Si è conclusa a Firenze la Biennale dei Beni Culturali e Ambientali denominata Florens 2012. La manifestazione è giunta quest’anno alla sua seconda edizione e ha previsto un ricco programma di eventi tra convegni, mostre e tavole rotonde dal 3 all’11 novembre.
Due anni fa
ero a Parigi e non ebbi l’opportunità di partecipare alla prima edizione (Florens 2010) che già fece parlar di sé. Riuscii solo a vedere qualche foto come quella del particolare
prato in piazza Duomo.
Quest’anno diversi son stati gli aspetti legati ai beni culturali e ambientali di cui si è discusso: tutela del paesaggio, nuove politiche culturali, modernizzazione dei musei, nuove tecnologie, smart cities. Forse molti di questi rimarranno solo discorsi che non porteranno a cambiamenti sensibili nell’immediato nella politica culturale e nell’interesse collettivo verso la cultura, ma la discussione su “cultura qualità della vita”, tema di quest’anno, è stata senza dubbio vivace. Merito anche del Social Media Team (il primo di un’evento del genere): 8 blogger di cui 7 stranieri hanno raccontato Florens 2012 sul web mediante i nuovi mezzi di comunicazione e condivisione.
In particolare hanno fatto molto discutere le tre installazioni temporanee. Una scacchiera di ulivi secolari ha abbellito piazza San Giovanni (Piazza Duomo) in modo da riaffermare il tema del paesaggio e riprendere un simbolo importante per il cattolicesimo proprio lì dove ci sono le più importanti testimonianze religiose della città. L’atmosfera creata era senza dubbio piacevole e inusuale.
Qui il Battistero ha ospitato una particolare esposizione (ostensione) di tre crocifissi: uno di Brunelleschi, uno di Donatello e uno di Michelangelo (del periodo della giovinezza).
Non sono mancate le critiche, molti non hanno capito questa iniziativa, che invece a mio parere era innanzitutto un modo per ammirare tre opere che i più non conoscono e che sono esposti in tre diverse sedi museali. In questo modo invece i tre crocifissi sono stati valorizzati e l’averli visti insieme permetteva di cogliere le differenze stilistiche e, quindi, il diverso approccio al soggetto dei tre artisti, protagonisti del fiorente periodo dell’arte quattrocentesca della città. Anche il valore religioso non è da tralasciare. Io non ho avuto modo di visitarla quando sono stato a Firenze due giorni ma ho visto alcune foto che mi hanno colpito molto e chi ci è stato era davvero contento.


In Piazza Santa Croce una croce megalitica in marmo, opera di Mimmo Paladino, ha dato un gusto contemporaneo a questa storica piazza. La croce, realizzata con alcuni blocchi in marmo bianco appena estratti dalla cava o poco lavorati e posti uno accanto all’altro era “decorata” con alcune realizzazioni scultore in metallo o pietra.
Anche su quest’installazione do’ il mio giudizio positivo in quanto anche tale opera è riuscita a valorizzare in modo alternativo la piazza, coinvolgendo cittadini e turisti e avvicinandoli all’arte contemporanea spesso ritenuta da molti come qualcosa di distante. Un’iniziativa che forse andrebbe ripetuta più spesso nelle nostre città.
Florens12 è a mio parere una manifestazione che riaccende il dibattito sull’importanza della cultura nell’economia italiana (e internazionale) sottolineando il valore della tutela, conservazione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, ancora troppo spesso dimenticati seppure si tratti del nostro petrolio. Ma penso che siano proprio le installazioni che colpiscano di più il singolo cittadino e riescano a valorizzare in maniera creativa i beni culturali di Firenze avvicinando ad essi un più vasto pubblico.