La “Tomba dei Giganti” è un tipo di costruzione megalitica di età nuragica (età del bronzo) adibita a scopo funerario.
Si tratta di una tipologia di tomba comune ma per il fatto di essere costituita da un unico lungo corridoio è stato scelto questo nome.
Diverse tombe dei giganti sono sparse qua e là  in tutta la Sardegna in mezzo alla campagna o nelle attuali sugherete, spesso isolate ma non lontano dai nuraghi.

Le tombe dei giganti hanno delle caratteristiche nel loro disegno che fanno in modo che siano tutte simili l’una all’altra. Il corridoio principale, realizzato in muratura, è chiuso da grandi lastre in pietra e l’ingresso è costituito da una grande stele che fa da “porta” al quale si affiancano altre lastre verticali di altezza decrescente. Queste sono disposte in modo da delineare un’esedra, uno spazio originariamente adibito alla preghiera e ai riti funerari.

 

Molto particolare è il dettaglio della stele centrale che presenta una linea che segue il perimetro esterno come a disegnare una vera e propria porta come quelle attuali. Al centro di essa, in basso un’apertura simboleggia il passaggio tra la vita terrena e l’aldilà. Da essa si può osservare il corridoio (foto).
Il corridoio interno visto dall’apertura sulla stele centrale

 

La Tomba dei Giganti di Pascaredda risale al 1500 a.C., ha perso la parte superiore della stele centrale, per questo motivo occorre immaginarla più alta di come la si osserva oggi.
Come tutte le costruzioni di questo tipo la tomba di Pascaredda colpisce per le sue dimensioni e per quelle dei massi che in tempi antichissimi sono stati scolpiti e trasportati fin qui.

 

Alcune informazioni su una bacheca messa recentemente  vicino alla tomba

 

La campagna circostante con gli alberi da sughero (estate 2012)
La Tomba dei Giganti di Pascaredda si trova vicino a Calangianus ed è raggiungibile tramite la strada SS127 che collega il paese a Tempio Pausania. Vicino al primo bivio per Nuchis occorre seguire l’indicazione per il  sito archeologico, dopo circa 500m di strada di campagna si arriva ad uno spiazzo dove è possibile lasciare la macchina. Una stradina conduce dopo circa 400m (sembra un po’ sperduto ma ci sono le indicazioni) ad un ponte di nuova costruzione (e dal design un po’ troppo ricercato come ben evidente nella foto) in quale permette di arrivare alla tomba che si trova in un piccolo spazio aperto.

 

Attualmente non vi è una gestione programmata del sito e non è possibile usufruire di visite guidate. Solo durante le sagre del paese di Calangianus, durante il periodo estivo, è possibile usufruire delle navette che negli ultimi anni permettono ai turisti di conoscere il sito.
Non lontano alcuni sentieri permettono agli abitanti del luogo di correre in mezzo alla campagna respirando aria buona e godendo di un bel paesaggio.Sarebbe bello che questo come i numerosissimi siti archeologici della Sardegna (nuraghi, dolmen, menhir, castelli, necropoli e pozzi sacri) fossero maggiormente valorizzati tramite azioni mirate di marketing territoriale che facciano rientrare tali mete all’interno di percorsi turistico culturali che facciano conoscere la storia e le tradizioni locali. Sarò ripetitivo nei miei post ma ci tengo!
Riuscirà la Sardegna a puntare su ciò che di bello e interessante possiede?

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Questo articolo costituisce materiale utile per la candidatura per il Team Florens, il tema dell’articolo è compreso tra quelli che verranno discussi a Florens 2012. www.fondazioneflorens.it

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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