Mai stati alle Terme di Caracalla? Andateci, e subito!
Non a tutti i siti archeologici destano interesse, spesso le rovine di antichi edifici non riescono a comunicare molto di sé, forse per la loro incompiutezza e perché certi ruderi non sono così facilmente comprensibili.
Alle Terme di Caracalla ho però avuto modo di provare alcune emozioni e di  imparare un po’ di più in merito alle antiche terme romane.
Il sito archeologico delle Terme di Caracalla è una delle mete che consiglio a chiunque voglia passare un fine settimana a Roma perché permette di capire quanto fossero importanti le terme nella vita dei Romani e di come sia stata ben studiata l’architettura di questi luoghi.

 

Questo sito è 22esimo nella classifica dei luoghi culturali maggiormente visitati in Italia  (indagine MiBACT 2013) ma segue, tra i luoghi di Roma, il Colosseo, i Fori Imperiali, Castel Sant’Angelo, la Galleria Borghese, Villa D’Este, Ostia Antica e i quattro luoghi del Museo Nazionale Romano.

A mio parere è un sito archeologico da non perdere, che consiglio di visitare durante un fine settimana con la famiglia o in compagnia di amici. Così ho fatto io sfruttando l’ingresso gratuito la prima domenica del mese.

 



Perché è da visitare?

Perché dà un’idea piuttosto chiara di come erano le terme nell’antica romane. Le terme di Caracalla, infatti, sono infatti uno dei complessi termali dell’antichità meglio conservati fino da oggi. Anche le ampie Terme di Diocleziano, sempre a Roma, non si sono salvate integramente, ne rimangono oggi solo alcune parti davanti alla Stazione Termini, altre hanno lasciato spazio agli edifici di Piazza della Repubblica, altre ancora sono stati riutilizzate da Michelangelo per la realizzazione della Chiesa di Santa Maria degli Angeli. In parte sono stati impiegati per la costruzione di una Certosa oggi facente parte del percorso museale.

Ma torniamo alle Terme di Caracalla. Le terme furono costruite per volere di Caracalla nel 216 d.C.
Dovete sapere che nell’antica Roma le terme non erano solo un luogo dove poterti rilassare, praticare sport e curare il corpo ma anche un importante luogo di incontro dove cadevano anche certe barriere tra i ceti sociali.

Le Terme di Caracalla si sviluppano lungo un asse centrale e hanno una pianta rettangolare nella quale sono ben identificabili gli ambienti tipici delle terme antiche: il calidarium, il tepidarium, il frigidarium e le natatio; ai lati si trovano le due palestre altri ambienti. La pianta che vi riporto qui di seguito è quella che potete trovare nello stesso sito.
E’ evidente come oltre al grosso complesso architettonico vi sia una zona esterna piuttosto grande con attorno alcuni edifici, alcuni dei quali un tempo dedicati a biblioteche.
Lo spazio aperto antistante le strutture del calidarium e del tepidarium permette di godere a pieno la grandiosità dell’edificio (foto in alto).

Le terme, infatti, colpiscono per le dimensioni sia a livello di metratura sia a livello di altezze: le coperture erano molto alte e l’edificio presentava anche un secondo livello.  L’impatto emotivo è molto forte e non ci si può non domandare come abbiano costruito questi luoghi e che interesse abbiano avuto ad impegnare tempo, soldi e fatiche in queste imprese architettoniche.

 

 

Il  Frigidarium

Qua e là sono presenti frammenti delle antiche decorazioni le quali ci permettono, provando per un attimo a tenere gli occhi chiusi, di ricostruire l’antico aspetto.
Queste decorazioni era costituito da colonne e pavimenti in marmi colorati, mosaici bicromi e policromi, stucchi dipinti e gruppi scultorei e altre statue, alcuni dei quali ancora oggi conservati in alcuni musei. Vi riporto alcune foto di alcuni frammenti di mosaici pavimentali e altre decorazioni che sono stati studiati in modo da recuperare l’originale aspetto. Purtroppo online ho trovato ben poco di ricostruzioni tridimensionali delle terme.

 

 

 

 

Tra le diverse opere che sono state ritrovate nelle Terme di Caracalla molto famoso è il gruppo scultoreo del Toro Farnese, oggi conservato – pensate – al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Quante vicissitudini hanno vissuto queste opere!
L’opera fu rinvenuta nel 1545 durante gli scavi voluti da Papa Paolo III che cercava sculture per arredare Palazzo Farnese. Arrivò a Roma quando passò a Carlo di Borbone, figlio di Elisabetta, discendente dei Farnese.
Il Toro Farnese ci da un’idea non solo delle dimensioni di queste opere ma anche della raffinatezza e dell’abilità degli artisti che hanno lavorato alle Terme di Caracalla. Pensate che l’opera è tratta da un’unico blocco di marmo.

Toro Farnese (Wikipedia)

L’unica ricostruzione grafica delle Terme si trova all’ingresso. Su alcuni pannelli informativi si trovano queste immagini nelle quali si può capire sia la struttura delle Terme sia la ricchezza delle decorazioni interne. Possiamo pensare che fossero come una grande reggia aperta a tutti.

 

Passeggiare nella natatio e nel frigidarium tra alte mura in mattoncini ora spoglie di qualsiasi decorazione oggi ci fa pensare, crea un certo effetto dentro di noi. E’ la sensazione che ci trasmettono i siti archeologici: farci fare un salto nella storia, pensare alla cultura che ci hanno preceduto, alla nostra storia e alle testimonianza materiali rimaste oggi che è come se vorremmo vedere belle come una volta e invece si mostrano a noi mezze distrutte, nel loro aspetto un po’ scheletrico e segnato dal tempo.

 

 

 

La natatio

 

La palestra
La testimonianza di un gioco tra i diversi che venivano fatti nelle Terme.

 

La Palestra

E’ un’esperienza unica quella di camminare tra i mosaici delle Terme di Caracalla per respirare l’aria dei luoghi antichi, vivere il gusto per il bello delle antiche architetture. E pensare che le terme un tempo erano un luogo vissuto da tanti e frequentemente e oggi invece un lusso per pochi.

 

 

 

 

 

La Palestra

 

Pur essendo piuttosto grandi gli spazi le Terme mancano di panelli informativi e didascalie. Dopo i pannelli all’ingresso (che io ho visto all’uscita) gli altri bisogna andare a cercarli qua e là.
Ricordo che alle Terme di Caracalla ogni estate si svolge la stagione di Teatro dell’Opera: la cornice è senza dubbio unica suggestiva.Come arrivare
Per arrivare alle Terme di Caracalla è possibile prendere la Metro B (da Termini la direzione è Laurentina) e scendere a Circo Massimo. A 5 minuti a piedi si trova l’ingresso alle Terme di Caracalla.
Le terme di Caracalla sono anche su Street View.
Il biglietto interno viene solo 6 € ed è valido per 7 giorni per visitare anche la Villa dei Quintili e il Mausoleo di Cecilia Metella.
La visita richiede almeno un’ora. Ne consiglio una e mezza. Il sito archeologico è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 con uscita variabile a seconda della stagione (dalle 16.30 alle 19.30 eccetto il lunedì alle 14.00)Ulteriori informazioni su orari e biglietti

 

About the author

Daniele

Nato in Sardegna, ho vissuto a Firenze, Parigi, dove ho iniziato l'attività di blogger con "Un sardo a Parigi" e poi a Roma.
Dopo anni qua e là alla scoperta dell'Italia e di qualche località fuori dal bel paese, ho deciso di tornare in Sardegna per valorizzare e far conoscere la mia bellissima isola, il suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni. Oltre alle diverse esperienze da vivere, in tutte le stagioni.

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