza dubbio affascinante è il Teatro, che come tutti quelli della Roma antica ha forma semicircolare. L’architettura scenografica del palco non si è conservata, rimangono solo delle maschere teatrali scolpite, ma è possibile ammirare il retrostante Piazzale delle corporazioni e il suo Tempio, una zona resa più affascinante, se vogliamo, dai pini marittimi cresciuti nell’ultimo secolo.
Non so perché ma a me i teatri romani creano un certo fascino: sarà il fatto di pensare ad un ambiente un tempo così amato ma oggi meno frequentato e meno coinvolto nella nostra quotidianità.
Allego un’immagine linkata da un sito dedicato ad Ostia Antica, che mostra la ricostruzione in 3D del Teatro e degli edifici limitrofi.
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Le maschere teatrali, dietro si intravede il Tempio del Piazzale delle Corporazioni |
In un corridoio di accesso alle tribune del Teatro è possibile ammirare un frammento di una decorazione a stucco sull’interno di una volta a botte raramente conservate fino ai nostri giorni.
Un’altra zona molto ampia e di interesse è quella delle Terme del Foro con edifici che conservano ancora colonne in marmo e rivestimenti marmorei.
Non lontano mi ha colpito il Ninfeo degli Eroti, un ambiente che conserva ancora in buona parte i rivestimenti pavimentali e parietali in marmo bianco.
La Domus della
nicchia a mosaico mi ha regalato un piccolo giardino dal fascino un po’
gotico perché un po’ abbandonato (a
questo link una foto mostra come in passato fosse più libero l’accesso). In certe zone del sito archeologico, purtroppo, ho visto piante infestanti non curate coprire parti delle murature degli edifici.
La Domus prende il nome dalla nicchia decorata con nicchia e ciottoli di fiume di cui oggi rimangono solo alcuni frammenti.
La zona del Foro, centrale alla città, è resa molto bella dal maestoso Capitolium e la sua ampia scalinata mentre del vicino Tempio di Roma ed Augusto rimangono solo alcuni frammenti delle decorazioni delle coperture.
All’interno dell’are archeologica ho trovato anche una Basilica paleocristiana del IV sec. d.C. All’inizio pensavo fosse il giardino di una villa, in realtà leggendo il cartello ho scoperto si trattava di un’antico luogo di culto: in effetti le tre navate e l’ambiente absidale sono tipiche di questo tipo di costruzioni.
Questa qui di seguito il Caseggiato della fontana con la lucerna (parte ovest del decumano): non mi ricordo di averne visto altre in passato in altri siti archeologici. Che bello ritrovare lungo la strada i resti di una bella fontana in marmo originariamente coperta con una tettoia sorretta da quattro colonne e chiusa da una balaustra. Il nome deriva dalla colonna centrale all’interno della vasca che è stata lavorata in modo che assomigliasse ad un’antica lampada ad olio.
Molto affascinanti sono anche gli edifici degli “Aurighi” che forse sono quelli più alti e meglio conservati del sito. Si tratta di diversi ambienti piuttosto complessi nella loro architettura con zone porticate, cortili, con qualche frammento pittorico ancora conservato.
E’ qui che si trovano le Terme dei sette sapienti con questo bellissimo ambiente circolare decorato con mosaici bicromi. Devo dire che in certi momenti ritrovarsi in certi punti del sito completamente da soli fa quasi un po’ paura ma forse permette di immergersi maggiormente nella storia di questi luoghi antichi, ripensare a com’erano centinaia di anni fa e a chi ci viveva e lavorava.
Diversi edifici conservano ancora parti dei rivestimenti interni in marmo oltre ai mosaici: chissà come dovevano essere belli al loro interno!
Insomma, Ostia Antica mi ha veramente stupito, e può fare invidia a tanti altri siti archeologici di età romana! Basterebbe solo un po’ più di valorizzazione e di attenzione e questo sito potrebbe essere maggiormente conosciuto al pubblico.
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Tempio di Ercole |
Dal 22 giugno 2015 per i visitatori più anziani è disponibile, il sabato e su prenotazione, un particolare tour in Golf Car. All’area archeologica è affiancato il Museo Ostiense che conserva reperti archeologici tra cui numerose statue.
Il sito archeologico di Ostia antico è
chiuso il lunedì. Ulteriori informazioni su percorsi, orari e biglietti su
http://www.ostiaantica.beniculturali.it/Vicino all’area archeologica si trova il Castello di Giulio II (che ora sembra chiuso per restauro) con vicino il piccolo borgo con la Cattedrale di Sant’Aurea e l’Episcopato, edifici ricchi di opere d’arte, e che spero di poter visitare in un prossima occasione.
Al Lido di Ostia
Successivamente ho passato qualche ora alla spiaggia del Lido di Ostia che è raggiungibile facilmente con il treno Roma-Lido ed è poco distante dalla Stazione di Lido Centro, circa 5 minuti a piedi.
La spiaggia è molto ampia e lunga e ben dotata di stabilimenti organizzati. Devo dire che mi è piaciuta di più di quella di Anzio, più piccola e con la fila di rocce per essere difesa dalle correnti.
Gli spazi degli stabilimenti sono molto ampi e dotati di diversi comfort: ampi box con docce, spazi all’ombra dove le diverse famiglie pranzavano in tranquillità. Molto sacrificati invece gli spazi della spiaggia libera con gente molto vicina e raggruppata sugli asciugamani!
I prezzi dei servizi sono quelli della norma e anche un caffè costa solo 80 centesimi!
Insomma, un mare piuttosto accettabile dove è possibile refrigerarsi dalla calura estiva anche se non è il mare sardo….