Ho colto l’occasione della manifestazione “Open House Roma” per usufruire delle visite guidate organizzate in alcuni luoghi della cultura della capitale. Il primo giorno mi sono recato alla Biblioteca Angelica che si trova a fianco della Basilica di Sant’Agostino, lì dove ho visto la Madonna dei Pellegrini del Caravaggio. L’ingresso si trova proprio sulla destra della scalinata di accesso alla chiesa.
Come si legge nel sito “la Biblioteca Angelica fu fondata nel 1604 dal vescovo agostiniano Angelo Rocca e fu la prima biblioteca europea aperta al pubblico. Il fondo antico è stimato in circa 120.000 volumi manoscritti e a stampa relativi prevalentemente al pensiero agostiniano e alla storia della Riforma e Controriforma“.
Attualmente la Biblioteca appartiene allo stato e rientra nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La Biblioteca è ancora oggi aperto al pubblico e agli studiosi.
L’architettura del salone monumentale della Biblioteca, opera del Vanvitelli, risale al 1725 ed è rimasta pressocchè mutata nel tempo e accoglie sui tre livelli che la compongono praticamente le stesse opere collocate all’inizio. Delle scale a chiocciola nascoste permettono di raggiungere il primo e secondo piano.
Le opere danneggiate vengono restaurate ma purtroppo le condizioni di conservazione non sono le migliori. Come mi è stato spiegato dalla guida i libri “rimangono a temperatura ambiente” e “non è possibile realizzare un condizionamento per un patrimonio del genere”.
Ammetto di nutrire qualche dubbio sul fatto che non si possa operare preventivamente o almeno garantire un minimo di controllo. Pare che d’estate la biblioteca chiuda prima in modo da non permettere alla luce esterna di danneggiare i libri attraverso le finestre…
Purtroppo non ho potuto scattare foto alla Biblioteca (questa chiusura non la capisco poco). Ai visitatori è stato permesso di fotografare solo alcune opere esposte.
Una particolare opera del 1536 sul parto umano
Sito web: www.bibliotecaangelica.beniculturali.it
Foto in alto: Sistema Cultura
STUPENDO!!!
Eh già! Uno dei tanti tesori del nostro Paese!