Non conoscevo l’arte di Giovanni Segantini, forse lo avevo solo sentito nominare. Ho avuto l’opportunità di conoscere maggiormente le sue opere durante la mostra che è aperta fino al 18 gennaio a Palazzo Reale a Milano.
Qui in passato ho visitato altre mostre (Tiziano e la nascita del Paesaggio moderno, Artemisia Gentileschi – Storia di una passione) e devo dire che qui vengono organizzate delle esposizioni molto ben approfondite e ricche di opere interessanti. Attualmente a Palazzo Reale sono aperte, oltre a Segantini, altre due mostre, una su Van Gogh e una su Marc Chagall, quest’ultimo già conosciuto un’esposizione a Parigi.
Ritratto della Signora Torelli |
La mostra di Palazzo Reale è un approfondimento molto ampio di tutta l’opera di Giovanni Segantini, attivo nella seconda metà del 1800artista, nato in Trentino ma adottato a Milano. I grandi spazi di Palazzo Reale per questa esposizione hanno permesso di aprire più sezioni dedicate a diversi temi caratteristici della pittura di Segantini: l’autoritratto, il ritratto realista e quello simbolico, la natura morta, il paesaggio e la vita nei campi.
E’ un artista che potrei definire a metà strada tra il realismo e l’impressionismo; dipingeva Milano, la sua borghesia e le sue signore ma anche ritratti più semplici a volte anche simbolici, il paesaggio del lavoro contadino e le montagne.
Riposo all’ombra |
Una prima particolarità che mi ha colpito di Segantini è senza dubbio la diversità di tecnica pittorica alla quale si rifaceva l’artista: pennellate lunghe in certi dipinti e piccoli tratti uno accanto all’altro in quadri più complessi (dipinto in alto).
E’ in questi ultimi che si trovano legami con la pittura francese dell’epoca così come alcune opere ricordano opere impressioniste, sebbene l’artista non conobbe mai l’impressionismo, ma artisti quali Jean-François Millet del quale riprese molte scene della vita nei campi, la rappresentazione del lavoro e del riposo all’aria aperta spesso caratterizzati dall’uso di poche gamme cromatiche.
Dei ritratti mi hanno colpito molto gli sguardi rapiti in un attimo, le pennellate colorate ma necessarie a raccogliere l’intimità o i pensieri dei soggetti rappresentati. Qui di seguito “Petalo di Rosa“, il ritratto della moglie del pittore ritratta appena svegliata e arrossata, diceva l’artista, come un petalo di rosa.
Petalo di Rosa |
Segantini non è stato sicuramente un pittore amante dei soggetti religiosi. Ciò nonostante un tema da lui sviluppato più volte con disegni è stato “Ave Maria a trasbordo” una raffinata rappresentazione della Madonna con Bambino, una preghiera alla Vergine, quasi una Natività o Sacra Famiglia, lontana però dalla raffigurazioni “eteree” di altri periodi storici. Il dipinto colpisce oltre che per la delicatezza dell’insieme anche per l’uso della luce, protagonista della scena e del riflesso sull’acqua lievemente mossa, quasi un simbolo della preghiera che si propaga.
Ave Maria a Trasbordo |
Nella mostra sono esposti anche numerosi disegni eseguiti su cartoncini di diverso tipo e diversi materiali: molto belli anche perché evidenziano come certi soggetti sono stati più volte ripresi dallo stesso artista. In generale l’artista dimostra un forte amore per la realtà nelle sue diverse sfaccettature: le persone, contadini o borghese, gli ambienti interni della vita quotidiana e le nature morte, il paesaggio montano e la sua trasformazione con la natura, senza nascondere spesso un messaggio nascosto che traspare, ad esempio, attraverso il volto dei suoi protagonisti.
Molte delle opere provengono al Museo Segantini di St. Moritz che però non ha concesso il grande Trittico delle Alpi, una delle opere più grandi dell’artista in cui sono rappresentate le alpi dell’Engadina in tre diverse stagioni, originariamente pensato come un’opera simbolica. E’ possibile visionare l’opera solo mediante un video.
E’ possibile condividere le immagini scattate durante la mostra con l’hashtag #segantini.
Sito web: www.mostrasegantini.it
Fonte foto: www.facebook.com/mostrasegantini