Anzio, un tiepido pomeriggio invernale un po’ nuvoloso. Con la scusa di salutare alcune persone conosciute tempo fa ho deciso di visitare velocemente questa piccola cittadina della costa laziale, senza avere la preoccupazione di informarmi su cosa realmente ci sia da vedere ad Anzio.
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Piazza Pia, la pizza centrale a pochi passi dal porto |
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Il porto dove sostano numerose barche e pescherecci |
Sono rimasto molto colpito da questa cittadina, forse poco conosciuta. E’ inverno, e le città sul mare hanno sempre un aspetto diverso durante la stagione fredda, sono un po’ tristi e sono meno accoglienti. Nonostante questo, nelle quattro ore che sono stato ad Anzio ho scoperto quello che questa località può offrire tenuto conto anche di alcuni suoi limiti, prima fra tutti una poca attenzione alla sua valorizzazione.
Innanzitutto mi ha sorpreso il lungomare, da Rimini alla Liguria, dalla Sardegna fino a Brighton la passeggiata lungo la spiaggia di Anzio mi è piaciuto molto; complice forse anche il vento forte e fresco che mi ricordava il maestrale sardo. Il mare d’inverno mi ha sempre colpito e anche qui ad Anzio, una città che come tante delle coste italiane, si svuota di tutti gli ombrelloni e le sdraie durante l’inverno, offre un paesaggio seppur malinconico molto affascinante.
Poi ho scoperto che ad Anzio, proprio sulla spiaggia, ci sono le rovine della Casa di Nerone, oggi purtroppo erose dalle onde del mare e molto abbandonate: che brutto vedere cartacce e bottiglie tra le rovine, che poca attenzione ad un minimo di manutenzione e di rispetto verso il proprio patrimonio.
Mi ha fatto un certo effetto anche la banchina in cemento armato realizzata per proteggere l’antico porto neroniano. Mi domando come si possa pensare al rispetto del paesaggio con una costruzione simile, del tutto priva di decoro (non si poteva coprire con delle rocce?) e abbandonata a se stessa con orrende recinzioni ormai fatiscenti.
A vedere dalle rovine stupiscono le dimensioni di questa casa, evidentemente doveva essere quasi come una Domus Aurea sul mare. Parte delle rovine si trovano proprio sulla spiaggia, soggette all’erosione da parte delle onde, mentre mura più alte costeggiano una spiaggia. L’effetto di queste rovine sulla spiaggia, quasi delle falesie, è decisamente unico così come la passeggiata, quasi emozionante. La spiaggia, tra l’altro, ha la sabbia fine, è rivolta verso occidente e mi ha regalato un bellissimo tramonto (foto in alto). Anche qui comunque un certo senso di abbandono del monumento è evidente.
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Mura dell’antica Domus Neroniana |
Anzio quindi è ricca di storia. E anche nel secolo scorso è stata protagonista di un fatto importante: lo sbarco degli alleati. Ogni anno in questo periodo viene rievocato questo evento coinvolgendo la cittadinanza.
Lontano dalla costa mi è piaciuta molta Villa Adele ed il suo parco, molto ben curato nonostante l’illuminazione mancante. E’ qui che esiste il Museo dello Sbarco. Si tratta di un piccolo ambiente adiacente il Museo Archeologico del Comune, che raccoglie male i diversi reperti raccolti negli anni: indumenti e oggetti appartenenti ai soldati inglesi, americani, tedeschi ed italiani. Molti manufatti sono stati donati da soldati o loro parenti.
Le sale del museo archeologico danno testimonianza della storia di Anzio romana mediante l’esposizione di reperti antichi in gran parte ritrovati in mare. Molti oggetti sono parti di statue in marmo che danno testimonianza della ricchezza di chi abitava questi luoghi e sono presenti anche dipinti murali dai colori piuttosto vivi, ricostruiti in loco. Mi ha colpito la testimonianza di una dipendente del Museo che ha raccontato a me e i miei accompagnatori il proprio impegno per coinvolgere la cittadinanza non calcola le ore di lavoro e offre quanto può la propria disponibilità per valorizzare ogni contributo per la valorizzazione del patrimonio e l’organizzazione di eventi, come passeggiate archeologiche e mostre.
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I pescherecci nel porto |
Penso di ritornare ad Anzio, secondo me è bello poterci passare un pomeriggio, anche d’inverno o in bassa stagione, magari anche solo per mangiare un po’ di pesce davanti al mare.
Oltre al paesaggio mi hanno colpito le persone che ho incontrato: gente amante della sua città ma con un forte desiderio di vederla più valorizzata e rispettata, che vorrebbero vedere un futuro diverso e degno di quello che Anzio potrebbe offire.
Sapete quale cosa penso di un post che scrivo? Il fatto che se so che alcune persone lo aspettano, vogliono sapere che cosa scriverò, questo mi aiuta ad essere ispirato e a non aspettare troppi giorni a pubblicare il mio report. Tendo conto del loro desiderio di sentir parlare di Anzio penso che questo post possa fare piacere.
Nonostante la sua ricchezza culturale Anzio manca di organizzazione e di intelligenza nello sfruttare le proprie potenzialità, basterebbe partire dalle cose più semplici: marciapiedi e bidoni della spazzatura sistemati, indicazioni stradali chiari, didascalie nei siti culturali.
Anzio si trova ad un’ora di distanza in treno da Roma Termini. C’è circa un treno ogni ora.
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Il Casinò di Anzio: nonostante ci sia la targa all’ingresso questo bell’edificio liberty che si affaccia sul mare non è mai stato inaugurato per questa funzione ma attualmente è utilizzato per impegni comunali. |