La mia visita a Villa Medici a Roma, in occasione di un’apertura gratuita una domenica primaverile, è durata poco ma è stata occasione per scoprire velocemente questo gioiellino nel cuore di Roma.

Non molti sanno che a Roma si trova una Villa medicea e che questa si trova in pieno centro, a pochi passi dalla Chiesa di Santissima Trinità dei Monti, sulla via omonima, sulla collina del Pincio e a confine con le mura aureliane e il parco di Villa Borghese.

Come tante ville e palazzi della capitale anche Villa Medici ha tanto raccontare. Fu nel 1576 il cardinale Ferdinando De’ Medici l’acquistò per darci la sua residenza e conferendole l’aspetto attuale con la facciata arricchita da alcuni antichi bassorilievi.
La Villa, infatti, richiama nella sua architettura molto le ville medice toscane risultando ancora oggi una delle più belle di tutta Roma; oltre ad offrire una bella vista sulla città è molto affascinante il giardino e il boschetto circostante.
Da quando fu acquistata da Napoleone nel 1803 la Villa è sede dell’Accademia di Francia a Roma, istituzione che promuove l’arte e il dialogo cultura, oltre alla conservazione e divulgazione della villa stessa. Per questo motivo Villa Medici è un palazzo particolare essendo ancora oggi la residenza di alcuni artisti francofoni che hanno modo di  soggiornare qui con la propria famiglia grazie ad una borsa offerta dall’Accademia per un anno o un anno e mezzo.

Proprio quest’anno l’Accademia festeggia ben 350 anni (pensate che fu fondata nel 1666 da Luigi XIV) e per festeggiare questo anniversario è stata aperta tra le altre, un’esposizione di Yan Pei-Ming che stette a Villa Medici nel 1993-1994.
Anche lo storico dell’arte Henri Loyrette, borsista dal 1975 al 1977, già direttore del Musée d’Orsay (1994-2001) e presidente-direttore del Louvre (2001-2013) ha curato l’esposizione. Il curatore sottolinea come il progetto sia stato guidato dall’ “attaccamento a questo luogo e da quello che pensiamo sia il suo genio, la conoscenza vissuta che ne avevamo, la nostra esperienza diversa e condivisa”.
È questa la mostra che ho avuto modo di visitare con una guida, mentre non sono riuscito a vedere gli interni di Villa Medici.

La mostra

Nella mostra l’artista rappresenta una sua personale visione di Roma. In totale sono venti grandi opere inedite. La sua “è solo pittura”, così come ci è stato ripetuto più volte dalla guida. Si tratta quindi di un’opera i cui tratti si distinguono tutti nelle pennellate, senza disegno preparatorio o impiego di altre tecniche.
Caratteristica è inoltre l’uso di pochi colori, una bicromia che però non stanca mai l’occhio. La pittura di Pei-Ming è occasione per riflettere su personaggi storici o su fatti importanti della vita politica o sull’attualità italiana e allo stesso tempo una esplorazione di diverse tipologie d’arte: ritratto, autoritratto, dipinto storico.

La mostra inizia con una riproposizione del ciclo di San Matteo della Chiesa di San Luigi dei  Francesi, celebre capolavoro di Caravaggio, rivisto con in bianco e nero e con e pennellate del tutto moderne.  La stessa rivisitazione per la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo,
della Cappella Cerasi a Santa Maria del Popolo.
Non si tratta di copie ma di una sorta di lettura personale dell’opera in chiave moderna dal punto di vista della tecnica pittorica perché Ming, si legge nella presentazione della mostra, “inizia
col copiare, parola per parola, prima di prendersi delle libertà con il testo,
di farlo suo, di animarlo con un tocco vibrante, di andare a ciò che è per lui
l’essenziale. Né copia, dunque, che evidentemente presupporrebbe un diverso
servilismo, e nemmeno variazione che si esprimerebbe in capricci decorativi,
piuttosto una lettura personale supportata dalla sua opera precedente,
approfondita dal suo senso e dal suo gusto del tragico.” 

Stesso processo per il Ritratto di Innocenzo X di Velázquez riprodotto in più versioni colorate.



Successivamente sono mostrate alcune riletture pittoriche di celebri fatti della storia italiana recente e delle fotografie impresse nella nostra memoria: l’attentato a Giovanni Paolo II del 1981 e i suoi funerali, il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro.
Questao rendere protagonista il corpo umano si ritrova nei dipinti tratte dalla scene dei film Mamma Roma di Pasolini e di Roma città aperta di Rossellini.

 

 

Nessuna presenza umana appare invece nella veduta della Fontana di Trevi, dominata da una cupa massa d’acqua schiumante, o nel trittico che rappresenta le rovine del foro romano e altre immaginarie. La stessa atmosfera inquietante è presente anche nel dittico che conclude il percorso espositivo, in cui, nell’oscurità della notte e del mare, si intravedono di nuovo dei corpi, quelli degli uomini e delle donne che su pesanti barche attraversano il Mediterraneo”. 


Le opere che raffiguravano le scene storiche o dei film sono quelle che mi hanno colpito di più: la pittura di Pei-Ming colpisce per essere così moderna nel modo di usare le pennellate e riuscire a trasmettere le stesse emozioni di una fotografia e della scena tragica che essa rappresenta quasi che l’opera sia nata da un’idea originale, e non da un’ispirazione a queste immagini fotografiche.
 
La mia visita a Villa Medici è proseguita nella terrazza che si affaccia sui giardini: ho fatto tantissime foto, penso che sia uno degli scorci romani più belli.
Man mano che sostavo il sole si avvicinava al tramonto regalando dei torni caldi alla facciata della Villa e un bellissimo paesaggio tutto intorno. Da non perdere anche la vista panoramica dalla terrazza che si apre dal fianco destro della Villa, in fondo il cupolone di San Pietro e altri monumenti della capitale.
Ho trovato il tutto molto curato e la Villa ben conservata, contrariamente ad altre ville storiche della capitale dove putroppo non c’è sempre molta attenzione alla cura estetica e ai dettagli e ad un certo modo di intendere la cura del luogo e l’accoglienza. La villa è anche molto attiva nella comunicazione essendo presente su vari social network e organizzando diversi eventi..
Verso il tramonto
La facciata verso i giardini

 

Vista dei giardini dalla terrazza alta

 

Una parte della vista panoramica dalla terrazza

La mostra di Yan Pei Ming è aperta a Villa Medici fino al 19 Giugno 2016.
Orari: da martedì a domenica, chiuso il lunedì, dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso alle 19.00)
Biglietti: 12 euro intero; 6 euro ridotto. Biglietto valido per l’ingresso alla mostra e la visita di Villa Medici.
Ingresso alla mostra gratuito ogni giovedì dalle 17.00 alle 19.00
Visite guidate della mostra: ogni sabato alle ore 16.30 (in francese) e alle ore 17.00 (in italiano). Prenotazioni: visiteguidate@villamedici.it. Ulteriori informazioni su www.villamedici.it

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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