La Basilica di Santa Chiara si trova in pieno centro a Napoli su via Benedetto Croce, la strada nota col nome di “spacca Napoli” in quanto percorre tutto il centro della città. La chiesa ha a mio parere un suo fascino particolare, sebbene l’aspetto attuale non sia quello originale in quanto fu parzialmente distrutta durante la seconda guerra mondiale. Anche qui come in san Lorenzo Maggiore lo stile è gotico ma la navata è coperta da capriate e non da volte a crociera.
Ma più che la chiesa stessa è famoso il suo chiostro “maiolicato”. Il Chiostro è opera dell’artista Domenico Antonio Vaccaro e fu realizzato nel 1739.
Al Chiostro si accende con un biglietto di 5€ (ridotto 3,50) che permette la visita al museo e all’area archeologica nonché al presepe settecentesco.
Il Chiostro, di forma quadrata, è ampio e luminoso. La parte coperta ospita lunghi corridoi con volte a crociere e sulle pareti sono presenti diverse scene realizzate ad affresco.
La parte più esterna è costituita da due coppie di file di pilastri ottagonali decorati con piastrelle in maiolica che raffigurano festoni con uva.
Tali pilastri creano un ambiente molto particolare e insolito e originariamente (e fino qualche anno fa) sostenevano un pergolato chiaramente molto suggestivo.
Anche tra i pilastri si ritrovano mailoiche: paesaggi rurali sono raffigurati con grande precisione sulle murature e sulle panchine anch’esse in muratura e completamente rivestite con maioliche.
Grazie alle maioliche il giardino ha un aspetto inusuale dato dalla ricchezza dei colori delle decorazioni.
Lo stato di conservazione è abbastanza buono considerato che sono opere che sono sempre esposte agli agenti atmosferici.
Il giardino è ben curato e ospita diverse piante di agrumi. A mio parere qualche fiore in più non ci stava male.
Dal Chiostro si accede al Museo dell’Opera in cui sono esposte sia reperti archeologici sia testimonianze dell’attività religiosa legate alla chiesa e al monastero. Statue in marmo, capitelli lasciano spazio a bassorilievi, paramenti religiose, reliquari e altri oggetti votivi di diversa epoca.
Dal Museo si accede all’area archeologica costituita principalmente dalle rovine delle antiche terme. Mi ha colpito molto lo straordinario ingegno costruttivo nel realizzare ambienti su più piani collegati tra loro da diversi canali in cui veniva fatta scorrere l’acqua. Non sempre tali aspetti sono così chiari ai turisti che visitano resti di terme romane.
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L’area archeologica delle antiche terme, un’interessante testimonianza dell’architettura romana |
Sito internet: www.santachiara.info